PRIMO CANNIBALE
Giusto, amico, questa è una risposta. La trippa è una delizia.
(Sul Gaffe scende la notte. Luci avvolte dalla nebbia. Forme aggob- bite di malviventi. Il corpo surgelato del signor Rubor Tumor viene messo allo spiedo. I danzatori di Salem Burne si scaldano attorno al fuoco. Le mani scheletriche del Padre Olp si divertono a graffiare le natiche dello Sceicco Omar ben Omar intento a sodomizzare un infe- dele. All'obitorio, Gianni Jiki acquista il corpo di Droney Lafferty a causa della pelle pezzata, che finirà a decorare le pareti del suo salo- ne. Gli occhi neri di Yenta Calienta vengono ceduti in cambio di una Tritatutto a mano. Alla Termopiscina si scopre che la sua bizzarra acqua ha anche effetti allucinatoli. Tre ingegneri della diga Hudson Hell Gate dimostrano matematicamente a un convegno scientifico che le api sono in grado di volare. Miss Priss viene violentata da un robot e lo porta da uno psicanalista. Il vero Scriabin Finkel, età 97 anni, muore, e la sua banda compone un inno d'addio intitolato "Catapul- tami al sicuro, Finkel, al di là dei pascoli della morte".
Un tempo, l'Oasi di Shima era il Museo Spagnolo. Il suo attico era una delle punte del profilo dentato che si scorgeva oltre il fiume Hudson velato di vapori, al di sopra dei cui vortici e delle cui onde tremolavano e danzavano i fuochi fatui. Gretchen aprì la porta dell'attico ed esclamò in tono di comando: «Blaise!»
Non ebbe risposta.
Entrò nell'abitazione, seguita dalla ragazza Pi. Cercarono nel salotto, in camera, nel bagno, in cucina, e in terrazzo, dove c'era ancora la terra della festa di Ope. «Blaise!»
«Qui non c'è nessuno, BB, signora.»
«Dopo tutto quello che ho passato, forse quel figlio di un cane se n'è andato a lavorare come se niente fosse, senza neppure darmi un colpo di telefono. Si sarà chiuso nel suo mondo interiore. Le pauvre petit. Tipico!»
Telefonò alla CCC. Shima non c'era.
«Se ha perso il controllo e si è di nuovo rifugiato nella fuga psicologica, questa è l'ultima volta che lo tiro fuori dalle grane. Pi, chiama il distretto di polizia del Gaffe. Non voglio che riconoscano la mia voce e che scoprano dove sono. Ti dirò io cosa chiedere.»
Pi chiamò il distretto del Gaffe, e Gretchen le suggerì le parole. No, non era al distretto. Nessun avviso di ricerca riguardante Shima. Il subadar Indidni era assente. Era andato a casa.
«Che pasticcio! Devo comunque fare qualcosa a proposito del mandato di cattura che tra poco emetteranno contro di me. Pi, tu va' a casa mia e controlla i lavori di ricostruzione. Adesso sei la responsabile, ragazzina. Ti costringo a crescere. Non voglio bambocci intorno a me. Io andrò a casa di Indidni. Può darsi che sappia dove rintracciare Shima. Darò una lavata di capo a tutt'e due, e la farò finita. Per Dio, io sono davvero la Nuova Umanità! Sono libera!»
Pi accompagnò Gretchen alla residenza di Indidni in quello che un tempo era Gramercy Park, e poi proseguì per la sua Oasi nella "Città Vecchia". Gretchen salì all'appartamento di Indidni e suonò.
La porta venne aperta personalmente dal Subadar, elegantemente vestito di una tunica bianca. «Ah!» disse, sorridendo. «Vi aspettavo. Entrate. Entrate in pace e speranza. Anche noi abbiamo trovato la strada verso la vetta. Abbiamo trovato l' istadevata, la vera fede. È il Signore Shiva nella Sua prima gloriosa manifestazione come Shveta, il Bianco.»
Gretchen rimase a bocca aperta per la sorpresa, poi riuscì a dire: «Indidni!»
«Un tempo.» Indidni sorrise. «Entrate. Voi siete la mia cara amica Gretchen Nunn.»
«Un tempo, anch'io» rispose Gretchen, entrando. «Anch'io ho trovato quella strada, Subadar.»
«Sì» disse tranquillamente Indidni, chiudendo la porta. «Sì, sono pienamente al corrente di ciò che è accaduto. Cornelio già avuto occasione di dirvi, non mi mancano i metodi per conoscere ciò che succede nel Gaffe. Voi avete raggiunto una nuova vetta, una vetta altissima: forse la stessa vetta a cui pensava il dottor Shima, quella che non riuscì mai a raggiungere prima di morire. Nonostante le sue doti di intelligenza, lui non si dimostrò
pari alla sfida che sognava di raccogliere.»
«Come? Blaise è morto?» Gretchen era stupefatta. Indidni annuì.
«In che modo?»
«Ah, non ricordate. Vi siete lasciata alle spalle la vostra vecchia vita, come è successo a me per la mia. L'avete fatto a pezzi nel vostro nuovo ruolo di regina.»
« Io l'ho ucciso?»
«Fatto a pezzi.»
Gretchen rimase senza parole.
«Cosa? Colpa? Rimpianto? Via, cara, entrambi siamo ormai al di là di tutto questo, e quindi parliamoci francamente su una base di uguaglianza. Del resto siamo davvero uguali, e tu lo sai. Anch'io ho raggiunto una vetta, e sono forse il solo che sia uguale a te. Perciò cerchiamo di essere amici e di darci forza reciprocamente.»
«Tu... tu cerchi solo di consolarmi» disse Gretchen, profondamente scossa. «Io ho ucciso Blaise? L'ho fatto a pezzi?»
«Dobbiamo confortarci l'un l'altra. Siamo soli alla nostra altitudine e abbiamo solo la nostra compagnia.»
«Ma tutti avete sempre detto... che io ero nata così... La Nuova Umanità... Io, Indidni, e non tu. Come hai potuto raggiungere la tua vetta?»
«Sono rinato passando attraverso il buco nero.»
«Nell'anti-universo? Ha avuto questo effetto?»
«O forse è stata la nuova colonia, il tuo nuovo alveare, a portarmi a questa altezza?»
«Mio Dio!»
«ChiamiamoLo con il Suo vero nome: Shiva, il Divino Generatore della Vita. Entreremo insieme nell'universo di Shiva. Tu hai molte cose da insegnarmi, e io ti insegnerò a creare lo spirito del Soma, che abbraccia ogni cosa. Venereremo insieme i dodici sacri Linga. »
«Indidni, non puoi essere tu, a parlare così. Mi sembri pazzo, e credo di essere pazza anch'io. Che cosa ci è successo?»
E lui le insegnò a venerare i dodici sacri Linga per tre ore di folle erotismo che la lasciarono incredula e boccheggiante nella sua fusione con il Soma universale.
«Oh, mio Dio...» bisbigliò Gretchen. «Non sono mai stata amata così
prima d'ora. Mai! Nessuna donna lo è mai stata. Non ho mai amato così
prima d'ora. Mai! È questa la vetta?»
Lui annuì.
«Sapevo che non eri l'omosessuale che fingevi di essere davanti a Shima. Sei un uomo. Sei più di un uomo. Sei dieci volte dieci, rispetto a tutti gli uomini che ho incontrato. Mio Dio. Ti amo. E tu? Per te è lo stesso?»
Indidni le sorrise, poi si alzò in piedi, si avvicinò a uno specchio e scrisse con un dito: