XVIII

— domandò, ansante, don Marcantonio Ravì, non riconoscendo a prima giunta donna Bettina accorsa ad aprir la porta.

— domandò a sua volta donna Bettina irritata dalla furiosa scampanellata del Ravì, squadrandolo da capo a piedi.

— disse donna Bettina un po' rabbonita, ma pur tra le spine vedendo entrare in casa quell'omaccione dall'abito non bene spazzolato e dalle scarpe poco pulite. —

Don Marcantonio si mise a passeggiare per la stanza, agitatissimo. Pepè si presentò poco dopo, stropicciandosi le mani gronchie dal freddo, con la faccia lavata di fresco e asciugata in fretta.

— disse Pepè. —

Pepè protestò di non saper nulla; si dichiarò dolente anche lui di ciò che Ciro il giorno avanti aveva detto in casa Alcozèr, e aggiunse che avrebbe voluto trovare una scusa per impedire che suo cognato tornasse quel giorno a visitare Stellina.

— esclamò il Ravì. —

— esclamò Pepè, arrossendo fin nel bianco degli occhi. —

— lo interruppe subito don Marcantonio, per rassicurarlo. —

L'Alletto rimase in preda a una vivissima agitazione e con una segreta stizza contro Stellina. Come! Dunque non lo amava più? o non intendeva che, ribellandosi adesso, mandava tutto all'aria? L'odio per il vecchio marito era veramente più forte dell'amore per lui? E se era sorto in lei, ora, il sospetto d'un accordo tra lui e il padre, non si sarebbe cangiato in odio l'amore? non si sarebbe rivolta anche contro di lui quella rabbia? Che fare?

Gli pareva d'impazzire, tra l'avvilimento e la confusione. Pensava: "".

Eppure, fino all'altro jeri…

Un altro pensiero gli balenò: che Mauro Salvo avesse scritto a Stellina qualche lettera, insinuandole il sospetto dell'accordo, per vendicarsi. Ne era ben capace quel vile! Sì, sì… Ma quale accordo? "" pensava, smaniando ""

Decise di recarsi subito dal cognato; ma un altro pensiero lo trattenne. Quel giorno Mauro Salvo col suo satellizio doveva essere in cerca di lui, per la città, come un cacciatore arrabbiato, in mezzo ai suoi bracchi. Si mise allora a studiare per qual via sarebbe stato prudente recarsi in casa del Coppa, eludendo la vigilanza del rivale.