CXIV
Falsembiante
“Ad alcun altro che·ffa
lavoraggio,
Ma ben sua vita trar non ne poria,
Sì gli consente Idio ben truandia
Per quel che gli fallisce al su’ managgio.
Od altro pover c[h]’avesse corag[g]io
Di volere studiar in chericia,
Gran merced’è a farli cortesia
Insin ch’e’ sia de la scienza sag[g]io.
E se ‘n cavalleria alcun volesse
Intender, per la fede con sé alzare,
Non falleria già sed e’ chiedesse
Infin ch’e’ sé potesse ben montare,
E avere spezieria ch’e’ potesse
Condursi nella terra d’oltremare”.