1.
Io di te
Cosa sei venuta a dirmi, Irina? Perché hai bussato qui? “Vorrei che mi aiutassi, se puoi, a prendere le parole metterle in fila ricomporre tutti i pezzi che sento frantumati e dispersi in ogni angolo del corpo. Vorrei ricostruire i frammenti come si ripara un oggetto rotto, prenderlo in mano e portarlo fuori da me. Per tenerlo accanto, portarlo in tasca, metterlo in borsa ma intero, tutto intero. Pensi che si possa farlo, scrivendo? Se fossi stata capace l’avrei fatto, ma non sono capace e non ero pronta. Ora sono pronta. Voglio mettere un punto. Segnare il passaggio. Sento che sarà facile, se riesco a raccontare ogni cosa.”
Quindi di cosa è fatto questo racconto?, e perché ci incatena a vicenda nei giorni senza che riusciamo a smettere senza che ci fermiamo più, giorni e giorni di parole e di risate e di lacrime e di voce che si rompe e poi di canzoni, hai mai sentito quella che fa così?, poi di nuovo l’amore: tu, Irina, parli sempre d’amore.