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sento felice.
In momenti come questi Chiechan sembra studiare la canzone di quel giorno, la sua melodia, come se stesse componendo una musica.
Mi basta vedere questa scena perché la routine dentro di me svanisca.
Persino io riesco a distinguere insieme a lei ciò che esiste solo oggi, il suo timbro speciale.
Lo leggo con precisione, come una nave che attraversa il mare, tagliando le onde. Questo è vivere.
Chiudo gli occhi.
La luce tinge il mondo di un bel colore arancione.
Provo un po' a contare le cose che sono solo mie.
Le luci riflesse sul mare che sprofonda nel buio della sera, viste dalla barca al ritorno da Murano (è stata l'immagine della nave a evocare questa associazione). A ogni oscillazione delle onde oscillavano anche le luci, dividendosi in migliaia di scintille.
La magia delle bolle imprigionate nel vetro del bicchiere veneziano. Il canale di notte che sembrava vasto come il mare, visto dalla finestra dell'Harry's Bar.
La sensazione di stupore quando, spinta come un automa da un'orda di persone, arrivai alla Cappella Sistina e alzai lo sguardo verso il soffitto.
Quell'azzurro incredibile che mi penetrava negli occhi.
La purezza dell'Annunciazione dipinta da Fra' Angelico, il chiostro silenzioso del convento di San Marco. Quando finalmente arrivai lì, quella pittura sembrava irradiare luce all'infinito.
La bellezza di una Maria incredibilmente giovane scolpita da Michelangelo nella Pietà.
Il sapore del limoncello fatto in casa, da sua madre, nel frigorifero dell'appartamento di un mio vecchio amore. Il sapore forte dell'alcol, una dolcezza da incanto, e un profumo come di limoni appena spremuti. Le notizie del telegiornale che risuonavano dietro di noi in italiano. Allora non arrivavo a capirne nemmeno metà.
E poi, e poi.
La figura di spalle dei miei genitori che passeggiavano, accaldati, lungo il sentiero nel giardino dell'albergo di Penang. Mia madre a braccetto con mio padre.
L'azzurro trasparente dell'acqua di quella piscina.
Il bacio appassionato con Shinoda, che esiste solo nel presente.
Quello strano profumo di rosa che emanava dal suo petto.