9

Su Trantor

Le stelle nel cielo erano fitte come gramigna in un campo abbandonato. Lathan Devers si era accorto dell’importanza dei decimali la prima volta che aveva dovuto calcolare i balzi dell’iperspazio. Provava una specie di claustrofobia quando doveva compiere voli non più lunghi di un anno luce. C’era qualcosa di impressionante in un cielo dove si vedevano lumi in tutte le direzioni. Era come perdersi in un mare di radiazioni.

Al centro della costellazione formata da diecimila soli ruotava l’immenso pianeta imperiale, Trantor.

Ma era più di un pianeta: era il cuore pulsante di un impero di venti milioni di sistemi stellari. Aveva una sola funzione: l’amministrazione; un solo scopo: il governo; e produceva una sola cosa: la legge.

Su quel mondo non esisteva essere vivente all’infuori dell’uomo, dei suoi animali domestici e dei suoi parassiti. Non esisteva un filo d’erba, né una zolla di terreno che non fosse ricoperta da cemento o ferro, all’infuori delle cento miglia quadrate di giardini attorno al palazzo imperiale. Non esisteva un ruscello, sempre all’infuori dei giardini imperiali, che non fosse stato incanalato e raccolto nelle gigantesche cisterne sotterranee che fornivano acqua alla popolazione del pianeta.

Il lucido, indistruttibile, incorruttibile metallo che ricopriva tutto il pianeta costituiva l’armatura e le fondamenta delle colossali strutture che incastellavano il mondo. Erano costruzioni collegate fra loro da autostrade, corridoi, giganteschi edifici adibiti a uffici, sotterranei larghi miglia quadrate usati come grandi magazzini; attici destinati a ritrovi che ogni notte si illuminavano di luci.

Si poteva percorrere tutto Trantor senza mai uscire da quell’unico conglomerato di edifici, né vedere la città.

Una flotta di astronavi, la più grande posseduta dall’impero, atterrava con il suo carico su Trantor ogni giorno per fornire cibo ai quaranta miliardi di persone che in cambio non offrivano altro che il loro lavoro di burocrati del governo più complesso che l’umanità avesse mai conosciuto.

Il granaio di Trantor era costituito da venti pianeti agricoli. Un universo intero serviva la città...

Trattenute da ambo i lati da poderose braccia d’acciaio, le astronavi venivano lentamente guidate fino agli hangar. Devers era già riuscito ad attraversare la barriera di complicazioni burocratiche che circondava un mondo dove ogni azione era registrata in quadruplice copia.

Erano stati fermati in un primo tempo ancora nello spazio, dov’era stato riempito il primo di una lunga serie di questionari. Si erano dovuti sottoporre a centinaia di controlli, alla fotografia dell’astronave, alla compilazione dei loro dati personali, al conseguente incasellamento nello schedario, all’ispezione anticontrabbando e infine al pagamento della carta d’identità e del visto turistico.

Ducem Barr era siwenniano e quindi suddito dell’imperatore, ma Lathan Devers era uno sconosciuto sprovvisto di documenti. L’ufficiale incaricato era profondamente dispiaciuto, ma Devers non sarebbe potuto entrare. Anzi, avrebbe dovuto essere sottoposto a indagini ufficiali.

Dal nulla apparve un biglietto da cento crediti, garantiti dai possedimenti del signore Brodrig, che cambiarono mano rapidamente.

L’ufficiale borbottò qualcosa e l’espressione dispiaciuta sul suo volto si trasformò in un sorriso. Apparve una scheda del tutto nuova. Venne riempita velocemente e con efficienza, completa dei dati personali di Devers.

Finalmente il mercante e il patrizio entrarono a Trantor.

Nell’hangar l’astronave venne di nuovo fotografata, registrata e il suo contenuto inventariato.

Vennero fotocopiate le carte d’identità dei passeggeri e venne pagata un’altra tassa debitamente registrata.

Alla fine Devers si ritrovò su un grande terrazzo sotto un sole caldo, insieme a donne che parlavano, bambini che urlavano e uomini comodamente seduti che sorseggiavano una bibita ascoltando le notizie dell’impero trasmesse da un colossale televisore.

Barr pagò il numero di monete di iridio richieste e prese un giornale dalla pila. Era il «Notiziario imperiale» di Trantor, organo ufficiale del governo. Dal retro del chiosco si sentiva provenire il leggero ticchettio della macchina che stampava l’edizione straordinaria che veniva contemporaneamente composta negli uffici del «Notiziario» lontani diecimila chilometri di corridoi – seimila in linea d’aria –, mentre altri dieci milioni di copie venivano stampate in quello stesso istante in altri dieci milioni di luoghi simili, in tutto il pianeta.

