VI. Il corpo cambia
I primi segnali della gravidanza
L'inizio della gravidanza è sempre un punto interrogativo. Anche le coppie che hanno calcolato il momento migliore per avere un rapporto, non possono mai essere sicure che tutto sia andato come desiderano. Ci vogliono, per così dire, dei "fatti".
E i fatti richiedono qualche giorno.
Quanti?
Come è noto, il primo sintomo della gravidanza è l'assenza di mestruazioni. Ogni giorno di ritardo fa aumentare in modo esponenziale la probabilità che la gravidanza sia cominciata. Solitamente tale probabilità diventa certezza solo circa una settimana dopo la data delle mancate mestruazioni (praticamente tre settimane dopo la fecondazione, quando l'embrione è già abbozzato).
In farmacia sono disponibili vari tipi di test che si possono fare a casa, in piena riservatezza. Si basano sul fatto che, dopo qualche tempo dal concepimento, l'embrione in formazione comincia a produrre forti dosi di ormoni particolari, le gonadotropine; questi ormoni finiscono anche nel sangue materno e quindi nelle sue urine. I test si compiono ponendo alcune gocce di urina della donna in appositi contenitori che, attraverso semplici reazioni chimiche (visibili a occhio nudo, grazie a delle colorazioni), individuano la presenza o meno di questi ormoni. Alcuni test sono capaci di riconoscere le gonadotropine (e quindi segnalare la gravidanza) fin dal giorno in cui sarebbero dovute comparire le mestruazioni.
Gli esperti raccomandano di rifare il test se, malgrado la risposta negativa, il ritardo delle mestruazioni si protrae, perché può esservi stato un errore nell'eseguirlo, oppure nella valutazione della data del concepimento (per cui in circolazione non ci sono ancora sufficienti gonadotropine). Anche l'uso di certi farmaci (come gli antidepressivi), può falsare i risultati. La visita dal ginecologo toglierà ogni incertezza.
Un consiglio pressante viene comunque dagli esperti: al primo sospetto di gravidanza è necessario fare molta attenzione a non ingerire farmaci o sostanze che possano avere un effetto devastante sullo sviluppo dell'embrione (vedi capitolo XIX).
Indizi, ma non ancora prove
Ma, anche senza bisogno di un test, molte donne intuiscono quasi subito che una gravidanza è cominciata, grazie a piccoli e quasi impercettibili segnali che provengono dal loro corpo.
Per esempio, dormendo sulla pancia si accorgono che i seni sono un po' più sensibili e si sono impercettibilmente ingrossati. In effetti il seno comincia subito a trasformarsi, a inturgidirsi: sebbene manchino addirittura nove mesi alla nascita del bambino, si sta già preparando all'allattamento. Con il passare delle settimane, questo ingrossamento diventa molto più evidente. E se ne accorge anche il partner.
Le nausee (e soprattutto il vomito) sono un altro pesante indizio. Certo, le nausee possono anche essere dovute a una cena indigesta, oppure può trattarsi di semplice stanchezza o di qualche disturbo di origine patologica (alcune influenze virali, in effetti, danno questi sintomi). Ma se si susseguono in una donna che non ne ha mai particolarmente sofferto, rappresentano un preciso segnale.
Un altro segnale è la stanchezza.
Può accadere infatti che la futura madre si senta fiacca e stanca, soprattutto in alcune ore della giornata. Gli esperti, in proposito, consigliano di non ignorare questi messaggi del corpo e di fare frequenti riposini, quando è necessario. Senza tener conto delle eventuali critiche...
Il seno si sviluppa
Durante i primi 3 mesi, quando la pancia non si fa ancora notare, i cambiamenti esterni più evidenti continuano a riguardare il seno, che ingrossa sempre più. Ora è molto più sensibile e sulla sua superficie appaiono delle sottili vene azzurre. I tessuti adiposi aumentano di spessore e si moltiplicano le ghiandole mammarie, che dovranno secernere il latte.
