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Mi bloccai. La miglior cosa da fare quando si guarda attraverso la canna di un fucile calibro venti. Hoke era vicino a una struttura in legno di abete a un metro e mezzo dal muro del retro della chiesa. Indossava una camicia nera, pantaloni neri e un collare da sacerdote bianco. Ombre ispide gli punteggiavano il viso e i capelli neri come lucido da scarpe.
Sebbene non potessi vedere l’espressione di Hoke, il suo atteggiamento era inequivocabile. Era teso, con i gomiti all’infuori e il fucile puntato direttamente sul mio petto.
«Padre Hoke» dissi.
«Padre G. Alzi le mani.»
Lo feci.
«Lei ha oltrepassato il limite.»
«Non sono tutti benvenuti nella casa del Signore?»
«Quello che accade qui non è affar suo.»
«Il vice sceriffo Ramsey sta per arrivare.» Non saprei dire che impatto avesse il mio bluff. Se mai ne aveva uno. Vorremmo parlare con lei.
«Volete di nuovo disturbare il nostro Sabbath?»
«Mi dispiace.»
«I vostri affari non possono aspettare un giorno?»
«Il vicesceriffo Ramsey e io eravamo preoccupati. Siamo preoccupati. Non lasceremo perdere la faccenda.»
La presa di Hoke si fece più stretta sul fucile.
«Non c’è bisogno di usare le armi.» Faticavo per reprimere l’adrenalina che ruggiva dentro di me.
«Non voglio farle del male. Sono un uomo di Dio.»
«Niente parla di Dio come un Browning carico.»
«Blasfema.»
«Il fucile non è carico?»
Hoke venne in avanti fuori dall’ombra, la canna sempre all’altezza del mio sterno. «Cosa vuole?»
«Sappiamo di Cora Teague.» Un po’ troppo sicura di me stessa. Ma era il meglio che il mio cervello privato del sonno e pompato di adrenalina potesse fare.
«Lei non sa niente.»
«Mi informi.»
«Lasci stare. Provocherà solo dolore.»
«Come il dolore che lei ha causato a Cora?»
Nessuna risposta.
«E Mason Gulley?»
«Avete preso un abbaglio.»
«So anche della bambina a Elkhart.»
«Vedo che lei ha fatto i compiti a casa.»
«Sì. Ho saputo che lei non è più un prete. Che la Chiesa rigetta la sua interpretazione del cattolicesimo tutta fuoco e zolfo. I suoi demoni e…»
«Satana esiste.»
«Anche Lady Gaga.»
«Lo trova divertente?»
«Decisamente no.»
«Il suo atteggiamento riflette tutto ciò che c’è di sbagliato nella società moderna.»
«Cosa c’è che non va nella società moderna?»
«Questo paese è entrato in una spirale discendente di totale desolazione culturale.»
«Siamo tornati ai tempi delle rocker chick?» Sapevo che punzecchiarlo sarebbe stato pericoloso, ma non potevo farne a meno. Era colpa della combinazione di paura e fatica.
«Le piace scherzare. Ma Satana è al lavoro nel mondo.»
«Ha il suo quartier generale a Brown Mountain?»
«Di nuovo, ha voglia di scherzare.»
«Molta gente vede il diavolo come un’allegoria.»
«Un sottoprodotto della libera volontà del genere umano.» Hoke sbuffò: una piccola esplosione d’aria che mi fece accapponare la pelle. «Satana è reale. E non si fermerà fino a quando non avrà spedito il genere umano alla dannazione.»
«Piantando le tende nell’animo di ragazzi come Cora e Mason.»
«Il clima non è mai stato così favorevole per Satana e i suoi seguaci»
«Perché dice questo?»
«I giovani d’oggi crescono in un tempo in cui ragionare criticamente è fuori moda. Non potrebbe essere più dura per le loro fragili e piccole personalità. La moralità non fa parte del curriculum. Non puoi avere opinioni forti o essere politicamente scorretto. I giovani sono obbligati a nuotare in un mare quotidiano di pornografia e avidità, e a funzionare in un’atmosfera regolata dall’egoismo.»
«La sua critica è un po’ forte.» Sentii una vibrazione nella borsetta. Ramsey? Slidell? Non potevo rischiare di abbassare le mani per dissotterrare il telefono.
