Pugni di ferro

Carlos Duran e Vincenzo Cantatore

Pugili e preparatori atletici nel 1972 e nel 2019

Se fosse ancora tra noi a fumare sigarette e a commentare il suo Bologna, Bruno Pesaola avrebbe senz’altro approvato la scelta di Siniša Mihajlović di chiamare nello staff tecnico del 2019 Vincenzo Cantatore, ex campione di pugilato degli anni Novanta. Perché il precursore di quest’idea fu proprio il tecnico argentino. Nel 1972 Carlos Duran, amico e connazionale di Pesaola, fu ingaggiato dal Bologna per cercare di risvegliare la forma fisica di Franco Liguori, il centrocampista reduce dal tremendo infortunio al ginocchio provocato da Romeo Benetti. In parallelo, al pugile toccava recuperare le sorti anche di Bob Vieri, al quale ogni mattina intimava di alzarsi alle cinque per correre nei boschi. A metà strada tra il motivatore e il trainer, Cantatore ha seguito passo passo la squadra in ritiro, proprio come fece Duran ai suoi tempi, prima di interrompere bruscamente la collaborazione con Pesaola a causa di un pugno sferrato a un cronista. L’episodio provocò le dimissioni dell’allenatore del Bologna, subito respinte dal presidente Luciano Conti, che però chiese la testa di Duran. Cantatore aveva conosciuto Mihajlović nella sua palestra sulla via Flaminia, a Roma. È lì che nacque un’amicizia a colpi di pugni e di solidarietà: in quegli spazi, l’ex campione dei pesi massimi leggeri ha fatto allenare persone in difficoltà, ragazzi disagiati ed ex carcerati assieme ai volti noti di cinema, sport e jet set. Tra i suoi clienti, oltre al tecnico rossoblù, si sono visti nel tempo Carlo Verdone, Checco Zalone, l’attore Maurizio Mattioli e il difensore Lorenzo De Silvestri. Nessun ring veniva privilegiato: nella filosofia di Cantatore, che ha tenuto corsi anche al carcere di Rebibbia, il vip e il ragazzo di strada devono sempre misurarsi insieme. Ma anche Cantatore, come Duran, sebbene per motivi diversi, non ha resistito che poche settimane nelle agitate acque rossoblù.