XLIII
Ragione
“Amico, guarda s’ tu fai
cortesia
Di scondir del tu’ amor tal damigella
Chente son io, che son sì chiara e bella
Che nulla falta i·me si troveria.
Nel mi’ visag[g]io l’uon si spec[c]hieria,
Sì non son troppo grossa né tro’ grella,
Né troppo grande né tro’ pic[c]iolella:
Gran gioia avrai se m’ài in tua balia.
Ched i’ sì·tti farò questo vantag[g]io,
Ch’i’ ti terrò tuttor in ricco stato,
Sanz’aver mai dolor nel tu’ corag[g]io.
E così tenni Socrato beato;
Ma mi credette e amò come sag[g]io,
Di che sarà di lui sempre parlato.