Francis Novantuno, Eccellenza.
parris (sudando) Tutte queste persone dovrebbero essere citate. (Danforth gli rivolge uno sguardo interrogativo). Per essere interrogate.
Francis (tremando di collera) Signor Danforth, ho dato a tutti la mia parola che non avrebbero avuto nessuna noia per aver firmato.
parris Questo è un evidente attentato contro la corte!
hale (cercando di controllarsi, a Parris) Ma perché qualsiasi difesa dovrebbe costituire un attentato contro la corte? Non si può nemmeno...
parris Tutte le persone innocenti e veramente cristiane sono liete che ci sia questa corte a Salem. Invece, questa gente se ne rammarica (indirizzandosi a Danforth) e io credo che voi vorreste sapere, da ciascuno di loro, perché non siano contenti di voi.
hathorne Io ritengo che debbano essere interrogati, signore.
danforth Non è detto che si tratti di un attentato contro la corte. Tuttavia...
Francis Sono tutti devoti e fedeli cristiani, signore.
danforth Allora non hanno niente da temere. (Consegna il foglio a Cheever) Cheever, fate spiccare mandati contro tutte queste persone... fermo per interrogatorio. (A Proctor) Dunque, signore, quali altre informazioni volete darci? (Francis rimane immobile, inorridito). Potete sedervi, signor Nurse.
Francis Ho messo questa gente nei guai, ho fatto...
danforth No, vecchio. Non avete fatto niente di male perché queste persone non hanno nulla da temere se hanno la coscienza a posto. Ma dovete rendervi conto di una cosa, signore. Non esistono vie di mezzo: o uno è favorevole a questa corte, o deve esserne considerato nemico. Viviamo un momento particolarmente difficile e ben definito. Siamo lontani, ormai, da quello stadio crepuscolare in cui il male poteva confondersi col bene, provocando smarrimento e confusione in questo nostro mondo. Oggi, per grazia di Dio, il sole splende alto e chi non ha ragione di temere la luce, non può che rallegrarsene. Spero che voi siate tra questi. (D'improvviso Mary scoppia in lacrime). Non si sente bene?
proctor No, non si sente bene, signore. (Curvandosi su Mary, le prende la mano, e le dice con dolcezza) Ricordati quello che disse l'angelo Raffaele al fanciullo Tobia. Ricordalo.
mary (appena percettibile) Sì.
proctor «Fa' quello che è giusto, e non ti sarà fatto nessun male».
mary Sì.
danforth Avanti, uomo, stiamo aspettando.
Rientra il maresciallo Herrick che si apposta alla porta.
giles John, la mia deposizione, dategli la mia.
proctor Sì. (Consegna un altro foglio a Danforth) Questa è la deposizione del signor Corey.
danforth Oh! (Guarda il foglio).
Hathorne si avvicina dietro e legge insieme a lui.
Hathorne ( sorpreso) Quale avvocato ve l'ha redatta, Corey?
giles Sapete benissimo, Hathorne, che non ho mai consultato un avvocato in vita mia.
danforth ( terminando la lettura) È molto ben scritta. I miei complimenti. Signor Parris, se il signor Putnam è in aula, volete farlo venire qui? (Hathorne prende la deposizione e si avvicina alla finestra. Parris esce per andare in aula). Non avete mai avuto nessuna istruzione in legge, signor Corey?
giles (compiaciuto) La migliore, signore... sono andato in tribunale trentatré volte in vita mia. E sempre come querelante.
danforth Oh, allora siete spesso vittima di vessazioni.
giles Vittima? Ma neanche per sogno! Conosco i miei diritti, signore, e li difendo. Vostro padre, sapete, presiedette una mia causa... trentacinque anni fa, mi pare.
danforth Davvero?
giles Non ve ne ha mai parlato?
danforth No, non me ne ricordo.
giles Strano, perché mi fece ottenere nove sterline di risarcimento di danni. Era un giudice onesto, vostro padre. Vedete, a quel tempo avevo una cavalla bianca e un tale venne a chiedermi di prestargliela... (Entra Parris con Thomas Putnam. Quando scorge Putnam, svanisce la disinvoltura di Giles e diventa duro) Ah, eccolo.
danforth Signor Putnam, abbiamo qui un'accusa contro di voi, presentata dal signor Corey. Egli afferma che voi avreste premeditatamente istigata vostra figlia ad accusare di stregoneria George Jacobs, che ora si trova in prigione.
putnam È falso.
danforth (rivolgendosi a Giles) Il signor Putnam afferma che la vostra accusa è una menzogna. Che cosa potete rispondere?
giles (furioso, con i pugni stretti) Una scorreggia in faccia al signor Putnam: ecco la mia risposta!
danforth Con quali prove sostenete la vostra accusa, signore?
giles Le mie prove le avete lì. (Additando il foglio) Se Jacobs sarà impiccato per stregoneria, la sua proprietà verrà confiscata... così vuole la legge! E non c'è nessuno all'infuori di Putnam che disponga di tanti quattrini per poter acquistare una tenuta così grande. Quest'uomo vuole distruggere i suoi vicini per papparsi la loro terra!
danforth Ma le prove, signore, le prove.
giles ( additando la deposizione) Le prove le avete lì! Mi è stato riferito da un uomo onestissimo che lo ha sentito dalla bocca di Putnam! Il giorno in cui sua figlia accusò Jacobs, lui dichiarò che lei gli aveva regalato così un bel po' di terra.
hathorne E come si chiama quest'uomo?
giles ( sconcertato) Quale uomo?
hathorne L'uomo che vi ha dato quest'informazione.
giles (esita, poi) Ma... non posso dirvi il suo nome.
hathorne E perché no?
giles (esita, poi prorompe) Sapete benissimo perché no! Finirebbe in carcere se vi dicessi il suo nome!
hathorne Questo è vilipendio della corte, signor Danforth.
danforth (per evitare complicazioni) Ma voi certamente ci direte il suo nome.
giles Non vi dirò nessun nome. Una volta ho fatto il nome di mia moglie e per questo brucerò all'Inferno per l'eternità. Adesso non parlo più.