«Eravamo una nazione costruita su Dio. La gente andava a messa. Ascoltava il clero.»
«Non tutti i cristiani sono cattolici.» Cercavo di indurlo in un momento di stallo.
«Metodisti. Battisti. Cattolici. Non importa la denominazione. Il culto è fuori moda. A nessuno importa della Bibbia, dei sacramenti, dei dieci comandamenti.»
«Gli americani che ancora vanno in chiesa sono milioni.»
Hoke non mi ascoltava. Si stava tirando su le maniche per un sermone che aveva senza ombra di dubbio pronunciato ad nauseam.
«Persino la Madre Chiesa ha svuotato i suoi insegnamenti tradizionali. Il clero odierno non deve sottolineare l’esistenza dell’inferno o del purgatorio. Non deve incoraggiare la confessione. Parlare di peccato significa fare il guastafeste. Non dobbiamo indurre il senso di colpa. Gli angeli? Se li dimentichi. Decisamente troppo mistici.»
«Ma questo cosa ha a che vedere con Cora e Mason?»
«La gente annaspa. Senza un codice morale, chi è vulnerabile non ha la capacità di resistere. I deboli sono terreno fertile per Satana.»
«Un bersaglio per la possessione satanica.»
«Esatto.» Fremetti per la veemenza di quelle parole. «E una volta che si è posseduti non c’è rimedio.»
«Qui entra in gioco lei.»
«Le vittime di Satana non sanno a chi rivolgersi.»
«La Chiesa appoggia il concetto di esorcismo. In Vaticano si è appena tenuta una conferenza sull’argomento. Circa duecento suore e preti vi hanno preso parte. Il papa ha presieduto i lavori dell’Associazione internazionale degli esorcisti.» Quelle erano le uniche notizie che riuscivo a ricordare delle mie ricerche online.
«Il Santo Padre in Vaticano è isolato e circondato da cardinali. Non ha più potere.» Gli occhi di Hoke, indirizzati verso l’edificio della chiesa, tornarono a me, infiammati di rabbia e forse di paura. «Qui fuori, nelle trincee, la maggior parte dei preti e dei vescovi non ascolta. Pensano che l’esorcismo faccia sembrare la Chiesa sciocca e anacronistica. Si sbagliano. Il diavolo è reale. Le forze demoniache sono reali. La Bibbia lo afferma passaggio dopo passaggio. Efesini 6:11: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo”.»
Il mio cellulare vibrò di nuovo. C’era segnale, benché solo a tratti. Bene. Potevo essere individuata.
Parlai per coprire il suono. «La Chiesa dice che un esorcismo dovrebbe essere praticato solo dopo una attentissima valutazione medica e psichiatrica.»
«Psichiatri. Con il loro gergo elaborato e la terapia e le bottiglie di pillole.» Di nuovo quell’antipatica espulsione d’aria. «Fece un sacco di buona psichiatria la donna che annegò i suoi cinque figli. O l’adolescente che sparò in una scuola piena di bambini. O l’uomo che uccise dei ragazzi e li seppellì sotto la sua casa.»
«Cosa la rende in grado di distinguere tra una psicosi e una possessione?»
«Lo Spirito Santo mi dà il potere di divinazione.»
«E che succederebbe se lei e lo Spirito Santo aveste torto? Se il vostro soggetto fosse epilettico? Le lanciate dell’acqua e le agitate il crocifisso sul viso?» Sapevo che dovevo smorzare i toni. Ma ero pericolosamente stanca e prendevo decisioni stupide. «Ma lei considera il danno che potrebbe causare?»
«Sento quando qualcuno è afflitto da un demone.»
«Anche se lei ne fosse in grado, la Chiesa richiede che un esorcismo sia praticato da un prete adeguatamente addestrato.»
«In fondo, i miei colleghi del clero sono scettici.»
«Tutti?»
«Il diavolo è il più antico nemico di Dio e non è uno sciocco. Quando l’esorcista non crede, il Maligno vince.»
«E lei crede?»
«Con tutto il mio essere.»
«Quindi indossa la corazza e si lancia su Satana da lavoratore autonomo.»
«La mia autorità viene da Dio, non da Roma. Luca 10:17-19: “I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: ‘Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome’. Egli disse: ‘Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare’”.»
