Spegnete i semafori in città
Pare che in Francia, a Parigi, stiano per imitare una nostra idea geniale, quella di spegnere i semafori in città. Sembrerebbe una bufala, ma non lo è. A Napoli da un po’ di tempo la polizia municipale ha notato che senza semafori la viabilità migliora. È accaduto nella zona della stazione: un giorno i semafori si sono guastati e da quel momento il traffico è diminuito. D’altronde, che quei vecchi pali arancioni siano più che altro un intralcio alla viabilità se ne sono accorti tutti, tanto è vero che negli ultimi anni sono spuntate un po’ ovunque le rotonde. Il fatto è che a Parigi ancora non si fidano: possibile mai che, senza ordine e disciplina, le cose vadano meglio?
Il quesito parrebbe legittimo, e io non saprei proprio cosa consigliare ai cugini francesi, qui le cose funzionano senza un ordine preciso, ma noi siamo particolari, abituati da sempre a vedercela da soli, ad autogestirci, non abbiamo bisogno di guide, semafori, stop, polizia municipale e quant’altro, ce sapimm’ organizzà. Arrivati a un incrocio, infatti, un po’ tutti diventiamo vigili, fai passare quello, aspè, nun te mover’, vai, passa primm’ tu. Insomma, occorre poco per sbrogliare un ingorgo, un colpo di clacson, un allucco, a volte basta persino un piccolo movimento del capo per far capire a chi è nell’altra corsia chi deve transitare per primo. Siamo abituati a campare così, a fare le cose di fretta, a sbrigliarcela senza troppi problemi, anzi a collaborare per il fine comune (parlo di traffico, eh), che è quello di non restare in mezzo alla carreggiata, perché noi tenimm’ semp’ ’na cosa ’a fa e non ci va di perdere tempo. A Parigi non so se funzionerebbe, non so se i francesi saprebbero essere così collaborativi, se, come noi, abbiano imparato a cooperare (parlo sempre di traffico, eh), potrebbe anche darsi che si mettano a litigare per ore su chi deve passare. Qui no, qui si bisticcia per altro, qui sappiamo benissimo che tanto prima o poi circoliamo tutti. Quindi i miei complimenti vanno alle autorità che hanno finalmente capito che i semafori a Napoli non funzionano. Certo, ci si poteva arrivare anche prima, bastava chiedere ai tassisti o a un automobilista qualsiasi.
Ora, per completare il piano e risolvere il problema traffico nelle strade una volta per tutte, occorre un’ultima coraggiosa mossa: abolire anche i vigili urbani. Non me ne vogliano i poveri vigili napoletani, non è certo colpa loro se le cose funzionano in questo modo assurdo a Napoli, è la città a essere particolare, l’ho detto, è questo popolo che deve fare sempre di testa sua. Ogni capa è ’nu tribunale, dice a tal proposito un noto proverbio di questa terra.
Cosa pretendiamo allora dai vigili, già costretti a restare tutto il giorno in piedi, in mezzo al caos e allo smog, e ad avere a che fare con gli automobilisti, una delle peggiori categorie umane? La responsabilità non è certamente loro, ripeto, ma di questa metropoli abituata ad andare troppo veloce rispetto al resto del mondo, addestrata a risolvere i problemi a modo suo e solo quando le va, incapace di farsi comandare e, soprattutto, di aspettare con un po’ di pazienza. Se ci fate attendere diventiamo nervosi, scostumati, nevrotici, e allora sì che iniziamo a litigare per chi deve passare per primo e si blocca tutto. I vigili napoletani destiniamoli ad altri compiti importanti, alla protezione, al soccorso, all’informazione, alle funzioni giudiziarie e amministrative, usiamoli anche, come ho letto tempo fa, per sorvegliare e gestire eventi organizzati da privati, i quali, dietro pagamento, possono usufruire dei servizi della polizia municipale. Ma per quel che riguarda la regolamentazione del traffico, sentite a me, lasciamola in autogestione ai cittadini, che si fa prima.
Si capisce che la mia è una provocazione? Che sto scherzando? Non è che i seri francesi mi prendono alla lettera?
Nel caso, io nun voglio sapé niente.