3

 

Il Commissario era Wilson Roth. Occupava quel posto da due anni e mezzo, da quando Julius Enderby si era dimesso, dopo che il drammatico effetto provocato dall’assassinio di uno spaziale si era calmato.

Baley non era mai riuscito ad adattarsi al cambiamento. Julius, malgrado tutti i suoi difetti, era stato un amico più che un superiore. Non era neppure nato nella Città. Non in quella, almeno. Era venuto da fuori.

Roth non era né molto alto né molto grasso. Aveva una grossa testa, piazzata su un collo che pareva inclinarsi leggermente in avanti, e questo gli dava un’aria pesante: pesante di corpo e di testa. Aveva anche folte sopracciglia, che gli coprivano per metà gli occhi. Lo si sarebbe potuto giudicare un tipo sonnacchioso, ma non gli sfuggiva mai niente. Baley l’aveva scoperto molto presto, dopo che Roth aveva assunto la carica. Non si illudeva di piacergli, e ancor meno si illudeva che Roth gli potesse piacere.

Roth non sembrava irritato (non lo era mai), ma le sue parole non trasudavano neppure piacere. «Baley, come mai è così difficile trovarvi?»

Con voce molto rispettosa, Baley disse: «E il mio pomeriggio libero, Commissario.»

«Si, un vostro privilegio di C-7. Ma avete sentito parlare degli avvisatori, vero? Un apparecchio per ricevere messaggi ufficiali. Potete sempre essere richiamato, anche quando non siete in servizio.»

«Lo so benissimo, Commissario, ma il regolamento non mi obbliga a portare un avvisatore. È possibile essere contattati anche senza.»

«Dentro la Città sì. Ma voi eravate Fuori. O mi sbaglio?»

«Non vi sbagliate, Commissario. Ero Fuori. Il regolamento non prescrive che in un caso simile debba portare un avvisatore.»

«Vi nascondete dietro la lettera dei regolamenti?»

«Si, Commissario,» disse Baley calmo.

Il Commissario si alzò, figura possente e vagamente; minacciosa, e sedette sull’orlo della scrivania. La finestra che dava sull’Esterno, fatta installare da Enderby, era stata chiusa e ridipinta molto tempo prima. Nella stanza chiusa (adesso molto più calda e confortevole) il Commissario sembrava ancora più grosso. Senza alzare la voce, disse: «Contate sulla gratitudine della Terra, immagino.»

«Conto sul fatto di svolgere il mio lavoro al meglio delle mie possibilità e secondo i regolamenti, Commissario.»

«E sulla gratitudine della Terra, quando violate lo spirito di questi regolamenti.»

Baley non disse nulla.

Il Commissario disse: «Si dice che abbiate fatto un buon lavoro nel caso Sarton tre anni fa.»

«Grazie, Commissario,» disse Baley. «Lo smantellamento della Città Spaziale

ne è stata una conseguenza, credo.»

«Infatti... ed è stata una cosa applaudita da tutta la Terra. Si dice anche che abbiate fatto un buon lavoro su Solaria, due anni fa, e, prima che me lo ricordiate voi, il risultato è stato una revisione dei trattati di scambio con i mondi degli Spaziali, con considerevoli vantaggi per la Terra.»

«Credo sia tutto nei rapporti, signore.»

«E così siete diventato una specie di eroe.»

«Non ho questa pretesa.»

«Avete ricevuto due promozioni, come risultato delle due indagini. C’è stato anche uno sceneggiato trivi sugli eventi di Solaria.»

«Prodotto senza il mio permesso e contro la mia volontà.»

«Ma che comunque ha fatto di voi una specie di eroe.»

Baley alzò le spalle.

Il Commissario, dopo avere atteso qualche secondo un commento, continuò: «Ma negli ultimi due anni non avete fatto nulla di importante.»

«È naturale che la Terra si chieda cosa ho fatto per lei ultimamente.»

«Esatto. Probabilmente se lo chiede. Sa che siete a capo di questa nuova moda di avventurarsi Fuori, a zappare la terra e a far finta di essere robot.»

«È permèsso.»

«Non tutto ciò che è permesso è anche valido. È possibile che ci sia più gente che vi creda matto, piuttosto che eroico.»

«Questo, forse, si adatta all’opinione che ho anch’io di me stesso,» disse Baley.

«Il pubblico, notoriamente, ha la memoria corta. Nel vostro caso, l’eroe sta rapidamente svanendo, e resta il matto. Se farete un errore vi potreste trovare seriamente nei guai. La reputazione su cui contate...»

«Commissario, io non ci conto.»

«La reputazione su cui, secondo l’impressione del Dipartimento di polizia, voi contate, non vi salverà, e io non sarò in grado di salvarvi.»

L’ombra di un sorriso sembrò passare per un attimo sulla faccia accigliata di Baley. «Non vorrei mai che metteste a repentaglio la vostra posizione nel tentativo di salvarmi, Commissario.»

Questi alzò le spalle, e fece un sorriso altrettanto fugace. «Non dovete preoccuparvi di questo.»

«E allora perché me ne parlate?»

«Per avvertirvi. Non sto cercando di distruggervi, e per questo vi do questo avvertimento. State per essere coinvolto in una faccenda molto delicata, nella quale potreste facilmente commettere un errore, e vi sto avvertendo che non dovete farne.» A questo punto, sulla sua faccia comparve un sorriso.

Baley non rispose al sorriso. Disse: «Potete dirmi in cosa consiste questa faccenda molto delicata?»

«Non lo so.»

«Riguarda Aurora?»

«Le istruzioni di R. Geronimo erano di dirvi così, se doveva, ma io non ne so

niente.»

«E allora come fate a dire che è una faccenda molto delicata, Commissario?»

«Avanti, Baley, voi siete un indagatore di misteri. Cosa può avere indotto un membro del Dipartimento Terrestre della Giustizia a venire in Città, quando avrebbero potuto facilmente chiedervi di andare a Washington, come avete fatto due anni fa, per l’affare di Solaria? E cosa può far diventare questa persona del Dipartimento irritabile e impaziente, per il fatto che non sia stato possibile trovarvi subito? La vostra decisione di rendervi irreperibile è stato un errore di cui non ho alcuna responsabilità. Forse non è fatale in sé, ma ho l’impressione che siate partito col piede sbagliato.»

«Tuttavia mi state ulteriormente trattenendo,» disse Baley aggrottando la fronte.

«Non tanto. La persona in questione attualmente sta mangiando... i soliti privilegi dei dirigenti, sapete. Appena terminato ci raggiungerà. La notizia del vostro arrivo le è stata comunicata, perciò non dovete far altro che aspettare, come faccio io.»

Baley aspettò. Aveva saputo fin dall’inizio che lo sceneggiato, realizzato e trasmesso contro la sua volontà, per quanto avesse potuto aiutare la Terra, lo aveva rovinato all’interno del Dipartimento, proiettandolo in evidenza tri-dimensionale contro la piattezza bi-dimensionale dell’organizzazione. Era un uomo segnato.

Si era innalzato di rango e di privilegi, ma anche questo era servito ad accrescere l’ostilità del Dipartimento. E più si innalzava, più facilmente sarebbe andato in pezzi, in caso di caduta.

Se commetteva un errore...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Robot Dell'Alba
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