Gli occhi di Hoke brillavano di qualcosa che non riuscivo a identificare. Devozione? Follia? Dovevo andarmene. Tesi un orecchio leggermente, fingendo di aver sentito un’auto avvicinarsi.
Hoke ci cascò. Il suo sguardo scivolò lontano da me e si indirizzò oltre la mia spalla verso la strada.
Scappo? Acchiappo il fucile? Gli do un calcio nei testicoli?
Un nanosecondo di esitazione. Quindi il momento passò.
Quando Hoke mi guardò di nuovo, lo scintillio nei suoi occhi mi gelò.
«Perché è venuta qui?» sibilò.
«Lei ha fatto un esorcismo a Cora. Le cose sono andate storte. O forse lei ha avuto un attacco.»
«Non sono quello che lei pensa.»
«So che lei non è un assassino. La morte di Cora fu un incidente. Come nel caso della bambina nell’Indiana.»
Da dove mi trovavo potevo vedere il respiro di Hoke farsi più veloce.
«Mason l’ha scoperto? L’ha affrontata?»
La mia voce stava aumentando di volume. La forzai a rimanere in equilibrio.
«O anche Mason è stato vittima di una delle sue festicciole?»
Persino le ossa di Hoke sembravano irrigidirsi. Ma non disse nulla.
«Lo abbiamo trovato, sa? Vicino ai belvedere. Cioè… quello che gli animali hanno lasciato. Le sue ossa. La sua testa nel secchio di cemento.»
Hoke si leccò le labbra. Un rapido schiocco rosa.
«Cosa ne ha fatto di Cora? Ha fatto a pezzi anche lei?»
«Volevo bene a Cora. Non sarebbe mai dovuto accadere.»
Non mi aspettavo questa risposta.
«Cosa non sarebbe mai dovuto accadere?»
«Una bambina così bella… fino a quando il diavolo non l’ha reclamata.»
«Il diavolo…» Non tentavo nemmeno di nascondere il mio disgusto.
«Lei non l’ha vista. Gli occhi rigonfi, lo sguardo cattivo, le braccia e le gambe contorte…»
«Il diavolo non ha un bel niente a che vedere con questo. Cora Teague era epilettica. Dove ha gettato il suo corpo?»
Il pomo di Adamo di Hoke si muoveva incessantemente verso l’alto e verso il basso. L’uomo non disse nulla.
«Anche Cora è stata sacrificata al diavolo di Brown Mountain?»
«No, no. Noi non adoriamo Satana. Lo combattiamo. Offriamo noi stessi in ostaggio per quelli che lui tormenta.»
«Noi? Chi l’ha aiutata?»
«La smetta.»
«Non accadrà. Il vicesceriffo Ramsey sa che sono qui. Arriverà a minuti e avrà un mandato. Ha mai sperimentato la ricerca su una scena del crimine?»
Hoke si limitava a guardare. Nel pallido sole del pomeriggio la sua carne segnata dall’acne sembrava l’ingrandimento di un’immagine della superficie della luna.
«Mi faccia tratteggiare uno scenario possibile. Una squadra di poliziotti arriverà qui dentro un grande camion nero. Passeranno al setaccio questo posto con nastro, pinzette, polveri e spray di vario genere.» La mia voce era di nuovo in una spirale ascendente. «Scaveranno nel suo prato, gireranno video e scatteranno foto, confischeranno i suoi registri. Troveranno ogni sporco piccolo segreto che lei avrà nascosto sul pulpito o ficcato nel cassetto della biancheria.»
Respirai profondamente. Lottai per recuperare il controllo di me.
Ci furono diversi secondi di assoluta immobilità.
Hoke guardava in basso, verso il fucile nelle sue mani. Batté le palpebre come se fosse sorpreso di vederlo lì. Poi osservò di nuovo me. «Vorrei che ci avesse lasciati stare.»
Una pausa, poi la canna indicò la direzione della porta sul retro della chiesa.
«Dentro» ordinò, con la voce tagliente come la lama di un rasoio.
Sapevo che trovarmi con le spalle a un muro avrebbe limitato le mie opzioni. Avrebbe potuto significare la mia fine.
«No» dissi.
«Adesso!»
Rimasi dov’ero.
Il dito di Hoke scivolò in avanti verso la sicura del grilletto.