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«È stata dura con lui, signor sindaco» disse Kodell.
Tirando su col naso, il sindaco rispose: «Perché non avrei dovuto esserlo? Ha tradito un amico».
«Ma il fatto ci è tornato utile.»
«Sì, per caso. Il suo prossimo tradimento potrebbe non tornarci utile affatto.»
«Perché dovrebbe essercene un altro?»
«Oh, via, Liono,» fece la Branno spazientita «non finga con me di non sapere certe verità. Chiunque manifesti la capacità di fare il doppio gioco, è facile che quella capacità la sfrutti in più occasioni.»
«Potrebbe tornare ad allearsi con Trevize. Insieme, potrebbero...»
«No, lei non crede a quanto sta dicendo. Con tutta la sua follia e ingenuità, Trevize va dritto alla meta. Non concepisce il tradimento e non si fiderebbe mai più, in nessuna circostanza, di Compor.»
«Scusi, sindaco, ma vorrei riuscire a capire la logica del suo discorso. Fino a che punto allora lei si può fidare di Compor? Come fa a essere così sicura che seguirà Trevize e riferirà tutto a lei senza barare? Pensa che righerà dritto per paura che possa succedere qualcosa alla moglie? Che la cosa più importante per lui sia tornare da lei?»
«Sono fattori di un certo peso, ma non faccio assegnamento esclusivamente su di essi. Sull’astronave di Compor ci sarà un iper-relè. Trevize sospetterà di essere seguito ed è facile che esplori l’astronave per vedere se ce n’è uno. Penso invece che Compor, essendo l’inseguitore, non avrà lo stesso timore e non cercherà quindi il congegno. Se poi mi sbaglio, e lo cercherà e lo troverà, dovremo limitarci a sperare che ami molto la moglie.»
Kodell rise. «Pensare che una volta facevo io da maestro a lei. E qual è lo scopo dell’inseguimento?»
«È come un doppio dispositivo di sicurezza. Se Trevize venisse catturato, forse Compor continuerebbe al posto suo e ci fornirebbe le informazioni che l’altro non sarebbe più in grado di dare.»
«Un’altra domanda. E se per caso Trevize scopre la Seconda Fondazione e noi veniamo a sapere della sua esistenza attraverso di lui o attraverso Compor? O, nonostante la morte di entrambi, accumuleremo abbastanza indizi da sospettare che esista?»
«Io spero che la Seconda Fondazione esista davvero, Liono. In ogni caso, il Piano Seldon ha ormai terminato la sua funzione. Il grande Hari Seldon lo ideò all’epoca della decadenza dell’impero, quando il progresso tecnologico si era praticamente fermato. Anche Seldon era un prodotto dei suoi tempi e la psicostoria, questa brillante scienza semimitica, è stata pur sempre condizionata dall’ambiente che l’ha vista nascere. Nelle sue previsioni non rientrava certo quella di un progresso tecnologico rapido. La Fondazione questo progresso l’ha raggiunto, specie nell’ultimo secolo. Abbiamo rilevatori di massa che un tempo non ci saremmo mai sognati, computer che rispondono al pensiero e, soprattutto, schermi mentali. Se la Seconda Fondazione è in grado di controllarci adesso, non potrà farlo ancora per molto. Voglio che gli ultimi anni in cui sarò al potere siano quelli in cui Terminus s’incamminerà su una nuova strada.»
«E se invece, di fatto, non esiste alcuna Seconda Fondazione?»
«Allora potremo incamminarci sulla nuova strada anche subito.»