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Un quarto d’ora più tardi, Baley era davanti allo schermo visore tridimensionale, pronto a incontrare Vasilia Fastolfe.
Il dottor Fastolfe era uscito, con un sorriso sarcastico, dicendo che la sua presenza avrebbe certamente reso sua figlia meno disposta a farsi convincere. Neppure Daneel era presente. C’era solo Giskard a tenere compagnia a Baley.
«Il canale della dottoressa Vasilia è aperto alla ricezione,» disse il robot. «Siete pronto, signore?»
«Più,pronto di così...» disse Baley cupamente.
Non aveva voluto sedersi, pensando che in piedi avrebbe avuto un’aria più autoritaria. (Ma quanto poteva essere autoritario un Terrestre?)
Lo schermo si illuminò, mentre il resto della stanza si scuriva, e apparve una donna, dapprima con i contorni un po’ sfocati. Era in piedi, di fronte a lui, la mano destra appoggiata a un tavolo di laboratorio coperto di diagrammi (Senza dubbio anche lei voleva sembrare autoritaria.)
Mentre la figura si metteva a fuoco, i bordi dello schermo sembrarono svanire e l’immagine di Vasilia si approfondì, divenne tridimensionale. Era nella stanza con tutta l’apparenza di una solida realtà, tranne per il fatto che l’arredamento non andava d’accordo con quello della stanza in cui si trovava Baley, e lo stacco era piuttosto netto.