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«È di nuovo il tuo turno» disse Lulu, voltandosi verso Ginger dopo un’ora o due. Erano quasi euforiche per aver condiviso quelle piccole confidenze che all’inizio di una nuova amicizia sembravano così magiche e che erano capaci di riaccendere vecchi legami. «Non sono sicura che tu debba preoccuparti così tanto per tua figlia. Quanti anni avevi quando hai perso la verginità?»

Bevevano da un po’ ormai, e Lulu aveva la sbronza allegra. Aveva bevuto più di quanto non avesse fatto da un po’, ma stava funzionando: la distraeva abbastanza da permetterle di spingere i pensieri su Pierce in fondo alla mente e concentrarsi su altro. Su problemi che non erano suoi; problemi che poteva far sparire. A differenza del biglietto che aveva trovato al piano di sopra quando era andata a cercare Pierce. Un biglietto per S, con la firma di suo marito, e che faceva riferimento a un incontro in un hotel. Il Ritz, un posto dove lei e Pierce si erano fermati qualche volta per il loro anniversario o per altre occasioni speciali. Questa volta, però, l’incontro che Pierce aveva apparentemente condiviso con la sua misteriosa amica era avvenuto il giorno prima che lui e Lulu partissero per il resort, e Lulu non era stata invitata.

«Io?» Ginger esitò, bevve un piccolo sorso dal suo secondo bicchiere di vino. «Ero giovane. Ma sai, allora le cose erano diverse. Erano altri tempi, lui sarebbe diventato mio marito, e…»

«Aspetta un attimo!» Una Sydney molto sobria puntò il dito, con gli occhi scintillanti per lo stupore. «Stai dicendo che sei stata con un solo uomo?»

«Ginger e Frank si sono lasciati per un po’ al college» disse Kate, sempre pignola. «Ma nessuno di noi ci credeva per davvero. Sono sempre stati insieme.»

«Siamo andati a letto solo tra di noi» corresse Ginger. «Sono uscita con altri uomini, ma non siamo mai andati oltre la fase del bacio. E sappiamo bene che Frank qualche contatto con l’altro sesso l’ha avuto.»

Emily si guardò i piedi mentre Ginger le lanciava uno sguardo pungente.

«Non ricominciare!» Kate alzò gli occhi al cielo. «Ginger, fattene una ragione. Frank era venuto da noi per te. Era ubriaco, Emily era ubriaca, è stato solo un bacio!»

«Sembrava un po’ più di questo» disse Ginger. Il leggero rossore sulle guance era un segno sicuro degli effetti dell’alcol su di lei. «Non c’è bisogno di togliersi la maglietta per baciare un uomo, per quanto ne so. O mi sbaglio?»

«Non sto dicendo che sia stato giusto quello che è successo» disse Kate. «Ma sei entrata prima che le cose andassero troppo oltre.»

«E se non fossi entrata, cosa sarebbe successo?» incalzò Ginger. «Frank e io ci eravamo lasciati da poco. Non credi che avessi il diritto di sentirmi un po’ tradita quando ho trovato la mia migliore amica e il mio ex fidanzato che si scambiavano la saliva?»

Emily fece una smorfia. «Ginger…»

«Alla fine sei tornata con Frank, vero?» insisté Kate. «Entrambi si sono scusati. Emily è stata malissimo, vero?»

Emily annuì, ma il suo sguardo era fisso sul bancone. «Certo. Non significava nulla. Te l’ho detto, Ginger, ricordo a malapena che è successo. Eravamo entrambi troppo ubriachi per prendere decisioni sensate. Frank si lamentava con me per la tua mancanza, e io mi lamentavo con lui per essere stata scaricata da Daniel, e a un certo punto è successo.»

«Questo non risponde alla mia domanda» disse Ginger. «E se non fossi entrata?»

