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Percorsero un corridoio, con Daneel e Giskard che li seguivano da vicino.
«Spero che non vi dispiaccia,» disse Fastolfe, «se i robot ci accompagnano. Gli Auroriani non vanno mai da nessuna parte senza almeno un robot di scorta, e nel vostro caso, devo insistere che Daneel e Giskard stiano sempre con voi.» Aprì una porta, e Baley si preparò a resistere alla luce diretta del sole, al vento, agli odori sottilmente alieni del mondo di Aurora.
Fastolfe si fece da parte, e Giskard uscì per primo. Il robot si scrutò intorno per qualche momento. Dava l’impressione che tutti i suoi sensi fossero tesi al massimo. Si voltò verso la porta e Daneel lo seguì, scrutandosi intorno come Giskard.
«Lasciamoli al loro lavoro per un momento, signor Baley,» disse Fastolfe, «e ci diranno se è sicuro uscire. Voglio approfittarne per scusarmi un’altra volta del tiro mancino che vi ho giocato. Vi assicuro che ci saremmo accorti subito se eravate nei guai. I vostri segnali vitali erano sotto controllo. Sono molto contento, anche se non del tutto sorpreso, che abbiate svelato il mio scopo.» Sorrise, e dopo un’esitazione quasi inavvertibile, mise la mano sulla spalla di Baley e gli diede una stretta amichevole.
Baley rimase sulle sue. «Vi siete dimenticato dell’altro tiro mancino: il falso attacco con il distributore. Se mi garantite che d’ora in poi tratteremo fra di noi in maniera franca e onesta, considererò il tutto come dettato da un intento ragionevole.»
«Accettato.»
«Possiamo uscire ora?» Baley guardò verso Daneel e Giskard, che si erano allontanati uno verso destra e l’altro verso sinistra, sempre scrutandosi intorno.
«Non ancora. Faranno il giro della casa. Daneel mi ha detto che l’avete invitato ad entrare nel Personale con voi. Dicevate sul serio?»
«Sì. Sapevo che non ne aveva alcun bisogno, ma mi sembrava che potesse sembrare maleducato non invitarlo. Non ero ben sicuro dei vostri costumi in proposito, malgrado tutto quello che ho letto su Aurora.»
«Suppongo che questa sia una di quelle cose che gli Auroriani non giudicano necessario menzionare, e naturalmente non ci si può aspettare che i libri si preoccupino di spiegarle agli ospiti terrestri.»
«Perché gli ospiti terrestri sono rari?»
«Esatto. Il fatto è che i robot non entrano mai nei Personali. È l’unico posto in cui gli esseri umani sono soli. Suppongo che si senta la necessità di essere liberi dai robot, ogni tanto.»
«Però, quando Daneel è stato sulla Terra, tre anni fa, in occasione della morte di Sarton, ho cercato di dissuaderlo dall’entrare nel Personale comune, dicendogli che non ne aveva bisogno, ma lui ha insistito.»
«E giustamente. In quell’occasione gli erano state date precise istruzioni di non fornire indicazioni della sua natura non umana, per ragioni che ben ricorderete. Invece qui su Aurora... Ecco, hanno finito.»
I robot stavano venendo verso la porta, e Daneel fece segno che uscissero. Fastolfe allungò una mano per fermare Baley. «Se non vi dispiace, uscirò per primo. Voi contate adagio fino a cento, poi raggiungeteci.»