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Cruz e Del Rio erano nell’ufficio di Rick, impegnati a confrontare le chiamate fatte da Bingham dal suo cellulare con la lista delle agenzie di escort sulle pagine gialle di Beverly Hills.
«Una volta avevo una ragazza che faceva la escort», disse Rick.
«Questa la devo sentire», fece Cruz, spostando la sedia dall’altro lato della scrivania per vedere lo schermo del computer.
«Ho aderito all’iniziativa ’regalo speciale’. Le ragazze ’regalo speciale’ stanno con uno finché non guadagnano abbastanza con lui da comprarsi il cosiddetto regalo. Lei si chiamava Chelsea. Molto carina, molto sveglia. Stava per diventare qualcuno nel campo della moda, quando un’amica le ha detto che avrebbe fatto molti più soldi come escort. Abbastanza da finanziare la sua attività.»
«Quando è stato? Prima o dopo la galera?» chiese Cruz. Era un bel giovanotto di ventisette anni, con i capelli scuri tirati indietro e raccolti in una coda di cavallo. Ben rasato, vestito di nero, era stato un peso medio, un poliziotto e un investigatore della Procura distrettuale. Ora era uno dei migliori detective della Private.
«Dopo. Non ti puoi immaginare quanto avessi voglia di una donna. Un bacio poteva spedirmi sulla luna.»
«Eccola», segnalò Cruz, indicando i numeri sullo schermo. «Bingham ha chiamato un’agenzia di escort, la Phi Beta Girls.»
Del Rio digitò il nome sul motore di ricerca e trovò il sito internet dell’agenzia.
Cruz lesse il testo nella parte superiore dello schermo. «’Belle ragazze di ogni etnia. Non solo belle, ma intelligenti...’ bla bla bla. ’Amano tutte il loro lavoro di escort’, ah ah. ’I nostri esperti sceglieranno quella perfetta per voi.’ Oh, certo. Diciamo piuttosto... perfetta per la vostra carta di credito.»
«Chelsea voleva rifarsi le tette, per cui, sai, ci siamo visti tre volte solo per pagare quello. Poi lei voleva un altro regalo speciale. Voleva una macchina. Io non avevo cinquanta bigliettoni da tirar fuori e lei mi ha mollato per un altro cliente che faceva il concessionario di auto di lusso», raccontò Del Rio. «Adesso gira su una Bentley.»
Cruz rise. «Non male, per qualche ora di lavoro.»
«Avresti detto che il mio aspetto e le mie capacità potessero contare qualcosa. Ero decisamente irrinunciabile.»
«Non è che le stai ancora dietro?»
«Sì. È stato l’amore della mia vita. Sto scherzando, coglione. Chelsea era una prostituta.» Rise e rivolse di nuovo la sua attenzione allo schermo. «Okay, la Phi Beta ha in lista un centinaio di escort. Guarda queste ragazze. Seicento dollari all’ora. Minimo due ore. Tremila per una notte. ’Diana, famosa coniglietta di Playboy...’»
«Qui c’è l’indirizzo della Phi Beta», tagliò corto Cruz. «Facciamoci un salto.»