«Ginger, non dimenticare che tu e Frank non stavate più insieme quando è successo» disse Kate. «Certo, capisco che fossi arrabbiata perché la tua amica aveva baciato il tuo ex, ma entrambi si sono scusati. È stato uno stupido errore da ubriachi.»

«Lo so» disse Ginger. «Ma…»

«E se ricordo bene, tu eri fuori con un altro la sera in cui è successo» disse Kate in tono severo. «Penso che dobbiamo concentrarci sul fatto che tutto è andato come doveva andare. Forse dovresti ringraziare Emily. Se non avesse baciato Frank, forse non avresti mai capito quanto lo ami.»

Ginger sembrava abbastanza scioccata dall’insinuazione di dover ringraziare la sua ex migliore amica, ma si costrinse a mantenere la calma prima di parlare. Con un colpo di tosse e un altro sorso di vino, sospirò e scrollò le spalle.

«Comunque, tutto è finito come doveva finire. Emily è tornata con Daniel la settimana dopo quella disfatta. Tu e Frank avete riallacciato i rapporti. Mi sembra che siate ancora innamorati dopo quasi vent’anni, giusto?» Kate non aspettò la risposta prima di continuare. «Penso che sia ora di dimenticare.»

Ginger guardò Kate, stupita.

Kate, imperterrita, si voltò verso Emily. «A proposito, cos’è successo con Daniel? Voi due non stavate ancora insieme alla laurea?»

«Sì, allora sì.» Il volto di Emily era diventato terreo. «Ma non ha funzionato. Non so cosa stia facendo in questi giorni.»

Lulu sospettava che nella storia di Emily ci fosse qualcosa di più di quello che aveva lasciato intendere, ma non insisté. Si accontentava di guardare il gruppo di donne con un piccolo sorriso. Kate era di gran lunga la più brilla del gruppo, ma la povera donna aveva una buona scusa. Era stata scaricata a un matrimonio. Come poteva rilassarsi quando Cupido era ovunque e il suo cuore invece era stato strappato dal petto e calpestato?

«Caspita, che storia.» L’espressione aperta e angelica di Sydney era concentrata su Ginger. Cullava dolcemente Lydia tra le braccia, la bambina finalmente dormiva con un sorrisetto pacifico sul faccino paffuto. Quando Ginger le lanciò uno sguardo curioso, Sydney arrossì e si corresse rapidamente. «Voglio dire, il fatto che tu e Frank siete destinati a stare insieme. Fin dal liceo, poi! E ora avete tre splendidi figli. In più, siete ancora innamorati. Perché lo siete, vero?»

Ginger scrollò di nuovo le spalle, ovviamente cercando di essere modesta senza riuscirci. «A volte ci prenderemmo a schiaffi, ma sì. Non potrei vivere senza di lui. Stavo facendo i conti e mi sono accorta che lui è il mio punto fermo da più di metà della mia vita. Metà della mia vita! È una cosa assurda, se ci pensi. Anche se i ragazzi sono… tutt’altro che degli angeli.»

«E tu che mi dici?» chiese Kate a Sydney. «A che età l’hai fatto?»

«Quando sono stata per la prima volta con un uomo?» Sydney arrossì, strinse ancora di più le braccia magre intorno alla bambina. «A vent’anni. Non è una storia così interessante; il ragazzo era abbastanza carino, e siamo usciti insieme per qualche settimana, ma le cose non sono durate.»

«Be’, io per esempio ero vergine quando ho sposato il mio primo marito» disse Lulu. «Avevo diciotto anni. Sposati per amore. Joe era un rubacuori, ma il suo conto in banca faceva pena.»

«E i tuoi due mariti che sono morti?» chiese Kate. «Uno era lui?»

Ginger guardò Lulu con curiosità, così Lulu fece un rapido sunto, con un piccolo sorriso. «Sono stata sposata cinque volte con quattro uomini diversi, cara. Due mariti sono morti. Anderson, il pazzo che ho sposato due volte, è ancora in gamba.»