Danforth Quand'è così, non mi resta che farvi arrestare per vilipendio alla corte, lo sapete?
giles Questo è un interrogatorio, e non potete farmi arrestare per vilipendio durante un interrogatorio.
danforth Ah! ma siete proprio un avvocato! Volete allora che io dichiari aperta qui l'udienza della corte? o siete disposto a rispondere?
giles (con trepidazione) Non posso dirvi nessun nome, signore, non posso.
Danforth Siete un vecchio imbecille. Signor Cheever, scrivete il verbale. L'udienza è aperta! Vi interrogo, signor Corey!
proctor ( interrompendo) Vostro Onore... Giles ha avuta l'informazione segretamente, e non...
Parris Il Diavolo vive di questi segreti! (A Danforth) Senza segreti non ci potrebbero essere congiure, Vostro Onore.
hathorne Credo che il vincolo del segreto debba essere sciolto, signore.
danforth ( a Giles) Vecchio, se il vostro informatore dice la verità, che venga qui, da uomo d'onore. Ma se egli intende nascondersi dietro l'anonimo, io devo conoscerne il motivo. Dunque, signore, il Governo e la Chiesa suprema esigono da voi il nome della persona che ha accusato il signor Thomas Putnam di essere un volgare assassino.
hale Eccellenza...
danforth Signor Hale.
hale Non è più possibile nascondercelo. Una tremenda paura di questa corte si è diffusa in tutto il paese...
danforth Ciò significa che si è diffuso in tutto il paese un tremendo senso di colpa? Voi avreste paura di essere interrogato qui?
hale Io posso avere paura soltanto del Signore; ma in paese tutti hanno paura.
danforth (irato) Non mi vorrete ritenere responsabile della paura diffusa in paese. Hanno paura perché esiste una congiura insidiosa che mira a rovesciare Cristo!
hale Ma non è detto che tutti gli accusati debbano per forza farne parte.
danforth Nessun uomo retto può aver paura di questa corte, signor Hale! Nessuno! (A Giles) Voi siete in arresto per vilipendio alla corte. Ora, sedetevi e rifletteteci sopra, o sarete rinchiuso in carcere fino a quando non avrete deciso di rispondere a tutte le domande.
Giles Corey si slancia verso Putnam.
proctor (si precipita a trattenerlo) No, Giles!
giles (a Putnam, al disopra delle spalle di Proctor) Ti taglierò la gola, Putnam. Ti ammazzerò!
proctor (facendolo sedere a forza) No, Giles! Calma, Giles, calma. (Rilasciandolo) Mostreremo le nostre prove subito. (Si rivolge a Danforth).
giles Non dite nient'altro, John. (Additando Danforth) Vuol farvi cadere in trappola! Vuole impiccarci tutti quanti!
Mary Warren scoppia in lacrime.
danforth Questa è una corte di giustizia, signore. Non tollero nessun affronto.
proctor Scusatelo, signore, per la sua età. Calma, Giles, ora daremo tutte le prove. (Solleva il mento di Mary) Non piangere, Mary. Ricordati dell'angelo e di quello che disse al fanciullo. Pensa soltanto a questo; e ti darà coraggio. (Mary si acquieta. Proctor tira fuori un foglio di carta e si rivolge a Danforth) Questa è la deposizione di Mary Warren. Vi... vi prego di ricordare, mentre la leggete, signore, che fino a due settimane fa Mary non era diversa dalle altre ragazze che sono qui oggi. (Parla con calma, controllando tutti i suoi timori, la sua collera, la sua ansia) Voi l'avete vista dibattersi. Ha urlato, ha giurato che spiriti maligni volevano soffocarla; ha perfino affermato che Satana, prendendo di volta in volta l'aspetto delle donne che ora sono in carcere, avrebbe tentato di carpire la sua anima, e che quando lei si è rifiutata...
danforth Tutto questo lo sappiamo già.
proctor Sì, signore. Ma ora, lei giura di non aver mai visto Satana, e neppure gli spiriti, palesi o nascosti, che Satana avrebbe mandato per tormentarla. Ed afferma che le sue amiche mentono.
Mentre Proctor fa per porgere la deposizione a Danforth, Hale, tutto tremante, si avvicina a Danforth.
Hale. Un momento, Eccellenza. Credo che siamo giunti al nocciolo della questione.
danforth (con profonda apprensione) Lo penso anch'io.
hale Non posso dire se lui è un uomo onesto; lo conosco troppo poco. Ma, se vogliamo essere giusti, signore, un'affermazione così grave non può essere perorata da un contadino. In nome di Dio, signore, fermatevi! Mandatelo a casa e fatelo ritornare accompagnato da un avvocato...
danforth (con pazienza) Sentite, signor Hale...
hale Eccellenza, ho firmato settantadue condanne a morte. Sono un ministro del Signore, e non oserei troncate una vita a meno che ci siano prove tanto lampanti da non dare adito a dubbi di coscienza.
danforth Mi auguro che non vogliate mettere in dubbio il mio senso di giustizia, signor Hale.
hale Ho firmato questa mattina la condanna di Rebecca Nurse, Vostro Onore. Non lo nascondo... la mia mano trema ancora come se fosse stata ferita. Vi prego, signore, lasciate che siano degli avvocati a presentarvi questo ricorso.
