Salvate il soldato Pedro

Pedro Galliani (n.d.)

Al Bologna nel 1928-29; 1 presenza ufficiale.

Esordio in campionato: 16-6-1929, Brescia-Bologna 10-0

Di lui non si sa nulla, né la data di nascita, né quella di morte. Una lapide vuota, nel popoloso memoriale rossoblù. Un ritratto sgranato dell’epoca, datato probabilmente attorno alla fine degli anni Venti, lo mostra con la pettinatura tipica di quei tempi, capelli all’indietro fissati con la brillantina. I tratti, oltre che il nome di battesimo, tradiscono origini sudamericane. Ma chi può dirlo con sicurezza? Di questo centrocampista cancellato dalla storia è sopravvissuto però un singolo episodio, che a suo modo l’ha trasformato in un eroe. È il 16 giugno 1929, ultima giornata di campionato. Il Bologna, da settimane già sicuro del primo posto e in attesa di affrontare il Torino nella finale scudetto, deve recarsi a Brescia per una partita che è solo pura formalità. Hermann Felsner decide di schierare le riserve. Sono perlopiù ragazzi dei Boys rossoblù, nomi e cognomi che non torneranno più negli annuari del Bologna: Pedretti, Martelli, Mercatelli, Negrini, Besoli, Zuffi… e appunto Galliani. Ma quella che doveva essere poco più di un’amichevole, si trasforma subito in una mattanza. Indispettiti dalla scelta di Felsner, forse anche frustrati da un epilogo di campionati che li aveva visti sfiorare il primo posto, i bresciani si danno al massacro. Più che la porta avversaria, sono le gambe dei rossoblù l’obiettivo mirato di quel pomeriggio. Prima che l’arbitro Mattea di Torino fischi l’intervallo, sono già tre i giocatori del Bologna ad aver abbandonato il campo. Al settantesimo minuto, già in vantaggio per 6-0, si conta già la quarta vittima, il povero Nino Lolli di Mirandola, che non rivedrà più il campo tra i professionisti, ma che in compenso diventerà il primo sindaco della sua città dopo la Liberazione. Sette contro undici, con venti minuti ancora da giocare. Il quinto a cadere sotto la furia dei bresciani è proprio Pedro Galliani. Ma se uscisse dal campo verrebbe meno il numero legale per continuare a giocare e il Bologna non può certo permettersi un richiamo federale alla vigilia dello spareggio scudetto. Così, reggendosi a malapena in piedi, la mezzala si defila in fascia e resta lì, immobile, a contemplare lo sfacelo dei sei compagni rimasti a giocare, mentre la tribuna ne fa un facile bersaglio per i peggiori insulti. La partita però è salva. Finirà 10-0, la peggior sconfitta dell’intera storia rossoblù. Poco male, visto che da lì a tre settimane i titolari di Felsner riusciranno a battere il Torino e a conquistare il secondo scudetto. Ma per Pedro Galliani l’avventura con il calcio finisce in quel pomeriggio da cani a Brescia. Travolto come un soldato di prima linea per difendere la retroguardia. Non si saprà più nulla di lui. Ma a suo modo anche questo milite ignoto merita un posto tra i grandi.