«Ah» disse Ginger. «Come sono morti?»

Lulu divenne guardinga ripensando all’investigatore solitario che era venuto a curiosare dopo la morte del suo terzo marito (Louie). «Sia Joe che Louie sono morti entro un anno dal divorzio e mi hanno lasciato ingenti somme di denaro. In realtà, la polizia sospettava di me.»

«Avevo capito che Joe era povero» disse Ginger perplessa. «Ho sposato mio marito quando anche lui era povero. Lo eravamo entrambi. E lo siamo ancora.»

«Oh, lo sciocco si è arricchito quando ci siamo separati» disse Lulu con una leggera risata. «Ha ereditato dei soldi da suo padre. A quanto pare, Joe non aveva aggiornato il suo testamento, quindi una parte di quei soldi è andata a me. Con Louie è successa una cosa simile. Mi ha lasciato un bel po’ di soldi nonostante il nostro divorzio. La sua nuova amica era molto arrabbiata per questo e ha fatto un bel po’ di rumore per avere la sua parte. Credo che sia stata lei ad assumere un investigatore.»

«E questo investigatore…» Ginger si schiarì la gola. «Che cosa ha detto?»

«Non ho ucciso nessuno, cara» disse Lulu. «È stato un caso. Joe è morto di infarto… gli sono sempre piaciuti troppo i fritti, e Louie ha avuto un aneurisma improvviso. Non hanno fatto autopsie perché Joe beveva parecchio e Louie aveva sempre avuto problemi di salute. Stavano invecchiando. Ho sempre sposato uomini più anziani, vedi. Ma la nuova ragazza di Louie continuava a dire che li avevo fatti fuori per avere i loro soldi.»

«Ma non è vero» chiarì Ginger.

«Certo che no. Avevo già messo gli occhi su Anderson, e lui è ricco come non mai» disse Lulu. «È stato il mio secondo e quarto marito. Non siamo riusciti a rimanere sposati, ma siamo ancora abbastanza amici e parliamo spesso. È un brav’uomo.»

«Qualcuno ha scritto un libro su di te?» chiese Ginger, sempre più sorpresa. Indicò il romanzo rosa sul tavolo. «La storia della tua vita è incredibile.»

«Oh, no, non esagerare» disse Lulu, ma segretamente non le dispiaceva l’adulazione. Ultimamente, aveva dubitato di se stessa, delle sue scelte, dei suoi matrimoni falliti. Dopotutto, lei era il comune denominatore di quei quattro divorzi. Quel pensiero la colpì come un fulmine.

«Oh, cielo» mormorò Lulu, con un panico improvviso che le attraversava il cuore. Poteva essere vero? Era lei il problema? Solo quando sentì lo sguardo di quattro paia di occhi su di sé si rese conto di aver parlato ad alta voce.

«Sono sicura che non sei tu il problema» disse Ginger. «Il matrimonio è una cosa difficile. Ci vogliono due persone per farlo funzionare.»

«Esattamente» disse Lulu. «Il che significa che, se il problema sono io, nessuno dei miei matrimoni aveva speranze di reggere.»

«È assurdo» disse Kate. «Ma se sei preoccupata, perché non chiedi?»

«Chiedere a chi?»

«Hai detto che sei molto legata al tuo ex marito» osservò Kate. «Chiamalo e chiedigli perché vi siete lasciati. Forse ti darà un po’ di tranquillità.»

Lulu si fermò a riflettere. «Non sono sicura che sia una buona idea.»

«Vuoi saperlo o no?» insisté Kate.

«Scusatemi un attimo, signore.» Lulu si alzò. «Devo fare una telefonata.»

Si allontanò dal bar e schivò con facilità un gruppo di donne chiacchierone. Prese il suo cellulare, un affare costoso che Lulu fingeva di sapere come far funzionare, e attraversò l’atrio fino a un angolo privato. Compose il numero e premette il pulsante di chiamata.