danforth Signor Hale, credetemi. Da un uomo colto come voi non mi sarei mai aspettato tale confusione di idee. Perdonatemi se ve lo dico. Faccio l'avvocato da trentadue anni, signore. Eppure, se mi chiamassero a difendere questa gente, mi sentirei molto perplesso. Abbiate la bontà di riflettere. (A Proctor e agli altri) E lo chiedo anche a voi. Come viene difeso l'accusato in un delitto normale? Vengono chiamati dei testimoni che possono provarne l'innocenza. Ma la stregoneria, è, ipso facto, per sostanza e natura un delitto invisibile, vero? Quindi, chi potrebbe essere chiamato a testimoniare? Soltanto la strega e la sua vittima. Nessun altro. Orbene, noi non possiamo sperare che una strega accusi se stessa, lo ammetterete. Quindi, possiamo contare soltanto sulle vittime. Sono loro che devono testimoniare e le deposizioni delle ragazze, non c'è dubbio, sono state più che esaurienti. Quanto alle streghe, non si potrà negare che noi abbiamo fatto tutto il possibile per indurle a parlare. Non vedo, quindi, che cosa resterebbe da fare ad un avvocato. Credo di essermi spiegato, sì o no?
hale Ma questa ragazza afferma che le altre non dicono la verità, e se così fosse... danforth È precisamente quello che ora vogliamo sondare, signore. Che cosa di più si può pretendere? A meno che non vogliate mettere in dubbio la mia buona fede.
hale (sconfitto) Certamente no, signore. Continuate pure, allora.
danforth Mettetevi il cuore in pace. La deposizione della ragazza, signor Proctor.
Proctor gliela consegna. Hathorne si alza, si avvicina al fianco di Danforth e legge. Parris si avvicina anche lui all'altro fianco di Danforth. Danforth guarda Proctor, poi legge. Hale si alza, trova un posto vicino al giudice e legge anche lui. Proctor guarda Giles. Francis prega in silenzio con le mani congiunte. Cheever attende placidamente come il solito funzionario deferente. Mary Warren emette un singhiozzo. Proctor le accarezza la testa per rassicurarla. Dopo un po', Danforth solleva gli occhi, si alza in piedi, tira fuori un fazzoletto e si soffia il naso. Gli altri si spostano mentr'egli, pensieroso, si muove verso la finestra.
parris (appena capace di contenere la sua ira e la sua paura) Vorrei interrogare...
danforth (la sua prima esplosione d'ira che rende chiaro il suo disprezzo per Parris) Signor Parris, vi ordino di tacere! (Rimane in silenzio, guardando fuori dalla finestra. Poi, deciso a regolare il passo) Signor Cheever, volete andare in aula e condurre qui le ragazze? (Cheever si alza ed esce. Danforth si rivolge a Mary) Mary Warren, come mai questo voltafaccia? Il signor Proctor ti ha forse estorto questa deposizione con la violenza?
mary No, signore.
danforth Non ti ha mai minacciato?
mary (più debole) No, signore.
danforth (accorgendosi di un cedimento) Ti ha minacciato?
mary No, signore.
danforth Ammetti dunque di essere venuta davanti alla corte e di aver mentito freddamente, pur sapendo che la tua testimonianza avrebbe fatto condannare le accusate alla forca? (Lei non risponde). Rispondimi!
mary ( appena percettibile) Sì, signore.
danforth Come sei stata educata? Non ti ha detto mai nessuno che Dio condanna tutti coloro che danno falsa testimonianza? (Mary è incapace di parlare). O è adesso che menti?
mary No, signore... adesso sono con Dio.
danforth Adesso sei con Dio?
mary Sì, signore.
danforth ( controllandosi) Stai bene attenta: o tu mentisci adesso, oppure hai mentito in tribunale e in un caso come nell'altro tu hai giurato il falso e perciò finirai in galera. Non si può smentire con tanta leggerezza una testimonianza, lo sai?
mary Non voglio più mentire. Sono con Dio, sono con Dio. (Scoppia in singhiozzi al solo pensiero).
La porta a destra viene aperta ed entrano Susanna Walcott, Mercy Lewis, Betty Parris, Abigail e altre ragazze.
cheever (si avvicina a Danforth) Ruth Putnam non è in aula, signore!
danforth Bastano loro. Sedetevi, figliuole. La vostra amica Mary Warren ci ha presentato una deposizione nella quale dichiara con giuramento di non aver mai visto spiriti né apparizioni né qualsiasi altra manifestazione del Diavolo. E afferma, inoltre, che neppure voi avreste mai veduto niente di simile. (Breve pausa). Ora, figliuole, questa è una corte di giustizia. La legge, basata sulla Bibbia, e la Bibbia, scritta da Dio Onnipotente, proibiscono le pratiche di stregoneria e condannano a morte i trasgressori. Inoltre, figliuole, la legge e la Bibbia condannano tutti coloro che attestano il falso. (Breve pausa). Non sfuggo al sospetto che questa deposizione possa essere stata redatta per confonderci. Niente di più probabile che Satana voglia servirsi di Mary Warren per distoglierci dal nostro sacro compito. Se così fosse, Mary Warren pagherà con la testa. Ma se Mary dice la verità, vi invito ad abbandonare ogni astuzia e a confessare la vostra colpa poiché soltanto una confessione spontanea e immediata potrà rendere meno grave la vostra posizione. (Pausa). Abigail Williams, alzati. (Abigail si alza lentamente). C'è qualcosa di vero in tutto questo?
