SCENA V
Una brughiera
Tuona. Entrano le TRE STREGHE incontrando ECATE.
1a STREGA —
Oh, Ecate, che hai? Sembri irritata.
ECATEnota 59 —
"Non ne ho forse ragione,
vegliarde
"fattucchiere insolenti e beffarde?
"Trafficar con Macbeth io v'ho
scorte
"in enigmi e maneggi di morte;
"mentr'io, vostra regina e bandiera,
"orditrice d'ogni arte più nera,
"la mia parte non ebbi all'incanto,
"né dell'opra l'onore, né il vanto.
"E per chi lo faceste, meschine?
"per un uomo che mira al suo fine,
"per un cieco ostinato mortale
"cui del vostro favor nulla cale.
"Ma emendatevi adesso, e partite!
"E domani allo speco venite
"d'Acheronte; egli pure colà
"per conoscer sua sorte verrà.
"Voi d'incanti, di filtri e malie
"apprestate le specie più rie.
"Io n'andrò per la tenebra oscura
"preparando un'arcana sciagura,
"e il grand'atto dev'esser risolto
"pria che il sol al meriggio sia volto.
"Sulla cima del corno lunare
"altra stella cadente m'appare,
"e raccoglier la stilla mi giova,
"prima ancora che in terra essa piova.
"La distillo con magiche norme
"e ne strizzo mirabili forme
"che con opra efficace d'inganno
"all'estrema rovina il trarranno;
"sì, che, il fato spregiando e la morte,
"manterrà la sua speme sì forte
"che saggezza e bellezza e timore
"scorderà nel superbo suo cuore.
"Che di questa fiducia fatale
"non ha insidia più grande il mortale.
(Canto interno: "Vieni via! Vieni via!…")
"Son chiamata. Silenzio! Ora ho
fretta,
"il mio piccolo spirito aspetta.
"Lo vedete, a chiamarmi è venuto,
"su una nube di nebbia seduto."
(Esce)
1a STREGA —
(Alle altre due)
Facciamo presto. Fra poco ritorna.