«Lulu» rispose una voce profonda all’altro capo della linea. «Va tutto bene?»

«Sto bene, Anderson» disse Lulu, bruscamente. «Questa non è una chiamata di cortesia. Ho una domanda da farti.»

«Dimmi.»

«Cosa ha distrutto il nostro matrimonio?»

Anderson rise, ironico. «La prima volta o la seconda?»

«Ehm, è uguale» disse Lulu, sentendosi insolitamente nervosa. «Mi dispiace di averti chiamato per chiedertelo. Mi rendo conto che è tardi, ma… devo saperlo.»

«Quindi sei seria.»

«Mortalmente seria.»

«Non è una specie di scherzo, vero?» chiese Anderson, più teso. «Hai lasciato Pierce? Il mio cuore non potrebbe sopportare una terza volta con te, Lulu, per quanto mi siano piaciuti i nostri primi due tentativi.»

Lei si sentì mozzare il respiro. «No, non l’ho lasciato. Questo fine settimana è il nostro quinto anniversario.»

«Grande momento. Cruciale, a dire il vero.»

«Lo spero anch’io.» La sua voce tremava. Lulu quasi non si riconosceva. Lei non si innervosiva mai. «Anderson, credo che Pierce voglia lasciarmi.»

L’uomo all’altro capo rimase in silenzio. «Mi dispiace, Lulu. Dico sul serio.»

«Sono io?» chiese lei con voce penosamente flebile. «Ti ho allontanato io?»

«No, non credo proprio. Be’, in un certo senso, suppongo che sia stata tu» si corresse Anderson. «Ma solo perché sei stata tu a lasciare me, ricordi? Tutte e due le volte.»

«Sì, ma forse era inevitabile. Forse sono io il problema.» Lulu ricordava distintamente Kate che diceva qualcosa di simile. «Forse non riesco a sopportare di essere sposata.»

Un’altra lunga pausa di silenzio. «Lui è quello giusto, no?»

«Sì» rispose Lulu. «Lo è. Ne sono più sicura che mai, e non sopporterei di perderlo. Cosa devo fare?»

«Non so se ho la risposta giusta per te, visto che non sono riuscito a convincerti a restare con me» disse Anderson, facendo una pausa, pesando le parole. «Ma posso garantirti una cosa, Lulu. Se provi questi sentimenti per Pierce, vale la pena lottare per lui.»

«Potresti avere ragione» sussurrò Lulu. «Forse non è troppo tardi. Forse…»

«Parla con lui» la incoraggiò Anderson. «Non prendere decisioni avventate.»

«Hai ragione.» Lulu sospirò. «Cinque anni. Accidenti. L’amore è difficile.»

«Per quel che vale, non pensavo che l’amore fosse difficile quando ero con te» disse Anderson con leggerezza. «Finché non mi hai scaricato.»

Lulu sorrise, poi guardò il gruppo di donne dietro di lei e salutò il suo ex marito. Quando riattaccò, si rese conto che, nel corso della serata, le sue spalle si erano irrigidite per la prospettiva di discutere con Pierce. Lulu amava parlare, ma per qualche motivo l’unica conversazione che doveva fare davvero le sembrava fuori dalla sua portata.

Sapeva che Anderson aveva ragione. Se avesse trovato il coraggio di confrontarsi con Pierce avrebbe potuto risolvere tutto. Forse c’era stato un malinteso. Lulu era saltata alle conclusioni. Pierce l’amava, e lei amava lui. Non ne aveva seriamente dubitato, vero?

Forse era il peso di questo traguardo dei cinque anni a farle vedere cose che non esistevano. Come aveva detto Anderson, tutto sarebbe andato bene. Avrebbe salutato le ragazze e poi sarebbe andata di sopra a cercare il marito, per chiarire uno stupido errore di comunicazione. Infine, avrebbe concluso felicemente la serata rannicchiandosi accanto a lui.

