PROLOGO
Vi sono cose del mondo che è bene sapere.
Sarete di certo consapevoli del fatto che quanto sapete non è tutto quanto c’è da sapere. Malgrado l’ingegnosità della razza umana, esistono ombre troppo scure per essere pienamente dissipate dalla vostra specie. La stessa crosta terrestre ne è un esempio; i fondali marini, un altro. Ed è in queste ombre che viviamo noi. Il Popolo. Creature magiche, svincolate dall’orbita distruttiva degli uomini. Un tempo noi del Popolo dominavamo in superficie, come ora fanno gli umani e come faranno i batteri in futuro; per il momento, però, ci accontentiamo generalmente di esistere in questa nostra civiltà sotterranea. Per diecimila anni abbiamo usato la nostra magia e la nostra tecnologia per difenderci dagli sguardi indiscreti e prenderci cura della povera madre Terra, Danu. Abbiamo un motto, noi del Popolo, scritto a caratteri grandi e dorati sul mosaico dell’altare nel Tempio di Ullallà, che dice così: SCAVIAMO A FONDO E RESISTIAMO.
Ma c’è sempre un cane sciolto a cui non importa un fico secco dei mosaici e che si danna l’anima per raggiungere la superficie. Solitamente, il cane sciolto è un troll. Nel caso specifico, il cane sciolto è un troll che, per un breve istante e per un motivo ridicolo, verrà chiamato Spiffero.
Ed è da qui che ha inizio il secondo ciclo documentato delle avventure della famiglia Fowl.