Anche i capezzoli cambiano aspetto, divenendo più turgidi. In alcune donne invece i capezzoli "rientrano", ma non è un problema: per prepararsi all'allattamento è utile cominciare a massaggiare delicatamente il capezzolo, in modo da renderlo più prominente.
Certe madri dalla pelle delicata rischiano di soffrire di ragadi al seno (un problema che in molti casi si risolve ricorrendo all'uso di paracapezzoli in lattice) per prevenire il problema esse debbono iniziare per tempo un massaggio che irrobustisca la pelle, in particolare nella zona dell'areola.
Quando, con il 2° trimestre, il seno diventerà ancora più grosso (e la sua pelle sempre più tesa potrebbe dar qualche segno di smagliatura) le areole si scuriranno notevolmente.
Nell'ultimo trimestre le ghiandole mammarie potrebbero fare delle "prove tecniche": dai capezzoli potranno scendere piccole gocce di color giallino. è il colostro, un liquido che precede il latte vero e proprio, utilissimo al neonato. Contiene infatti, oltre a minerali, proteine e grassi, anche grandi quantità di anticorpi che lo aiuteranno a difendersi dalle malattie.
Cresce il pancione
Il secondo grande cambiamento esterno del corpo, ovviamente, è il pancione che comincia a crescere. Ciò accade di solito a partire dalla 14a settimana, cioè dopo 3 mesi abbondanti: è il segnale che l'utero comincia a "salire" come un pallone che si gonfia. Non sempre la dilatazione del ventre è visibile in una donna: dipende molto dalla sua struttura fisica. Esistono casi di ragazze-madri che sono riuscite a nascondere la loro gravidanza ai familiari fino alla nascita del bambino, grazie alla loro struttura particolarmente prosperosa e ad ampi vestiti.
La crescita del pancione segue schemi ben precisi. Fino al 3° mese, l'utero sarà "abbracciato" dalle ossa del bacino, come un melone in un'insalatiera. Al 5° mese avrà raggiunto l'ombelico, e in seguito continuerà a "salire", fino a sfiorare la base del costato. A partire da metà gravidanza è possibile valutare, con buona approssimazione, l'età del feto misurando la distanza tra l'osso pubico (l'osso che si sente nel pube a livello dei genitali) e la sommità dell'utero. Nelle donne di peso normale, infatti, ogni centimetro corrisponde più o meno al numero di settimane di gestazione.
La madre vivrà questa crescita guardandosi ogni tanto allo specchio di profilo. E si accorgerà, a un certo punto, che lo sviluppo del feto spingerà dall'interno anche sull'ombelico, provocando una piccola prominenza; ma, soprattutto, sentirà che questa crescita comincerà a premere su vari organi interni e a "salire" verso il diaframma. Solo alla fine tutto il "pacchetto" si sposterà in blocco verso il basso (permettendole anche di respirare meglio): sarà quello il segnale che il feto si sta ormai avvicinando alla porta d'uscita, e che la nascita non è lontana.
Sulla forma della pancia è stato detto molto: la tradizione vuole che se è prominente il figlio sarà maschio, altrimenti nascerà femmina.
In realtà non esiste alcuna relazione tra il sesso del feto e la forma della pancia di sua madre: tutto dipende dalla struttura corporea della donna, e anche dalla posizione del feto all'interno dell'utero. L'unica vera previsione che si può fare è che la pelle tesa potrà generare, proprio come avviene per il seno, delle smagliature.
A volte, sotto l'ombelico, compare una linea scura molto fine che scende verticalmente fino al pube (anche sul viso possono apparire delle macchie scure). è del tutto normale.
Il bambino si muove!
Ma c'è un evento meraviglioso che si produce tra la 18a e la 22a settimana.
Un evento che nessuna donna potrà mai dimenticare. è una strana sensazione che la fa trasalire: un leggero battito di ali dentro il ventre, un qualcosa di vivo che si muove. è il bambino che si anima!
