GENO PAMPALONI
Ho una gran nostalgia dell’aura del Trenta, di quell’ambiente, di quei contatti, dice Geno Pampaloni; e avete torto voi se non volete riconoscere i legami, così stretti, profondi, del mondo ermetico con gli ‘altri’ mondi: universitario, crociano, vecchio-cattolico... Esisteva una certa unità di linguaggio, che si è perduta. Nel Trenta, non è un caso che ci fossero qui insieme la poesia ermetica e gli inizi di Lingua Nostra e Pancrazi e Russo. «Era un crocevia ideologico; e anche più divertente: c’era più gente, e si vedeva più spesso...».
Poi, si sa, si passa dalla maiuscola alla minuscola, con un certo senso di deriva: i centri di potere s’allontanano, e la cultura diventa una sovrastruttura: in una città che era stata così integrata con la propria cultura ininterrottamente fino ai primi dell’Ottocento, con Vieusseux, Gino Capponi, l’Accademia dei Georgofili... Può anzi dare, dall’esterno, una immagine falsa: la città non vi si rispecchia più.
«Dopo, l’unico episodio reale è stato La Pira; e se ne raccolgono ancora gli echi: l’intuizione d’una Firenze come Gerusalemme!... Certo, viene poi a mancare un corrispettivo concreto di quell’immagine ideale della città. Ecco le integrazioni mai fatte, le occasioni perdute... come duro contraccolpo a quello slancio di medioevalismo astratto... Però, per esempio, l’incontro fra La Pira e gli urbanisti, nel senso del rigore, della purezza, della salvaguardia, precorreva sensibilmente molte posizioni che solo oggi sembrano acquisite dalla coscienza comune: non la espansione in qualunque senso, a tutti i costi, ma dare il via a un’espansione ragionata verso Prato e Pistoia... istituire l’università linguistica, quella europea, quella della Rai... il Terzo Mondo, il Terzo Programma... l’utopia generosa di alzare il livello, pur diventando di massa... e progetti di bellissime chiese di Michelucci, in panorami aerei...
«Invece, dentro la città, mai niente. L’alluvione poteva diventare una grossa chance. Eppure sembra che Firenze intenda subirne solo le conseguenze negative».