abigail No, signore.
danforth (riflette, guarda Mary, poi di nuovo ad Abigail) Figliuole, indagheremo nelle vostre anime fino a che non otterremo la prova della vostra sincerità. Voi due: volete smentire le vostre rispettive affermazioni, o volete costringermi ad un duro interrogatorio?
abigail Non ho nulla da smentire, signore. È una bugiarda.
danforth (a Mary) Insisti ancora nelle tue affermazioni?
mary (debolmente) Sì, signore.
danforth (rivolgendosi ad Abigail) Nella casa del signor Proctor è stata trovata una bambola, trafitta da un ago. Mary Warren afferma che tu eri seduta in aula accanto a lei quando ha fatto quella bambola, che tu l'hai vista mentre cuciva e che hai visto come lei stessa ci abbia messo dentro l'ago per sicurezza. Che ne dici?
abigail (con una lieve punta di indignazione) È una menzogna, signore.
danforth (dopo una breve pausa) Quando lavoravi per il signor Proctor, hai mai visto delle bambole in casa sua?
abigail La signora Proctor ha sempre avuto delle bambole.
proctor Vostro Onore, mia moglie non ha mai avuto bambole, Mary Warren ha confessato che la bambola è sua.
cheever Eccellenza.
danforth Signor Cheever.
cheever Quando ho parlato con la signora Proctor a casa sua, mi ha detto di non avere bambole. Ma ha anche detto di averne avute quando era bambina.
proctor Sono ben vent'anni che mia moglie non è più una bambina, Vostro Onore.
hathorne Ma una bambola può ben durare anche vent'anni, non è vero?
proctor Può durare se viene conservata. Ma Mary Warren giura di non aver mai visto delle bambole in casa mia, e nessun'altra persona le ha mai viste.
parris Non può darsi che ci fossero delle bambole nascoste dove nessuno avrebbe potuto vederle?
proctor ( furioso) È anche possibile che ci sia un drago a cinque gambe in casa mia, ma nessuno lo ha mai visto.
parris Vostro Onore, siamo qui proprio per scoprire ciò che nessuno ha mai visto.
proctor Signor Danforth, quali vantaggi può aspettarsi questa ragazza dal suo voltafaccia? Che cosa ci può guadagnare Mary Warren se non un duro interrogatorio, e anche di peggio?
danforth Voi accusate Abigail Williams di aver freddamente complottato un diabolico omicidio. Ve ne rendete conto?
proctor Sì, signore. Credo infatti che voglia commettere un omicidio.
danforth ( incredulo, additando Abigail) Questa bambina avrebbe intenzione di... assassinare vostra moglie?
proctor Non è una bambina, ascoltatemi, signore. Per ben due volte quest'anno, davanti a tutta la congregazione, è stata cacciata via di chiesa perché rideva durante la preghiera.
danforth ( scosso, rivolgendosi ad Abigail) Cos'è questa storia? Ridevi durante la...
parris Eccellenza, a quel tempo lei era sotto l'influenza di Tituba, ma ora è di nuovo seria e irreprensibile.
giles Già, ora è seria e irreprensibile e fa impiccare la gente!
danforth Silenzio, vecchio!
hathorne Comunque tutto ciò non ha niente a che vedere con il nostro caso. L'accusa è che lei avrebbe premeditato un omicidio.
danforth Già. (Osserva Abigail per un momento, poi) Andiamo avanti, signor Proctor.
proctor Mary, vuoi dire al Governatore come avete ballato nel bosco?
parris ( subito) Eccellenza, da quando sono venuto a Salem, quest'uomo ha cercato di disonorare il mio nome. Lui...
danforth Un momento, signore. (Severo e stupito, a Mary Warren) Che cos'è questa storia del ballo?
mary Io... (Guarda Abigail che la fissa minacciosamente per intimidirla. Poi, supplicando, a Proctor) Signor Proctor...
proctor Abigail ha portato le ragazze nella foresta, Vostro Onore, e lì hanno ballato nude...
parris Vostro Onore, questo...
proctor ( subito) È stato proprio il signor Parris a scoprirle, in piena notte! Ecco che genere di bambina è questa.
danforth (la situazione precipita e lui si rivolge, stupito, verso Parris) Signor Parris...
parris Posso soltanto assicurare, signore, di non aver visto nessuna di queste ragazze nuda. Quell'uomo è...
danforth Ma le avete scoperte che ballavano nel bosco? (I suoi occhi fissi su Parris, addita Abigail) Abigail?
hale Eccellenza. Il giorno che sono arrivato da Beverly, la prima volta il reverendo Parris mi parlò proprio di questo.
danforth Voi lo negate, signor Parris?
parris No, signore, ma nessuna di loro era nuda.
danforth Ma Abigail ballava?
parris (a malincuore) Sì, signore.
Danforth guarda Abigail come se la vedesse per la prima volta.
hathorne Eccellenza, volete permettermi? (Addita Mary Warren).
danforth (preoccupatissimo) Prego, continuate.
hathorne Tu dici di non aver mai visto spiriti, Mary: che non sei mai stata minacciata o tormentata da apparizioni del Diavolo o dei suoi emissari?
mary ( molto debolmente) No, signore.
hathorne (con un sorriso di vittoria) Eppure, quando le persone accusate di stregoneria sono state messe a confronto con te in tribunale, tu svenivi, e dicevi che gli spiriti maligni comandati da loro si scatenavano contro di te per soffocarti.
mary Era finzione, signore.
danforth Non ti ho sentito...
mary Finzione, signore...
parris Ma è pur vero che tu diventavi fredda. Io stesso ti ho sollevata da terra più di una volta e la tua pelle era fredda come il ghiaccio. Signor Danforth, voi...