In realtà i movimenti cominciano molto prima che la madre se ne accorga. Addirittura a 5 settimane dal concepimento il piccolo essere in formazione già si muove: man mano che i muscoli si formano, infatti, cominciano i movimenti di estensione e flessione. I primi sono quelli del tronco. A 12 settimane la gamma della motilità è completa: il piccolo può muovere le singole dita, può afferrare un piede o il cordone ombelicale. Ma è solo quando le sue dimensioni (e la sua forza) raggiungono un certo livello che la madre si accorge di questi movimenti.
Con l'ecografia si può vedere cosa fa il feto: esercita le articolazioni, si arrampica con i piedi e con le mani sulla parete dell'utero, si rigira, cambia posizione. La cosa curiosa è che dopo la nascita dovrà reimparare molti di questi movimenti, perché passando dall'elemento acquatico a quello terrestre saranno necessari aggiustamenti e adattamenti nei comandi da inviare alla muscolatura.
La madre si rende conto a quel punto di portare dentro di sé un essere ormai molto sviluppato, da ogni punto di vista.
La strada, dall'ovulo fecondato, è stata lunga: nei primi 3 mesi la massa cellulare è aumentata di 2 milioni e mezzo di volte, per aumentare ancora di 230 volte negli ultimi 6 mesi. La crescita è stata frenetica nella prima parte della gravidanza, le cellule si sono riprodotte a grande velocità (ricordate i neuroni? quasi 5 mila al secondo...); ora la crescita è più di qualità, per apportare i ritocchi finali e mettere a punto gli ultimi sistemi, grazie alle cellule specializzate nelle varie funzioni sensoriali, digestive, ghiandolari, lipidiche.
Nella fase in cui la madre comincia a sentire i primi movimenti (verso i 3-4 mesi), il feto è lungo circa 15 centimetri, ed è ormai molto ben formato: ha già delle piccolissime unghie e sulla sua fronte si distinguono delle sopracciglia.
Alterna stati di sonno a stati di veglia, ed è in grado, come vedremo, di ascoltare dei suoni.
È ormai quasi un bebè in miniatura.
Nei mesi che ancora lo separano dalla nascita avverranno altre cose importanti, ma il più è fatto: la parte più spettacolare dello sviluppo, la cosiddetta morfogenesi (cioè la nascita delle forme), ha avuto luogo.
I primi timidi battiti, intanto, si amplificano sempre più, al punto che questi movimenti possono essere visti addirittura dall'esterno, direttamente attraverso la pelle, come se qualcuno spostasse un dito sotto un lenzuolo.
È uno dei momenti più belli per la coppia, quando anche il padre, appoggiando la mano sul ventre, sente "in diretta" lo scalciare del figlio, e per la prima volta percepisce quella nuova vita non solo come un'idea astratta, ma come qualcosa di reale e palpitante.
I movimenti raggiungeranno il loro massimo tra la 27a e la 32a settimana: poi lo spazio all'interno dell'utero diventerà sempre più ristretto e, pur continuando, diminuiranno di intensità.
Quanto si muove il feto? Dipende. Ma la madre, se si distende sul lato sinistro, potrà contare i movimenti.
La media è di quasi 10 ogni 2 ore. A volte la madre può avvertire anche dei minuscoli sobbalzi ritmici, ogni 2 o 3 secondi all'interno: è il piccolo che ha il singhiozzo... Nessun problema.
Ma ci sono momenti in cui il bambino si muove maggiormente? Sì, la sera tra le dieci e mezzanotte. Sono state fatte registrazioni continue su donne incinte volontarie, e si è avuta la conferma che (come sanno da tempo le madri in attesa) quella è la punta massima del movimento. La minima si registra verso le quattro del mattino.
La cosa interessante è che queste variazioni del movimento del feto corrispondono alle variazioni del cortisolo nel sangue materno.
Esperimenti hanno mostrato che le due cose sono effettivamente collegate, e quindi la motilità del feto è influenzata indirettamente dalla madre (questo vale anche per il ciclo sonno/veglia, come vedremo).