Barr diede una scorsa ai titoli. «Quale sarà la prima mossa?»

Devers cercò di scrollarsi di dosso lo sconforto che si era impadronito di lui. Si trovava in un universo troppo lontano dal suo, in un mondo che lo opprimeva con tutte le sue complicazioni, in mezzo a gente le cui attività gli erano incomprensibili e della quale non riusciva quasi ad afferrare il linguaggio. Luccicanti torri metalliche lo circondavano, estendendosi a perdita d’occhio e oltre l’orizzonte, e trasmettendogli un senso di claustrofobia; la vita intensa e febbrile della capitale lo faceva sentire un pigmeo solo e privo di importanza.

«È meglio che ci pensi tu, dottore.»

Barr era calmo. «Ho cercato di spiegartelo,» rispose a bassa voce «ma è difficile crederci finché non lo si sperimenta, lo so perfettamente. Sai quanta gente chiede udienza all’imperatore ogni giorno? Un milione di persone circa. E sai quanta gente l’imperatore riceve ogni giorno? Dieci individui. Saremo costretti a passare attraverso i funzionari dell’amministrazione, il che è più difficile. Ma non possiamo permetterci di appoggiarci all’aristocrazia.»

«Ma abbiamo quasi centomila crediti.»

«Un solo scudiero del regno ti costerebbe quella somma, e ce ne vorrebbero per lo meno tre o quattro per arrivare all’imperatore. Forse ci vorranno cinquanta commissari e altrettanti funzionari per arrivare allo stesso risultato, ma loro ci costeranno solo cento crediti ciascuno. Penserò io a parlare. In primo luogo, non capirebbero il tuo accento; secondo, non conosci l’etichetta che regola la corruzione. Si tratta di un’arte, te lo posso assicurare.»

Si interruppe. Nella terza pagina del «Notiziario imperiale» aveva visto la notizia che cercava, e passò il giornale a Devers.

Devers lesse lentamente. Era scritto in uno stile strano per lui, ma riuscì a capire lo stesso. Alzò gli occhi, il suo sguardo era preoccupato. Batté un gran colpo con la mano sul quotidiano. «Pensi che ci si possa fidare di questo giornale?»

«Entro certi limiti» rispose Barr calmo. «È molto improbabile che la flotta della Fondazione sia stata completamente distrutta. Può darsi che abbiano già pubblicato una notizia del genere più di una volta, sempre che il giornale segua la consueta tecnica dei reportage di guerra in uso nella capitale lontana dalla zona di operazione. Probabilmente significa che Riose ha vinto un’altra battaglia, il che non era del tutto imprevedibile. Dice anche che Locris è stata conquistata. Sarebbe la capitale del regno di Locris?»

«Sì, o per lo meno di quell’area che un tempo costituiva il regno di Loris. Non dista più di venti parsec dalla Fondazione. Dottore, dobbiamo muoverci in fretta.»

Barr alzò le spalle. «Non si può lavorare in fretta su Trantor. Quando ci si prova, si finisce sempre con un fulminatore puntato contro le costole.»

«E quanto ci vorrà?»

«Un mese, se siamo fortunati. Un mese e centomila crediti, se ci basteranno. E questo sempre che all’imperatore non venga in mente, nel frattempo, di trasferirsi sui pianeti estivi, dove non vengono accolte petizioni nel modo più assoluto.»

«Ma la Fondazione...»

«Riuscirà a cavarsela, come sempre. Vieni, ora dobbiamo andare a mangiare. Io ho fame. Poi, la notte sarà nostra e potremo metterla a frutto. Ricordati che non vedremo mai più un posto come Trantor.»

Il commissario incaricato delle province esterne allargò le braccia grassocce in un gesto sconsolato e scrutò i due con sguardo miope. «L’imperatore è indisposto. È inutile che sottoponiate il vostro caso ai miei superiori. È una settimana che sua maestà non riceve visite.»

«Ci riceverà» disse Barr ostentando sicurezza. «Si tratta di dare udienza a un membro del seguito del segretario privato.»

«È impossibile» replicò il commissario con enfasi. «Ci rimetterei l’impiego. Se foste meno reticenti nello spiegare la natura della vostra richiesta forse si potrebbe fare qualcosa. Sono prontissimo ad aiutarvi, voi mi capite, ma naturalmente vorrei qualcosa di meno vago, qualcosa da poter presentare ai miei superiori.»

