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«Ehi, ehi, ehi», sbottò Barstow. «E questo da dove arriva?»
Justine sentì un brivido alla schiena. Osservò la faccia dell’uomo mentre fissava le foto e il verbale dell’arresto per reati sessuali su minori. La sua arroganza era sparita, rimpiazzata da qualcosa di più primitivo: rabbia, paura, confusione. Emozioni che potevano rendere violento un individuo.
«Adesso esistono i software, Alan», disse lei. «Che possono confrontare una faccia con quelle dei colpevoli di reati sessuali inseriti in qualsiasi database della polizia. Anche se risalgono a dieci anni fa nel New Jersey. Anche se da allora hai cambiato nome.»
«E con questo?» Barstow spinse via dal tavolo la cartelletta e il suo contenuto. «Secondo te questo significa che ho ucciso Piper? Mi stai prendendo per il culo? L’unico interesse che avevo per Piper Winnick era finanziario. Nient’altro.»
Prese una copia di Variety dal tavolino e le mostrò il titolo: SFUMATURE DI ROSSO.
«Il film è morto! Il grande successo dell’estate è morto. Lo sapete che cosa ci guadagno in cambio di un anno di rotture di coglioni? Assolutamente nulla!»
Quanto più lui si arrabbiava, tanto più Justine si rilassava. Fintanto che Barstow si limitava a urlare.
«Calmati, Alan. Non ho detto che tu avevi intenzione di fare del male a Piper. Io dico che sei stato insultato. Che hai cercato di spiegarle chi sei tu e chi era lei. Le cose ti sono sfuggite di mano. Lei si è divincolata...»
Barstow la interruppe. «Dottoressa Smith, lei è del tutto – non riesco a dirlo in modo più chiaro – del tutto fuori di testa. Il nostro incontro finisce qui. Se lei ripete una parola di queste stronzate, io le faccio causa per diffamazione e qualsiasi altra cosa venga in mente al nostro ufficio legale.»
Si alzò dalla sedia. Andò alla porta e si rivolse al suo assistente. «Jay, accompagnale all’uscita. Anzi, no. Chiama la sicurezza.» Poi si voltò verso Justine e Nora. «Avete un minuto per lasciare gli uffici.»
«Polizia batte sicurezza aziendale», dichiarò Nora. Si sbottonò la giacca, mostrando a Barstow il distintivo dorato che le pendeva dal collo con una catena. «Stiamo esaminando i vestiti di Piper Winnick. Se troviamo il tuo DNA sulla ragazza, sei fregato. Intanto abbiamo un testimone che afferma che drogavi sia Danny Whitman sia le ragazze che poi lo accusavano di molestie sessuali. Il nostro testimone parla di festini, Alan. In cui le ospiti erano ragazzine ubriache, lurido figlio di puttana.»
Un gruppo di uomini in uniformi kaki apparve in corridoio.
Barstow andò alla porta e si rivolse al capo della sicurezza. «Scusa, Roger. Mi sono sbagliato. È tutto sotto controllo.» Chiuse le porta, tirò le tendine e tornò al divano, ma non si sedette. «Lei è una poliziotta? Dovrebbe dichiarare di esserlo. Questo è un tranello. E poi non mi ha letto i diritti. Non apro bocca senza il mio avvocato!»
Nora si alzò in piedi e gli si piazzò davanti. «Si sbaglia, signor Barstow. Non sono tenuta a identificarmi. E i diritti si leggono solo se lei è in stato di fermo.»
Gli occhi dell’uomo passarono da Nora alla porta, a Justine e di nuovo alla porta, in cerca di una via di fuga. «Non rovinatemi la vita per questo. Non l’ho uccisa io Piper. Posso aver invitato ragazze a casa mia per tenere compagnia a Danny. Posso aver servito liquori. Qualche ragazza può essersi svegliata nel letto con lui, credendo di averci fatto sesso.»
«Questa non è una confessione. È un ’può darsi’.»
«Ma io non ho spinto Piper in un burrone. Né accidentalmente, né apposta. Non ho avuto niente a che fare con la sua morte.»
«Signor Barstow», disse Nora, «lei è in arresto perché sospettato di omicidio e per un’altra decina di accuse secondarie, per le quali resterà in stato di fermo mentre verificheremo la sua versione. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. È ora di chiamare quell’avvocato. Credo che nel suo contratto ci sia una clausola morale, nel qual caso la CTM la butterà a mare. Ma lei ci provi. Veda cosa succede.»
Barstow la guardò, disperato. «Aspetti. Se l’aiuto a prendere l’assassino di Piper, possiamo metterci d’accordo?» Gli accordi erano la sua specialità. Ora sperava di portare la questione sul proprio terreno.
«Se dispone di informazioni che possono condurre all’arresto e alla condanna dell’assassino di Piper Winnick, farò del mio meglio per aiutarla», promise Nora.
«Okay», disse Barstow. «Collaboro con lei. Lo metterò per iscritto. Se ci possiamo rilassare tutti e ricominciare dal principio. Credo di sapere chi ha ucciso Piper. Non sono stato io. E non è stato Danny.»