Dopo il travolgente successo di Biancaneve deve morire, Nele Neuhaus ci regala un’altra storia da brivido. Con Ferite Profonde conferma al suo pubblico uno stile inconfondibile sebbene intriso dell’ambientazione gelida e inquietante di Stieg Larsson. La scrittrice tedesca sceglie stavolta di farci fare dei salti temporali, dalla Germania del Nazismo agli Stati Uniti del giorno d’oggi. David Joshua Goldberg, tedesco ebreo appena rientrato in Germania dopo sessant’anni trascorsi in America, viene trovato morto in casa. Tutto fa pensare a una vera e propria vendetta per la modalità dell’omicidio: un colpo in testa sparato mentre la vittima era ancora in ginocchio. Gli investigatori si ritrovano a dover fare i conti non solo con la caccia al killer, ma con la soluzione di un puzzle complesso in cui i vari elementi difficilmente combaciano. Oltre alla storia personale dell’anziano David, i detective di Kelkheim devono infatti rispondere di una storia collettiva, inquietante, ricca di angoli nascosti, in cui dopo tanti anni si fanno largo misteri e atrocità.
Come si intersecano allora le due direttrici della storia? Perché qualcuno avrebbe dovuto uccidere un tranquillo novantaduenne? E perché David era fuggito dalla Germania e ha deciso di farvi ritorno dopo 60 anni? Forse la soluzione è nella scena del crimine, in quell’esecuzione spietata e in quel numero, 16145, scritto con il sangue su uno specchio, e un tatuaggio lasciato appositamente scoperto dall’assassino sulla pelle dell’anziano signore morto. Quel numero potrebbe rappresentare un numero della prigionia e dei campi di concentramento tedeschi, ma nulla sembra essere spiegabile, visto che David non era uno spietato nazista, ma un ebreo costretto ad atroci vessazioni, come tanti altri. Perché qualcuno avrebbe dovuto vendicarsi di lui? E forse questo è solo un modo per depistare le indagini e trascinare gli investigatori verso una pista che in realtà non c’entra nulla. Ferite profonde ci conduce ad osservare vite apparenti che celano, dietro sorrisi e serenità borghesi, malesseri e segreti inconfessabili. Il passato ritorna, soprattutto nei libri della Neuhaus.
Questo libro è un’opera di fantasia. Storia e personaggi sono il prodotto dell’immaginazione dell’autrice.