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dolcezza che avevo sperimentato da bambina, che mi faceva sentire che tutto era compreso e perdonato.
Ero sollevata del fatto che mia madre e Chiechan stessero facendo amicizia.
Chiechan non era il tipo da dire "Hmm, che bontà!" o "È veramente squisito!", ma chi le stava accanto capiva benissimo se gustava davvero quello che mangiava. Se ci si abituava a quel suo modo di esprimersi così privo di esclamazioni ed enfasi, la maggior parte delle persone cominciavano ad apparire un po' false.
Anche mia madre sembrava averla finalmente capita, e non era più a disagio che lei parlasse così poco. Era il primo passo per voler bene a Chiechan.
Io osservai con attenzione il modo in cui preparava l' okonomiyaki, prendendo appunti, in modo da imparare bene come si faceva. Pensai che se si sbagliava qualcosa, fosse pure la temperatura dell'olio, il risultato non sarebbe stato lo stesso. Osservai bene anche il tipo di yamaimo che aveva scelto. Perché ero sicura che nei giorni seguenti mi sarebbe toccato fare questo piatto chissà quante volte.
Mentre, finito di mangiare, prendevamo il tè, fuori cominciò a piovere.
Le gocce scorrevano lungo il vetro della finestra.
"La pioggia in Giappone crea un'atmosfera speciale" disse la mamma.
Poi restò per un po' a fissare con un'espressione malinconica la vista dietro i vetri.
A me non piace particolarmente la sensazione di umidità tipica della pioggia d'estate, ma pensai che probabilmente anch'io, se avessi vissuto lontano dal Giappone, l'avrei considerata con la stessa nostalgia. Guardai a lungo il corpo di mia madre, i suoi capelli scomposti, la sua nuca. Anche se l'avevo vista tanto che avrei dovuto averne abbastanza, adesso che era lì davanti a me, la nostalgia di lei era ancora più forte.
Dato che prendere le ferie non mi è impossibile, pensai, voglio cercare di andare ogni tanto in Malesia a passare qualche giorno in albergo nell'isola di Penang in pieno relax con qualche amico, in una stanza con vista sul mare, facendo magari dei trattamenti estetici, nuotando in piscina... sarebbe bello. Inviterò anche Chiechan, e se lei mi dicesse che non le interessa ci andrò ugualmente, senza più farmi scrupoli per causa sua.
Quando, qualche giorno prima, avevo parlato con Chiechan della durata della vita, avevo realizzato di colpo che, se fosse arrivato il suo momento,