danforth L'ho notato anch'io.
proctor Fingeva di svenire, eccellenza... Sono tutte brave a fingere.
hathorne Allora, potrebbe fingere di svenire anche adesso?
proctor Adesso?
parris Perché no? Adesso non ci sono spiriti maligni che la aggrediscono, giacché nessuno in questa stanza è sotto accusa di stregoneria. Allora che si faccia diventar fredda, che finga di essere aggredita, che svenga. (Si rivolge a Mary Warren) Svieni.
mary Svenire?
parris Sì, svieni. Dacci una prova di come hai potuto fingere in tribunale, tante volte.
mary (guardando Proctor) Io... non posso svenire adesso, signore.
proctor (allarmato, ma con calma) Non puoi fìngere?
mary Io... (Si guarda intorno come se cercasse l'emozione per svenire) Io, io non sento di poter svenire adesso, io...
danforth Perché? Che cosa ti manca adesso?
mary Non... non saprei dirlo, signore, io...
danforth Perché qui non ci sono spiriti maligni, come ce ne erano in aula?
mary Io non ho mai visto spiriti maligni.
parris Né li vedi adesso, quindi, dacci la prova che puoi svenire a volontà, come hai affermato.
Mary ( guarda fissa, cercando di crearsi un'emozione per svenire, poi scuote la testa) No... non riesco.
parris Allora vuoi confessarlo o no? Erano gli spiriti maligni che ti facevano svenire.
Mary No, signore, io...
parris Eccellenza, questo è un trucco per ingannare la corte!
mary Non è un trucco! (Si alza in piedi) Io... io svenivo perché... credevo di vedere gli spiriti.
danforth Credevi di vederli!
mary Ma non li vedevo, Vostro Onore.
hathorne Come potevi credere di vederli se non li avevi mai visti?
mary Non... so spiegarlo, ma è così. Sentivo le altre ragazze che urlavano, e voi, Vostro Onore... sembrava che ci credeste, e io... Era soltanto un giuoco da principio, signore, ma poi tutti gridavano: gli spiriti, gli spiriti: e io... vi giuro, signor Danforth, io credevo solo di vederli, ma non li ho visti veramente...
Danforth la guarda fisso.
parris (sorridendo nervosamente perché Danforth sembra colpito dalle parole di Mary) Certo, Vostra Eccellenza non si lascerà ingannare da questa puerile menzogna.
danforth (preoccupato, rivolgendosi ad Abigail) Abigail. Ti chiedo ora di scrutare nella tua coscienza e di rispondermi... e bada bene, figliuola... per il Signore ogni creatura è preziosa e la sua vendetta contro chi sopprime senza ragione una vita è terribile. È possibile, figliuola, che gli spiriti che tu hai veduto fossero semplicemente una allucinazione, una fantasia che può anche passare per la mente quando...
abigail Ma questa... questa... è una domanda indegna, signore.
danforth Figliuola, considerala come...
abigail Sono stata ferita, signor Danforth, e ho visto scorrere il mio sangue. Ogni giorno rischio di essere uccisa perché ho fatto il mio dovere smascherando i complici del Diavolo. E questa è la mia ricompensa?... di essere sospettata, smentita, interrogata come una...?
danforth ( cedendo) Figliuola, io non sospetto di te, ma...
abigail ( minacciando apertamente) State piuttosto attento a voi, signor Danforth. Vi credete tanto forte che la potenza dell'Inferno non possa influenzare anche la vostra mente? State attento! Perché c'è... (Improvvisamente il suo volto, pieno di emozione accusatrice, si volge e guarda in alto, acquistando una espressione di vero spavento).
danforth ( con apprensione) Che cosa c'è figliuola?
abigail ( guardando in aria e abbracciandosi le spalle come se avesse freddo) Io... non so. Un vento freddo. (Il suo sguardo cade su Mary Warren).
mary (terrorizzata, supplicando) Abby, no!
mercy (tremando) Ho freddo, Vostro Onore.
proctor Fingono!
hathorne (toccando la mano di Abigail) È fredda, Vostro Onore. Toccatela!
mercy (battendo i denti) Mary, sei tu che mandi quest'ombra su di me?
mary Oh Dio, salvami!
susanna Ho freddo, ho freddo!
abigail ( tremando visibilmente) Il vento, il vento!
mary Abby, non fare così.
danforth ( impressionato, e convinto da Abigail) Mary, sei tu che la tormenti? Ti domando: sei tu che soffi lo spirito maligno contro di lei?
Con un grido isterico, Mary Warren comincia a scappare via. Proctor l'afferra.
mary (quasi svenendo) Lasciatemi andare, signor Proctor, non posso, non posso...
abigail (gridando al cielo) Padre Celeste, fai sparire quest'ombra!
Senza avvertimento o esitazione, Proctor si scaglia contro Abigail, l'afferra per i capelli e la tira su in piedi. Lei grida dal dolore.
danforth (stupito) Cosa fate?
hathorne e parris Non toccatela! Non toccatela!
proctor (ad alta voce) Come osi rivolgerti al Cielo! Sgualdrina! Sgualdrina!