Lulu tornò alla conversazione mentre Kate si chinava verso il gruppo e ridacchiava. «Avevo ventitré anni» diceva. «Riesci a crederci? Pensavo di risparmiarmi per il matrimonio. Meno male, visto che non sono ancora sposata!»

«Davvero? Tu… a ventitré anni?» Ginger si chinò in avanti, con la fronte corrugata, come se i conti non tornassero. «Avrei giurato, al college…»

«Eri più vecchia di me» disse Sydney. «Voglio dire, di me adesso.»

«Oh, cielo» disse Kate e le toccò il viso. «Ho quasi il doppio della tua età.»

Sydney sembrava mortificata. «Giuro, sono molto più vecchia di spirito. Sono come una nonna, non che io pensi che tu sia una nonna! Oh, Signore, ti prego…»

Lulu incrociò lo sguardo della povera Sydney e le lanciò un salvagente.

«Oh, taci» disse Lulu. «Sono l’unica ad avere l’età della nonna qui. Per fortuna io e Pierce non abbiamo figli, quindi non devo mai preoccuparmi di portare formalmente quel titolo. Sono più che felice di essere la zia Lulu. Giusto, Emily? Sai cosa intendo.»

Emily alzò la testa, trasalendo. «Ehm, certo. Certo.»

Lulu si chiese se aveva oltrepassato i limiti, ma la sua non era una supposizione. Emily le aveva detto a chiare lettere prima al bar che non voleva avere figli. Lulu scrollò le spalle e dichiarò al gruppo: «Sono assolutamente distrutta, signore. Vado a dormire. Che ne dite se domani ci vediamo per un massaggio?».

«Oh, non posso» disse Ginger. «Avrò i ragazzi con me.»

«Io nemmeno» disse rapidamente Sydney, quasi sollevata di avere una scusa. «Scusate. Magari ci vediamo dopo?»

Kate agitò una mano. «Se cambiate idea, i massaggi li offre Max all’una di domani pomeriggio. Spero di vedervi tutte lì. Sono sicura che il resort offre l’assistenza per i bambini.»

«Anche mia figlia maggiore è una babysitter» disse Ginger a Sydney. «Sono sicura che le piacerebbe occuparsi di Lydia per un’ora, se vuoi un massaggio. È molto brava con i bambini, e lo farebbe gratis. Farebbe un favore anche a me, la terrebbe fuori dai guai. Ci sarei anch’io, naturalmente, come supervisore.»

«Sei molto gentile» disse Sydney. «Ma non vorrei imporle di lavorare in vacanza.»

«Be’, buonanotte, ragazze!» Lulu salutò le sue nuove amiche mandando dei baci. «Spero di vedervi tutte domani.»

Lulu salì in ascensore fino al suo piano con un piacevole stordimento, poi andò verso la sua stanza canticchiando fra sé e ripensando alla conversazione con Anderson. Qualche parola con Pierce e sarebbe andato tutto a posto. Lulu sarebbe stata in grado di togliersi quel peso dallo stomaco e andare avanti con i festeggiamenti.

Pierce, tuttavia, aveva altri piani. Lulu aprì la porta e lo trovò che dormiva con un libro sul petto, un libro diverso da quello che Lulu aveva visto prima. Il libro offensivo non si vedeva da nessuna parte.

Il più delicatamente possibile, Lulu prese il romanzo e lo tolse dal petto del marito addormentato. Si sentiva teneramente innamorata di lui, e si rese conto che la sua scintilla per Pierce si era trasformata in qualcos’altro, in qualcosa di nuovo. Un livello di affetto che non aveva mai avuto, in nessuna delle sue relazioni passate.

Con le lacrime agli occhi, Lulu capì che Anderson aveva ragione: lei era profondamente, follemente, veramente innamorata di Pierce Banks.