I movimenti del bambino sono anche un segnale che tutto va bene, e accompagneranno il suo sviluppo per il resto della gravidanza. Ma quel primo "fremito", quel primo batter d'ali, quasi impercettibile, rimarrà per sempre nella memoria, come uno dei momenti più magici ed emozionanti di tutto il lungo percorso dei nove mesi.
Cosa rivelano i ritmi dei movimenti
C'è un altro aspetto molto interessante legato ai movimenti del feto: recentissime ricerche, di cui ci ha parlato il professor Carlo Romanini, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università di Roma Tor Vergata, indicano che, studiando questi movimenti, si possono rilevare eventuali danni neurologici prima ancora della nascita.
Intanto va detto che sono stati identificati nel feto, a partire dalla 27a-28a settimana, 4 stati fondamentali: 1 di quiete e 3 di attività motoria. Essi si alternano, con particolari ritmi: i periodi di quiete durano non più di 20-25 minuti, quelli di moto circa 70. Questi stati sono caratterizzati da una diversa frequenza del battito cardiaco, dalla presenza o dall'assenza di movimenti corporei, e dall'assenza o presenza di movimenti oculari (con l'ecografia si riescono infatti a osservare i movimenti oculari del feto, anche se ha le palpebre chiuse).
Durante il periodo di quiete non si verificano praticamente attività corporee, i movimenti oculari sono ridotti (o interrotti) e anche il battito cardiaco si appiattisce.
Viceversa negli altri periodi questi vari parametri si attivano. Ma la cosa importante è che nel feto sano tutti questi parametri si modificano simultaneamente, quando cambiano di stato: se manca questo sincronismo vuol dire che qualcosa non va nell'evoluzione del sistema nervoso.
Se per esempio i tracciati mostrano che il feto comincia a muovere gli occhi, ma mantiene la frequenza cardiaca della fase di quiete, ciò significa che ha dei problemi a livello nervoso.
Un gruppo di ricerca, in Olanda, sta cercando di valutare gli effetti a distanza di queste anomalie. Lavorano in particolare su quello che è stato definito un danno cerebrale minimo, che può tradursi in un minor rendimento a scuola o nell'apprendimento di una lingua straniera. Secondo questi esperti è un danno che è già rilevabile in questa fase fetale.
Altri cambiamenti
Si è abituati a pensare che le trasformazioni della gravidanza colpiscano solo determinati organi, come appunto il ventre o il seno. In realtà è l'intero corpo che si modifica. Persino gli occhi subiscono dei cambiamenti durante la gravidanza.
Siccome il corpo trattiene molti liquidi, la cornea tende a diventare più spessa (del 3% circa), soprattutto dopo i 3 mesi di gravidanza, e rimarrà tale anche per più di un mese dopo la nascita del bambino. Inoltre la pressione intraoculare, cioè quella interna all'occhio, decresce del 10% durante la gestazione. La conseguenza di questi due fenomeni è che molte gestanti hanno la vista leggermente sfocata. Non c'è bisogno di occhiali: questo fenomeno è solo temporaneo e tutto ritornerà normale dopo la nascita.
Ci sono anche altri piccoli cambiamenti: a volte, per esempio, il palmo delle mani o la superficie inferiore dei piedi acquistano un colorito intenso, rossiccio, provocato dall'incremento di estrogeni nel corpo. Anche qui non c'è da preoccuparsi, è un effetto che scomparirà qualche tempo dopo la nascita.
Naturalmente, a tutti questi cambiamenti bisogna aggiungere l'aumento di peso. La gravidanza fa ingrassare, e accentua le rotondità del corpo. Soprattutto a carico del viso. Parenti e conoscenti se ne accorgeranno subito.
Per questo, ogni donna in gravidanza è combattuta tra due tendenze: non mangiare troppo per evitare di "sformarsi", e mangiare abbastanza per nutrire bene il piccolo. Che fare?
Didascalie delle illustrazioni:
1 - Il corpo cambia e si adatta alla crescita del bambino. Ma dopo la nascita, la madre potrà riacquistare la linea dell'estate precedente...