Capitolo 69
Un pizzico di follia
Questo episodio mi ricorda un matto che ho conosciuto una volta. Si chiamava Romualdo e credeva di essere Tamerlano. Era la sua unica grande ossessione, e la giustificava in modo singolare.
«Io sono l’illustre Tamerlano», diceva. «Prima ero Romualdo, poi però mi sono ammalato e mi è venuto tanto tartaro, tanto tartaro, tanto tartaro, ma tanto di quel tartaro da trasformarmi in un tartaro, anzi nel re dei tartari. Il tartaro ha la virtù di produrre tartari».
Povero Romualdo! Gli altri ridevano di quelle sue parole, ma è probabile che i miei lettori non ridano, e con ragione; anche secondo me non è affatto divertente. A sentirlo, aveva qualcosa di arguto; ma a raccontarlo così, nero su bianco, a proposito di una serie di nerbate ricevute e trasferite su di un altro, tocca confessare che è molto meglio se ce ne torniamo nella casetta di Gamboa; lasciamo perdere Romualdo, Prudêncio e tutti gli altri.