RINGRAZIAMENTI
Vorrei rendere un doveroso tributo a tutti coloro che hanno messo a disposizione il loro tempo, talento e sostegno per gli Hunger Games.
Per prima cosa, devo ringraziare il mio straordinario triumvirato di editor.
Kate Egan, che con la sua perspicacia, il suo umorismo e la sua intelligenza mi ha guidato attraverso otto romanzi.
Jen Rees, il cui acume coglie dettagli che sfuggono a tutti noi.
David Levithan, che passa senza sforzo dall’uno all’altro dei suoi molteplici ruoli di Dispensatore di Annotazioni, Gran Maestro di Titoli e Direttore Editoriale.
Tra stesure sommarie, intossicazioni alimentari, alti e bassi di ogni tipo, tu sei sempre con me, Rosemary Stimola, consulente creativa e nume tutelare di pari talento, mio agente letterario e mia amica. E Jason Dravis, mio agente di spettacolo di vecchia data, mi sento fortunata ad averti a vegliare su di me mentre andiamo incontro al grande schermo.
Grazie alla grafica Elizabeth B. Parisi e all’illustratore Tim O’Brien per le bellissime copertine che con tanto successo hanno catturato l’attenzione sia delle ghiandaie imitatrici sia della gente.
Ave! all’incredibile staff della Scholastic che ha lanciato gli Hunger Games nel mondo: Sheila Marie Everett, Tracy van Straaten, Rachel Coun, Leslie Garych, Adrienne Vrettos, Nick Martin, Jacky Harper, Lizette Serrano, Katleen Donohoe, John Mason, Stephanie Nooney, Karyn Browne, Joy Simpkins, Jess White, Dick Robinson, Ellie Berger, Suzanne Murphy, Andrea Davis Pinkney.
E poi, ancora, grazie a tutto il personale addetto alle vendite della Scholastic, e ai molti altri che hanno dedicato tanta energia, esperienza e giudizio a questa serie.
Ai cinque amici-scrittori su cui conto maggiormente, Richard Register, Mary Beth Bass, Christopher Santos, Peter Bakalian e James Proimos, tantissima riconoscenza per i vostri consigli, i vostri punti di vista e per le risate.
Un abbraccio speciale al mio defunto padre, Michael Collins, che ha gettato le basi per questa serie con il suo profondo impegno nell’istruire i propri figli sulla guerra e sulla pace.
E ovviamente a mia madre, Jane Collins, che mi ha iniziato all’antica Grecia, alla fantascienza e alla moda (anche se quest’ultima non ha attecchito); alle mie sorelle Kathy e Joanie; a mio fratello Drew; ai miei cognati Dixie e Charles Pryor; e ai molti membri della mia estesa famiglia il cui entusiasmo e sostegno mi hanno fatto andare avanti.
E infine, mi rivolgo a mio marito, Cap Pryor, che ha letto Hunger Games nella primissima stesura, ha preteso risposte a domande che non avevo neppure immaginato, ed è rimasto la mia cassa di risonanza nel corso dell’intera serie. Grazie a lui e ai miei meravigliosi ragazzi, Charlie e Isabel, per l’amore che mi regalano tutti i giorni, la loro pazienza, e la gioia che mi danno.