L’uomo della provvidenza

Marco Di Vaio (1976-)

Al Bologna dal 2008 al 2012; 148 presenze ufficiali.

Esordio in campionato: 31-08-2008, Milan-Bologna 1-2

Unico, nella storia rossoblù, ad aver salvato il Bologna in due ruoli diversi: da calciatore, segnando 24 reti nella tormentata stagione 2008-09; da dirigente in pectore, nell’estate 2014, avvicinando il magnate canadese Joey Saputo al destino del club ed evitando altri anni di affanni finanziari. Pochi uomini sono stati altrettanto influenti nel passaggio dalla vita agonistica a quella dirigenziale. Nei quattro anni in campo, dal 2008 al 2012, Di Vaio ha tenuto a galla la nave, corazzandola agli urti di tre allenatori e cinque presidenti diversi; tutte le salvezze conquistate, pur in maniera sofferta, sono sempre passate dai suoi gol, 65 in tutto (più uno in Coppa). Storica la doppietta segnata all’Olimpico di Torino contro la Juventus il 26 febbraio 2011, trentuno anni dopo l’ultima vittoria a casa dei bianconeri; ancor più memorabile sarebbe stato il titolo di capocannoniere italiano 2009, perso per un atto di generosità di cui non ha mai ammesso di essersi pentito. L’episodio risale alla prima fase del campionato 2008-09, quando il Bologna affrontò il Torino al Dall’Ara: in vantaggio per 3-2, Di Vaio lasciò battere il calcio di rigore del 4-2 al compagno Marco Bernacci, che non era certo il rigorista designato. Quel gol mancante, a fine campionato, avrebbe fatto sfumare l’aggancio a Zlatan Ibrahimovic, che vinse il titolo cannonieri con 25 reti. Nella primavera del 2012 il trentaseienne Di Vaio annunciò l’addio al Bologna. Fu uno strappo meno doloroso del previsto: nella sua ultima avventura agonistica, al Montréal Impact, l’attaccante conobbe Joey Saputo, che da tempo cercava di aggiungere al suo portafoglio di investimenti una squadra in serie A. In meno di due anni si aprì la strada all’acquisto del Bologna. E ora la storia continua.