I GRADI DELL’ESERCITO ROMANO NELL’ETÀ
IMPERIALE E I LORO EQUIVALENTI MODERNI

Miles classicus: soldato della fanteria di marina romana. Equivalente moderno: marine.

Miles gregarius: soldato semplice in forza a una legione. Equivalente moderno: soldato semplice.

Signifer: portainsegne di una coorte o di un manipolo (privo di qualunque autorità); addetto alla cassa militare. Equivalente moderno: caporale.

Aquilifer: portainsegna dell’aquila legionaria, l’incarico più prestigioso per un portabandiera. Equivalente moderno: caporale.

Tesserarius: sottufficiale responsabile del servizio di guardia. Equivalente moderno: sergente.

Optio: vicecomandante di una centuria o di uno squadrone di cavalleria; sottufficiale con compiti addestrativi, amministrativi e di segretariato. Equivalente moderno: sergente maggiore.

Decurio: decurione; comandante di uno squadrone della cavalleria legionaria. Il ruolo comportava diversi gradi, basati sull’anzianità di servizio. Equivalente moderno: sottotenente.

Centurio: centurione. Ufficiale al comando di una centuria, di un manipolo e di una coorte. Una legione prevedeva sessanta centurioni (inclusi sei primi ordines). Il ruolo comportava undici gradi, compresi primus pilus e primi ordines. L’avanzamento di grado dipendeva dall’anzianità di servizio. Equivalente moderno: tenente.

Primi ordines: i sei centurioni con maggiore anzianità di servizio in una legione, inquadrati nella prima, doppia coorte. Equivalente moderno: capitano.

Primus pilus: letteralmente, la «prima lancia»; in pratica, il centurione con la maggiore anzianità di servizio. Come tale, era inquadrato nei primi ordines. Equivalente moderno: capitano.

Praefectus castrorum: ufficiale responsabile di un accampamento o di una fortezza, terzo in comando nella gerarchia legionaria, comandante di unità ausiliarie. Equivalente moderno: maggiore.

Tribunus angusticlavius: tribuno con una stretta fascia di porpora cucita sulla toga, allievo ufficiale di stato maggiore con un periodo di servizio di sei mesi. Equivalente moderno: tenente colonnello.

Navarchus: comandante di una nave da guerra della marina romana. Equivalente moderno: capitano di vascello.

Praefectus: comandante di una coorte ausiliaria o di un’ala. Equivalente moderno: colonnello.

Tribunus laticlavius: tribuno con il laticlavio di porpora, comandante in seconda di una legione. Equivalente moderno: colonnello.

Praefectus praetorio: uno dei due comandanti (di pari grado) della guardia pretoriana. I prefetti della guardia potevano essere ex centurioni saliti di grado o ex generali. Spesso erano al comando di intere armate. Equivalente moderno: colonnello.

Praefectus classis: comandante di uno squadrone o di una flotta della marina romana. Spesso si trattava di un generale in congedo o ancora in servizio, ma si dava anche il caso di liberti senza alcuna esperienza militare. Equivalente moderno: ammiraglio.

Legatus legionis: comandante di una legione. Equivalente moderno: generale di brigata.

Praetor/propaetor: in origine, magistrato anziano. Un ex pretore (propaetor) poteva governare una piccola provincia dell’impero, come pure comandare sul campo legioni o armate. Equivalente moderno: generale di divisione.

Consul/proconsul: l’autorità più elevata dopo l’imperatore. Due consoli, eletti ogni anno, condividevano la presidenza del senato, dando il loro nome all’anno in corso. Gli ex consoli (proconsoli) potevano governare una provincia romana ed esercitare il comando dei contingenti militari ivi stanziati. Le armate romane erano generalmente agli ordini di uomini di rango consolare. Equivalente moderno: generale di corpo d’armata.

Il feldmaresciallo dell’esercito romano

Qualche volta gli imperatori conferivano ai generali di rango consolare alcuni poteri straordinari che di solito spettavano soltanto ai regnanti stessi. Questa misura (temporanea) scattava in rapporto a specifiche operazioni militari. Il conferimento di tali poteri innalzava il destinatario al grado più alto della gerarchia dell’esercito, facendogli scavalcare tutti gli altri ufficiali superiori a prescindere dalla loro anzianità, e permettendogli di condurre le sue truppe da una provincia imperiale all’altra. Un equivalente moderno di questo «supergrado» potrebbe essere quello di feldmaresciallo o, nell’esercito statunitense, di generale a cinque stelle. Augusto lo conferì ad Agrippa, Tiberio e Druso; Germanico lo ricevette da Augusto e poi da Tiberio; Corbulone e Vespasiano da Nerone; Muciano e Tito da Vespasiano.