10
arrivò per una visita improvvisata.
Ripensandoci, fu una delle rare volte in cui ci ritrovavamo io e mio fratello soli con i nostri genitori, senza sua moglie e la figlia. La nostra famiglia era tornata di quattro persone, come un tempo.
Credo che i progetti destinati a realizzarsi siano quelli in cui anche i tempi combaciano alla perfezione. Questa volta era stato molto diverso da quando mio padre aveva accennato, con tono vago e senza convinzione, che dopo la pensione gli sarebbe piaciuto affittare un appartamento a Okinawa dove andare ogni tanto. In quel momento vidi lo sguardo di mio padre, che quando parlava di Okinawa era sfocato come se stesse guardando un evento lontano ("Sì, magari non sarebbe male"), cambiare.
Vidi che qualcosa aveva toccato le corde giuste, e sia lui che la mamma erano entrati in fermento.
Notai la velocità con cui la loro mente aveva cominciato a elaborare i pensieri in rapida successione:
"Ma sì, non è affatto una cosa impossibile, c'è nostro figlio che conosce bene il posto, perché non provarci? Sì, proviamoci, e una volta deciso è meglio farlo al più presto".
Io e mio fratello, convinti che i nostri genitori fossero persone radicate nelle loro abitudini, poco propense ai cambiamenti e prive di ogni capacità dinamica, ancora mentre li aiutavamo nel trasloco e nella preparazione dei documenti, continuavamo a essere increduli.
"Non immaginavo che l'avrebbero fatto davvero" dicevo io.
E lui: "Nemmeno io".
Questo scambio di battute si ripeté fra noi non so quante volte.
Io avevo sempre vissuto libera come piaceva a me, e la mia giovinezza era passata senza avere dei figli, ed ecco che mi ritrovavo a occuparmi di una persona assurda come Chiechan. Ecco, così è la vita, pensai. Le materie da studiare sono decise dall'inizio, ignori quando e in che forma si presenteranno, ma sai che prima o poi sarai costretta ad affrontarle.
Quando ero molto giovane, avevo avuto una storia con un ragazzo italiano che era in Giappone per studio, e dopo il suo ritorno a casa andai più volte a trascorrere brevi periodi in Italia, dove frequentai dei corsi, imparando a parlare la lingua.
La nostra love story non andò a buon fine, ma l'italiano mi rimase in testa.
Quando mia zia, la sorella maggiore di mio padre, aprì un negozio di