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scoraggiato. "Ma non le chiedo molto. Solo di incontrarla un'altra volta e parlare un po'. Anche un momento di giorno, se per lei va bene."
In effetti, l'idea non è che mi dispiacesse.
Non avvertivo la pressione di quando si è costretti a incontrare qualcuno che non si ha voglia di vedere.
Non avendo ragione di rifiutare, guardai l'agenda e decisi il giorno. Presi anche il suo numero di cellulare. Nella luce del pomeriggio, più che da un'emozione, mi sentii invadere dalla sensazione di nostalgia per un sogno sfumato.
Io sono sempre così. Penso con tranquillità e nostalgia alle cose che avevo fino a poco prima, e che adesso non ho più.
Poi, il pomeriggio di alcuni giorni più tardi, mentre stendevo il bucato, squillò il mio cellulare.
Chiechan era chiusa nella sua stanza, probabilmente a leggere un libro.
Entrai nella mia camera e presi il cellulare.
Vidi dal display che la chiamata era della signora Yamada, la direttrice del negozio della zia.
Risposi subito, temendo che fosse sorto qualche problema al negozio. A meno che non arrivi un pacco con della merce rotta o difettosa non mi chiama mai al telefonino. E poi, a pensarci bene, quel giorno il negozio era chiuso, che è la ragione per cui potevo prendermela comoda e appendere i panni. Strano, pensai.
"Pronto, sono Kaori" dissi.
"Ah, buongiorno, Kaori. Sono Yamada. Volevo avvisarti che lascio il negozio. In realtà ne avevo già parlato da tempo con tua zia, ma lei rifiutava di accettare le mie dimissioni, e la situazione si è complicata, ma finalmente mi ha detto che dalla prossima settimana potrà fare a meno di me" disse la Yamada.
"Alla zia non piace affrontare le cose che le creano problemi. Se lo avessi detto a me, avrei cercato di convincerla a darti ascolto più seriamente. Ma come mai vuoi lasciare? Ti sposi?" chiesi, visualizzando l'uomo abbastanza giovane dai capelli castani che la veniva a prendere a volte e che aveva l'aria di un rappresentante di abbigliamento.
"A dirti la verità, ho avuto un'offerta da un grande negozio e ho deciso di accettare. Siccome aprono una nuova sede, avrebbero bisogno di me sin dalla fase preparatoria. È una cosa che ho detto a tua zia da non so quanto tempo, ma il discorso non approdava mai a nulla" disse la Yamada.