Herrick la libera da Proctor.
danforth Uomo! Uomo, che cosa...?
proctor (soffrendo, senza respiro) È una sgualdrina!
danforth (allibito) Voi accusate...?
abigail È falso, signor Danforth!
proctor Guardatela! Ora caccerà degli urli come pugnalate, ma...
danforth Dovete darci le prove! A questo non si può passare sopra.
proctor (tremando, tutta la sua vita gli sta crollando intorno) Io l'ho conosciuta, signore. L'ho conosciuta.
danforth Voi... voi siete un adultero?
francis (inorridito) John, non potete dire una simile...
proctor Oh Francis, se foste meno buono mi comprendereste! (A Danforth) Un uomo non butta via per niente il suo buon nome, almeno questo dovete saperlo.
danforth (stupito) Ma... ma quando? Dove?
proctor (la voce sua sta per spezzarsi, ed è in preda a una gran vergogna) Nel luogo più appropriato... sulla lettiera delle mie bestie. L'ultima notte della mia vita serena, otto mesi fa. Faceva la serva in casa mia, signore. (Serra i denti per non piangere) Un uomo può credere che Dio dorma, ma Dio vede tutto. L'ho capito ora. Vi prego, signore, vi supplico... giudicatela per quella che è. Poco tempo dopo, mia moglie, la mia cara buona moglie, ha preso questa ragazza, signore, e l'ha buttata fuori di casa. E siccome lei è quella che è, un mostro di vanità, signore... (È quasi sopraffatto) Eccellenza, perdonatemi, perdonatemi... (Indignato contro se stesso, volta la schiena a Danforth per un momento, poi, come se il gridare fosse l'unico modo di esprimersi che gli resti) Sperava di ballare con me sulla tomba di mia moglie! Ha avuto ragione di pensarlo poiché io l'avevo trattata con tenerezza. Dio mi perdoni, ho peccato con lei e in quel sudore c'era una promessa. Ma la sua è la vendetta di una sgualdrina, e dovete rendervene conto. Mi sono messo completamente nelle vostre mani. Sono certo che ora mi crederete.
danforth ( pallido, inorridito, rivolgendosi ad Abigail) Tu neghi tutte queste accuse?
abigail Se sarò costretta a rispondere, andrò via di qui e non tornerò mai più.
Danforth sembra incerto.
proctor Ho messo in piazza il mio onore. Ho scavato la fossa al mio buon nome... dovete credermi, signor Danforth! Mia moglie è innocente; soltanto sapeva riconoscere a prima vista una sgualdrina!
abigail ( avvicinandosi a Danforth) Perché mi guardate così? (Danforth non è capace di parlare). Non tollero che mi si guardi così. (Si volta e si avvia verso la porta)
danforth Resta dove sei! (Herrick le sbarra il passaggio. Abigail si ferma; ha lo sguardo acceso). Signor Parris, andate in aula e conducete qui la signora Proctor.
parris (obbiettando) Vostro Onore, questo è tutto un...
danforth ( aspramente a Parris) Fatela venire qui! E non ditele una sola parola di ciò che è successo qui. (Parris esce). Ora toccheremo il fondo di questo pantano. (A Proctor) Vostra moglie, dunque, è una donna onesta
proctor In vita sua, signore, non ha mai mentito. L'ho imparato a mie spese, signore. C'è chi non sa cantare e chi non sa piangere... mia moglie non sa mentire.
danforth E ha cacciato di casa questa ragazza perché era una sgualdrina?
proctor Sì, signore.
danforth Va bene. (Ad Abigail) E se la signora Proctor mi dice che sei stata cacciata come una sgualdrina, che Dio abbia pietà di te, figliola. (Bussano alla porta). Un momento. (Ad Abigail) Voltati, voltati. (A Proctor) anche voi. (Tutt'e due si voltano. Abigail con lentezza, indignata). Ora che nessuno di voi due si volti verso la signora Proctor, e che nessuno parli, né faccia segno per affermare o negare. (Si volta verso la porta) Entrate! (Si apre la porta, Elizabeth entra insieme a Parris. Parris si stacca da lei. Elizabeth rimane sola; i suoi occhi si fissano su Proctor). Entrate. Signor Cheever, mettete a verbale questa testimonianza con la massima precisione. Siete pronto?
cheever Pronto, signore.
Danforth Avanti voi. (Elizabeth si avvicina, guardando Proctor che le volta le spalle). Guardate soltanto me, non vostro marito. Guardatemi negli occhi.
elizabeth Va bene, signore.
danforth Abbiamo saputo che tempo fa avete licenziato la vostra serva, Abigail Williams.
elizabeth È vero, signore.
Danforth Per quale motivo l'avete licenziata? (Breve pausa. Elizabeth cerca di guardare Proctor). Vi ho detto di guardarmi negli occhi e di non voltarvi verso vostro marito. La risposta la conoscete, non avete bisogno di aiuto per pronunciarla. Perché avete licenziato Abigail Williams?
elizabeth (non sa che cosa dire, ma ha la sensazione di trovarsi al centro di una situazione cruciale. S'inumidisce le labbra, e cerca di guadagnare tempo) Non... non ero contenta di lei. (Pausa). E neanche mio marito.
danforth Perché non eravate contenta?
elizabeth Era... (Guarda Proctor come per aver un suggerimento).
danforth Donna, guardate me! (Elizabeth obbedisce) Era pigra? Disordinata? che noie vi ha dato?
elizabeth Vostro Onore... a quel tempo, io ero ammalata. E io... mio marito è un brav'uomo onesto. Non si ubriaca mai come fanno tanti altri, né perde il suo tempo a giocare, ma pensa sempre al lavoro. Però durante la mia malattia... vedete, signore, sono stata molto ammalata dopo la nascita del mio ultimo bambino... ho avuto la sensazione che mio marito si fosse un po' allontanato da me. E questa ragazza... (Si volta verso Abigail).
danforth Guardate me.
elizabeth Sì, signore, Abigail Williams... (S'interrompe).
danforth Abigail Williams, che cosa?
