Gennaio-Febbraio.

«Conferenza del Wansee» per la pianificazione razziale (decimazione delle razze inferiori a mezzo di lavoro forzato e inanizione, separazione dei sessi, trattamento speciale, eccetera).

Nel Pacifico e in tutto l’Estremo Oriente, grandi successi dei Giapponesi, che, già padroni dell’Indocina e di larga parte della Cina avanzano celermente, fino a minacciare i possedimenti britannici dell’India.

Il capo nazionalista Ciang Kai Scek è nominato comandante delle truppe alleate in Cina, dove dal 1937 perdura la guerra contro l’invasore giapponese.

Ardue azioni di difesa del C.S.I.R. (Corpo di Spedizione italiano in Russia) sprovvisto di armamento adeguato e di equipaggiamento adatto per la campagna invernale.

Stanziamenti straordinari per la produzione bellica negli Stati Uniti (in programma 35 mila cannoni, 75 mila carri armati, e 125 mila aerei).

In Africa Settentrionale, gli Italo-Tedeschi rioccupano Bengasi, capitale della Cirenaica.

 

 

 

Marzo-Giugno.

Nel campo di concentramento nazista di Belsen, attivata la «camera della morte».

In una riunione del Reichstag a Berlino, Hitler (che ha già assunto personalmente il comando in capo dell’esercito) riceve il conferimento ufficiale dei pieni poteri, con diritto di vita e di morte su ogni cittadino germanico.

Ha inizio la grande offensiva dell’aviazione inglese, che adotta la tattica (già applicata dalla Germania) dell’area bombing ossia incursioni notturne senza obiettivi specifici, con tonnellate di esplosivi e spezzoni incendiarii, a saturazione di aree civili edificate. Controazioni di rappresaglia da parte tedesca.

Nel Pacifico, la flotta degli Stati Uniti sconfigge in due battaglie i Giapponesi.

In Africa Settentrionale, le forze italo-tedesche, al contrattacco riconquistano a prezzo di enormi perdite i territori già perduti, arrivando fino a El Alamein, in territorio egiziano.

 

 

 

Luglio-Agosto.

Fra gli ultimi prodotti dell’industria bellica mondiale, sono in rodaggio i bombardieri quadrimotori Fortezze Volanti e Liberator, fabbricati negli Stati Uniti, dove però si rifugge attualmente, per riguardi umanitari, dall’idea dell’area bombing o bombardamento indiscriminato sui centri di abitazione civili.

A rinforzo delle truppe tedesche impegnate sul Don, l’Italia invia in Russia un nuovo corpo di spedizione italiano (ARMIR) composto dei migliori uomini del paese (in gran parte alpini) ma pietosamente sprovvisto di mezzi non solo per l’offesa e difesa armata, ma per l’elementare sopravvivenza.

Sul Volga, i Tedeschi all’assedio della città di Stalingrado, dove si combatte di casa in casa fra le rovine.

A un nuovo arresto, operato dagli Inglesi, del Mahatma Gandhi e dei membri del Congresso, seguono, in India, tumulti e repressioni sanguinose.

Fallito sbarco degli Inglesi a Dieppe, sulla Manica. Quasi tutti morti.

 

 

 

Settembre-Ottobre.

Sul Volga, i Tedeschi, contro la disperata resistenza dei Sovietici, occupano le macerie di Stalingrado.

In Africa Settentrionale, gli Inglesi riprendono l’offensiva, travolgendo gli Italo-Tedeschi, che, sconfitti a El Alamein, si ritirano verso Tripoli, mentre gli Americani preparano uno sbarco alle loro spalle.

 

 

 

Novembre-Dicembre.

In Russia, grande offensiva dei Sovietici, che irrompono su tutto il fronte, e muovono all’attacco dei Tedeschi bloccati a Stalingrado.

In Africa Settentrionale, gli Inglesi rioccupano Bengasi, capitale della Cirenaica.

In Europa, si intensifica la guerra aerea, con la totale distruzione di città illustri e monumentali, e l’eccidio delle popolazioni civili. Comunemente nelle cronache ricorre il termine bombardamento a tappeto. A queste operazioni partecipano attualmente anche gli Americani, coi recenti prodotti della loro industria bellica (Liberator, Fortezze Volanti, eccetera).

In Grecia, dove, fra le conseguenze della guerra e dell’occupazione, i morti per fame si contano a centinaia di migliaia, si registrano da parte di alcuni gruppi, dei tentativi di resistenza organizzata contro l’Asse.

In Italia, ripetute incursioni aeree sulle città di Genova, Napoli Torino, e altri centri minori. Si calcolano milleseicento tonnellate di esplosivo sull’Italia Settentrionale nel corso dell’autunno.

Negli Stati Uniti, il giorno 2 dicembre il laboratorio di Chicago ha messo in funzione il primo reattore nucleare, ottenendo una reazione a catena (fissione dell’isotopo dell’uranio U.235)… … …