XXI
Tre giorni dopo, don Diego Alcozèr si presentò in casa del Ravì, esclamando con le braccia per aria:
— Scappata! scappata!
— Chi? mia figlia? Vostra moglie?
— Quondam, quondam… eh eh! — corresse don Diego, accompagnando il sorrisetto con un cenno di protesta della mano. — Quondam, se permetti… Scappata. Contentone!
Marcantonio Ravì si lasciò cadere su la seggiola, come fulminato.
— Scappata… con chi?
— Se lo sa lei, — rispose allegramente don Diego, scrollando le spalle. — O sola o in compagnia, è tutt'uno. Ho qui la… come si chiama? la… la cosa del Tribunale…
— Siamo già a questo? — esclamò il Ravì, rimettendosi in piedi. — Il Coppa, è lui… quell'assassino! M'ha rovinato la figlia… E voi, vecchio imbecille, ve la siete lasciata scappare?
— Caro mio, le avrei aperto io stesso la porta, purché mi lasciasse in pace!
— Rosa, Rosa! — chiamò don Marcantonio.
La si-donna Rosa si mostrò all'uscio, placida, al solito.
— Che c'è?
— C'è che… guarda… qui, tuo genero…
— Ex, ex…
— Scappata, Rosa! scappata!
— Stellina?
— Copriti la faccia, vecchia mia! Dovevamo aspettare che i nostri capelli diventassero bianchi, perché nostra figlia venisse a imbrattarceli di fango!
— Non capisco nulla… — disse, imbalordita, la sidonna Rosa.
— Glielo spiego io, — interloquì allora don Diego. — Stamattina… Oh, ma piano, Marcanto'!
— Oh Dio, oh Dio! — strillò la si-donna Rosa accorrendo a trattenere il marito che, pestando i piedi e piangendo come un ragazzo, si dava manacciate furiose in testa.
— Lasciatemi! Lasciatemi! Il disonore è troppo! Questa è la ricompensa! Ah figlia ingrata! In Tribunale… in Tribunale…
— Càlmati, Marcantonio, càlmati! Non è poi il finimondo… — lo esortò don Diego. — Scioglimento di matrimonio… Lei con una mano, io con cento. Son disposto a tutto…
— Anche voi? — urlò don Marcantonio, afferrando per le braccia don Diego e scotendolo violentemente. — Avreste il coraggio anche voi di trascinarmi in Tribunale? Voi!
— Scusa, ma… — balbettò don Diego, quasi nascondendo la testa tra le spalle, tremando di paura sotto gli occhi inferociti del Ravì. — Scusa,… se lei lo vuole…
— Che vuole? — ruggì don Marcantonio, senza lasciarlo. — Non può voler nulla, lei! Ditemi dov'è andata! subito!
— Non lo so…
— Volete allora che vada a scannare il Coppa?
— Scanna chi ti pare, ma lasciami! Io non c'entro… Oh quest'è bella! Te la pigli con me?
— Con tutti, me la piglio! Aspettate, don Diego… Così non può finire… Vediamo con le buone… uno scioglimento alla buona… senza trascinar nel fango, per carità, il mio nome onorato…
— Scioglimento alla buona? — disse timido, esitante, don Diego. — Ma io… tu lo sai… come potrei restar solo, io?
— Vorreste riammogliarvi? — tuonò don Marcantonio, riafferrandolo. — Rispondete!
— Non lo so… — balbettò ancora don Diego, messo alle strette. — Ma… se tua figlia…
— Ve la riconduco io subito a casa! Aspettate. Vo a trovar quell'assassino!
— Marcantonio, per carità! — supplicò la moglie.
— Zitta tu! — le gridò il Ravì. — Vado armato del mio diritto di galantuomo e di padre: difendo l'onore e la figlia!
— Marcantonio! Marcantonio! — strillò, grattandosi la fronte, la si-donna Rosa, dall'alto della scala.