Elizabeth Ho cominciato a pensare che a lui piacesse. E allora una notte ho perso la testa, credo, e l'ho buttata fuori di casa.
danforth Ma vostro marito... si era veramente allontanato da voi?
Elizabeth (soffrendo acutamente) Mio marito... è un brav'uomo, signore.
danforth Allora, non si era allontanato da voi.
elizabeth ( cominciando a guardare Proctor) Lui...
danforth (prende il volto di Elizabeth tra le mani) Guardate me. Per quanto voi sappiate, John Proctor ha mai commesso peccato di adulterio? (In preda ad una crisi di incertezza, Elizabeth non è capace di parlare). Rispondete alla mia domanda! È un adultero, vostro marito?
Elizabeth (debolmente) No, signore.
danforth Portatela via.
proctor Elizabeth, di' la verità!
danforth Ha risposto. Portatela via!
proctor (gridando) Elizabeth, io ho confessato!
elizabeth Oh Dio! (Sparisce dietro la porta che si chiude).
proctor Ha voluto solo difendere il mio buon nome. Elizabeth!
hale Eccellenza, è una bugia comprensibilissima... sospendiamo tutto, vi prego, prima che qualcun altro venga condannato! Non posso più far tacere la mia coscienza... da quella testimonianza trapela una vendetta personale. Sin dal primo momento ho avuto l'impressione che quest'uomo fosse sincero. Sul giuramento che mi lega a Dio io gli presto fede e vi prego di richiamare sua moglie prima che noi...
danforth Lei non ha parlato di adulterio, dunque quest'uomo ha mentito!
hale Io credo a lui! (Additando Abigail) Ho sempre avuto il sospetto che questa ragazza fosse falsa e bugiarda. Ha...
Abigail getta un grido verso il soffitto... un grido strano, selvaggio, raccapricciante.
abigail No... Vai via! Vai via!
danforth Che cosa c'è, figliuola? (Ma Abigail, puntando il dito in alto, solleva il viso... gli occhi pieni di spavento... verso il soffitto. Le altre ragazze la imitano. Ed ora fanno lo stesso anche Hathorne, Hale, Putnam, Cheever, Herrick e Danforth). Che cosa c'è lassù? (Abbassa gli occhi dal soffitto e ora dimostra di aver paura. C'è una tensione genuina nella sua voce) Figliuola! (Abigail e le altre ragazze sono in trance. Tutte guardano il soffitto, con bocca aperta e occhi spalancati, e piagnucolano). Figliuole! Perché gridate?
mercy (additando in su) È sulla trave! Dietro il puntone!
danforth (guardando in su) Dove?
abigail Perché... (Trattiene il respiro) Perché sei venuto? (Al soffitto) Il mio viso! Il mio viso!
proctor Signor Hale...
Danforth Silenzio!
proctor (a Hale) Voi vedete qualche cosa?
Danforth Silenzio!
Abigail (al soffitto, tenendo una vera e propria conversazione con l'«uccello», come se cercasse di convincerlo a non aggredirla) Dio mi ha dato questo viso; non devi graffiarmelo. L'invidia è un peccato mortale, Mary.
Mary (saltando in piedi, inorridita, supplicandola) Abby!
Abigail (imperturbata, continua a parlare all'«uccello») Oh, Mary, come fai a cambiare di aspetto. No, non posso, non posso tacere. Io sono al servizio di Dio.
Mary Abby, io sono qui!
Proctor (freneticamente) Fingono, signor Danforth!
Abigail (indietreggiando di un passo come se temesse che l'«uccello» le si getti addosso) Oh, ti prego, Mary! Non venir giù!
susanna Gli artigli, mette fuori gli artigli!
Proctor Menzogne, menzogne!
Abigail (indietreggiando ancora, gli occhi fissi in su) Mary, ti prego, non farmi male!
mary (a Danforth) Io non le faccio niente!
danforth (a Mary Warren) Perché allora avrebbe questo incubo?
mary Non vede niente!
Abigail (gli occhi fissi avanti come se fosse ipnotizzata, imita il tono esatto dell'esclamazione di Mary Warren) Non vede niente!'
mary [supplicando) Abby! Smettila!
Abigail e tutte le ragazze (come fossero in trance) Abby, smettila!
mary (alle ragazze) Sono qui, sono qui!
le ragazze Sono qui, sono qui!
danforth (inorridito) Mary Warren! Richiama lo spirito maligno e fa' cessare questo maleficio!
mary Signor Danforth!
le ragazze (interrompendo) Signor Danforth!
danforth Hai fatto un patto col Diavolo, è vero?
mary Mai, mai!
le ragazze Mai, mai!
danforth (diventando isterico) Perché non fanno che ripetere le tue parole?
proctor Datemi una frusta... le faccio smettere io!
mary Stanno scherzando! Stanno...!
le ragazze Stanno scherzando! Stanno...!
mary (rivolgendosi a loro istericamente e battendo i piedi) Abby, basta!
le ragazze (battendo i piedi) Abby, basta!
mary Basta!
le ragazze Basta!
mary (gridando a pieni polmoni e sollevando i pugni) Basta!
le ragazze (sollevando i pugni) Basta!
Completamente sconcertata e sopraffatta dalla convinzione assoluta di Abigail e delle altre ragazze, Mary Warren, che si sente impotente a fermarle, incomincia a piagnucolare, alzando incerta le braccia. Tutte le ragazze la imitano esattamente.
danforth Fino a poco fa eri tu stessa ad essere tormentata. Ora sei tu che tormenti gli altri. Dove hai trovato questo potere?
