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La sede della Phi Beta Girls era una casetta di tre piani sulla Hilgard Avenue a Westwood, conosciuta anche come la strada delle associazioni studentesche femminili dell’UCLA. Cruz accostò la Mercedes al marciapiede, accanto a un cancelletto sul cui montante erano incise le lettere greche phi, beta e gamma.
I due investigatori scesero dall’auto, oltrepassarono il cancelletto e raggiunsero il portone dell’edificio dall’intonaco color terra. Del Rio suonò il campanello.
Venne ad aprire un ventenne ispanico con i capelli pettinati all’indietro e le sopracciglia depilate, che indossava una tunica bianca, candidi pantaloni larghi e morbidi, e infradito ai piedi.
Cruz esibì il suo distintivo, uno scudo dorato in un portadocumenti di pelle che sembrava proprio quello della polizia.
«Posso esservi utile?» chiese il ragazzo.
«Dobbiamo vedere la titolare, Susan Burnett. Stiamo indagando su un omicidio.»
«Aspettate qui», disse il tipo in bianco.
«Credo sarebbe meglio se non restassimo sulla porta», gli fece notare l’investigatore.
«Torno fra un minuto.»
Cruz si voltò, a testa alta, con le mani intrecciate dietro la schiena, gustando i profumi di jacaranda e banani del giardino. Del Rio passava il peso da un piede all’altro, in attesa che il ragazzo tornasse.
«La signorina Burnett vi riceve subito.»
La maîtresse, la titolare, o comunque si definisse, aveva una carnagione color cappuccino e un fisico da pilates. Stava facendo jogging su un tapis roulant nella palestra sul retro della casa, le cui finestre davano sulla piscina.
Del Rio notò che faceva ancora la sua figura e immaginò che da giovane avesse fatto la squillo anche lei. Le diede un colpetto sulla spalla e lei si girò, spense il Nordic Track e scese sul pavimento, mettendosi un asciugamani intorno al collo.
Fu il turno di Del Rio di mostrare il tesserino. Non disse che era un agente della polizia di Los Angeles, ma lo lasciò intendere. Lasciar intendere non era un reato, fingersi un poliziotto sì.
«Sono Rick Del Rio, lui è il mio collega Emilio Cruz. Stiamo indagando su un caso di omicidio. Non siamo interessati alle sue attività. Ci stiamo occupando di un delitto avvenuto ieri sera al Beverly Hills Sun.»
«Potrebbe esserci una testimone, una ragazza che lavora per lei» aggiunse Cruz. «Se posso mostrarle un cd...»
«Santo cielo, non perde tempo, signor Cruz», disse Susan Burnett, con un sorriso freddo. «Posso rivedere i vostri distintivi?»
Cruz prese il suo dal taschino della giacca e prevenne ogni possibile protesta. «Siamo detective della Private. Non parleremo con la polizia. A meno che non si renda necessario.»
«Dovrei chiamarla io, la polizia», ribatté la Burnett, «per vedere cosa fate.»
«Si accomodi», la invitò Del Rio, «se vuole trasformare la nostra piccola inchiesta in un caso ufficiale. I tabloid ne andranno matti.»
La donna rifletté per un secondo. «Non voglio giocare a poker con lei, signor Arroyo. Seguitemi.» E li precedette su una scala a chiocciola.