Mary ( guardando Abigail) Io non ho nessun potere.
le ragazze Io non ho nessun potere.
proctor V'ingannano, signore!
danforth Come si spiega il tuo voltafaccia in queste ultime due settimane? Hai fatto un patto con il Diavolo... non è vero?
hale ( indicando Abigail e le ragazze) Non potete prestargli fede.
proctor ( accorgendosi di un cedimento) Mary, Dio condanna i mentitori, Mary!
danforth ( incalzando) Hai visto il Diavolo, hai fatto un patto con Lucifero... è vero?
proctor Dio condanna i mentitori, Mary.
Mary dice qualcosa di inintelligibile, fissando Abigail che continua a guardare l'«uccello».
danforth Confessa o sarai impiccata! (L'afferra bruscamente e la guarda in faccia) Lo sai chi sono io? Ti dico che, se non mi dici tutto, sarai impiccata!
proctor Mary, ricordati dell'angelo Raffaele... fa' soltanto quello che è giusto e...
Abigail (additando in alto) Le ali! Ha aperto le ali! Mary, ti prego, no, no...!
Hale Io non vedo niente, Vostro Onore!
Danforth Confessa il tuo potere! (I loro visi quasi si toccano). Parla!
Abigail Sta per venir giù! Si muove sulla trave!
Danforth Parla!
mary (guardando fissa, inorridita) Non posso!
le ragazze Non posso!
parris Scaccia il Diavolo! Guardalo in faccia! Calpestalo! Ti salveremo, Mary, resisti...
abigail (guardando in su) Attenti! Sta venendo giù!
Abigail e le ragazze corrono insieme verso il muro, coprendosi gli occhi. Poi, come se si sentissero prese in trappola, emettono un urlo disperato, e Mary, ormai presa dalla suggestione, apre la bocca e strilla anche lei insieme a loro Poi a poco a poco Abigail e le altre ragazze smettono di urlare fino a che la sola Mary resta a guardare in alto verso l'«uccello» e continua a strillare come una forsennata. Tutti la guardano, inorriditi della sua convulsione.
proctor (l'avvicina) Mary, di' al Governatore che cosa loro...
Proctor ha appena detto qualche parola che lei, vedendolo avvicinarsi, corre via gridando, terrorizzata.
mary Non mi toccate... non mi toccate!
Le ragazze si fermano vicino alla porta.
proctor (stupito) Mary!
mary (additando Proctor) Tu sei un agente del Diavolo!
Proctor si ferma, allibito.
parris Sia lodato Iddio!
le ragazze Sia lodato Iddio!
proctor ( esterrefatto) Mary, che cosa dici?
mary Non voglio essere impiccata con te! Io amo Dio. Io amo Dio.
danforth (a Mary) È stato lui a metterti al servizio del Diavolo?
mary (isterica, indicando Proctor) Veniva da me di notte, e tutti i giorni, per farmi firmare, firmare.
danforth Firmare che cosa?
parris Il libro del Diavolo? Veniva con un libro?
mary ( isterica, additando Proctor, di cui ha paura) Il mio nome, voleva il mio nome. «Ti ammazzo, - diceva, - se impiccano mia moglie! Dobbiamo andare a sovvertire la corte...», mi diceva!
Danforth si volta bruscamente verso Proctor con un'espressione piena di orrore e di stupore.
proctor ( rivolgendosi a Hale, implorante) Signor Hale!
mary ( cominciando a piangere) Veniva a svegliarmi tutte le notti; i suoi occhi erano come carboni infuocati e le sue dita mi stringevano il collo, e io firmavo, firmavo...
hale Eccellenza, questa ragazza è impazzita!
proctor ( mentre Danforth lo guarda con occhi spalancati) Mary, Mary!
Mary ( strillando a Proctor) No, io amo Dio. Non vengo più con te! Amo Dio. Io benedico Dio. (Singhiozzando, si slancia verso Abigail) Abby, Abby, non ti farò mai più del male!
Tutti guardano mentre Abigail, piena di infinita carità, abbraccia la piangente Mary. Poi Abigail rivolge lo sguardo a Danforth.
Danforth ( a Proctor) Chi siete voi? (Proctor è incapace di pronunciare parola per la collera). Vi siete alleato all'Anti-Cristo... non è vero? Ho visto il vostro potere malefico, non potete più negarlo! Che cosa potete rispondere, signore?
Hale Eccellenza...
Danforth Non voglio più ascoltarvi, signor Hale! (A Proctor) Volete confessare spontaneamente di essere stato contaminato dal Demonio? Rispondete.
Proctor ( quasi impazzito, senza respiro) Io dico... Io dico... che Dio è morto!
parris Sentitelo! Sentitelo!
proctor ( ride forsennatamente, poi) Vedo un fuoco, un fuoco che brucia. Sento scalpitare lo zoccolo forcuto di Lucifero. Vedo già la sua lurida faccia ed è la mia faccia e la vostra, Danforth. La faccia degli uomini come me che non hanno il coraggio di combattere per liberare l'umanità dall'ignoranza, e come voi che non avete il coraggio di ammettere quello che sapete nel profondo del vostro cuore maledetto, che qui si commette una frode. È soprattutto su uomini come noi che si abbatterà la dannazione di Dio. E noi bruceremo, bruceremo insieme all'Inferno.
danforth Maresciallo! Prendeteli, lui e Corey e buttateli in prigione!
hale ( avvicinandosi alla porta) Io denuncio questo processo!
proctor Voi mortificate il Cielo per innalzare una sgualdrina!
hale Io protesto contro questi procedimenti! Mi dimetto dalla corte! (Esce sbattendo la porta).
danforth ( chiamandolo, furioso) Signor Hale! Signor Hale!
Cala il sipario.