«Se la mia missione fosse tale da poter essere comunicata a qualcun altro che non fosse l’imperatore,» fece notare Barr con gentilezza «sarebbe stupido chiedere udienza a sua maestà. Io le propongo di correre il rischio. Le ricordo che se sua maestà attribuirà a questa faccenda l’importanza che noi garantiamo, lei verrà ricompensato per averci aiutato.»

«Sì, ma...» e il commissario alzò le spalle senza più parlare.

«È un rischio, d’accordo» ammise Barr. «Naturalmente ogni rischio esige la sua ricompensa. È un favore davvero grande quello che le chiediamo, e le siamo già molto riconoscenti per la gentilezza che ci ha mostrato nell’averci dato l’opportunità di spiegare il nostro problema. Ma se vorrà permetterci di esprimere la nostra gratitudine per mezzo di questo modesto...»

Devers fece spallucce. Aveva ascoltato quel discorso, con varianti minime, per lo meno venti volte nell’ultimo mese. Finiva sempre in un rapido scambio di banconote seminascoste. Ma questa volta l’epilogo cambiò. Di solito il denaro spariva immediatamente, ora invece le banconote rimasero in vista mentre il commissario le contava, esaminandole accuratamente da ogni lato.

Il tono di voce di Barr cambiò. «Garantiti dal segretario privato? Soldi ottimi!» e lo incalzò: «Per tornare alla richiesta...».

«No, no. Un momento» lo interruppe il commissario. «Andiamo per gradi. Sinceramente mi piacerebbe sapere di che genere è la vostra missione. Questi soldi sono nuovi e voi dovete averne una bella quantità, perché mi risulta che avete incontrato parecchi altri funzionari prima di me. Suvvia, ditemi.»

«Non vedo dove vuole arrivare.»

«Vede, potrei anche provare che vi trovate sul pianeta illegalmente, perché la carta d’identità del suo amico silenzioso non è certo in regola. Lui non è un suddito dell’impero.»

«Lo nego nel modo più assoluto.»

«Non importa quello che lei dice» rispose il commissario perdendo improvvisamente la calma. «L’ufficiale che ha firmato le vostre carte, per la somma di cento crediti, ha confessato, dietro nostre pressioni, e ne sappiamo più di quanto voi non immaginiate.»

«Se sta cercando di farci capire che la somma che le abbiamo chiesto di accettare è inadeguata in vista del rischio...»

Il commissario sorrise. «Al contrario, è più che adeguata.» Mise i soldi da un lato. «Per tornare a quanto stavo dicendo, è lo stesso imperatore che ha cominciato a interessarsi al vostro caso. Non è forse vero, signori, che di recente siete stati ospiti del generale Riose? Non è forse vero che siete scappati in maniera così strana e rocambolesca dal suo quartier generale? Non è forse vero che possedete una piccola fortuna in biglietti garantiti dai possedimenti del signor Brodrig? In breve, non è forse vero che voi siete spie e assassini mandati qui... Bene, sarete voi stessi a spiegare chi vi ha pagato.»

«Non posso permettere» disse Barr facendo finta di controllare una falsa ira «che un piccolo commissario mi accusi di crimini. Me ne vado.»

«Eh no, non ve ne andrete.» Il commissario si alzò e i suoi occhi parvero aver perso ogni miopia. «Per ora non dovrete rispondere a domanda alcuna: a questo penseremo più tardi e con metodi più convincenti. Inoltre io non sono un commissario addetto alle province esterne, ma un tenente della polizia imperiale. Siete in arresto.»

Nella sua mano destra apparve un fulminatore mentre il tenente sorrideva. «In questi giorni ci sono uomini ben più importanti di voi agli arresti. Siamo in procinto di fare un po’ di pulizia.»

Devers storse la bocca e fece per afferrare la sua arma. Il tenente scoppiò in una risata e premette il contatto. Il raggio disintegratore colpì Devers in pieno petto, ma rimbalzò inoffensivo contro il campo di forza protettivo, disperdendosi in una miriade di scintille.

Devers sparò a sua volta e la testa del tenente si staccò dal resto del corpo completamente disintegrato cadendo a terra. Le labbra erano ancora atteggiate a un sorriso, mentre un raggio di sole illuminava la sua fronte passando attraverso il buco nella parete.

Uscirono dalla porta di servizio.

«Presto, all’astronave» disse Devers con voce rauca. «Tra pochi minuti sarà dato l’allarme.» Bestemmiò fra i denti. «È un altro piano che va in fumo. Potrei giurare che gli spiriti maligni sono contro di noi.»

Erano già fuori quando si accorsero di una grande folla che s’accalcava attorno agli enormi televisori pubblici. Non avevano tempo da perdere; non riuscirono ad afferrare le frasi sconnesse che giunsero alle loro orecchie. Ma Barr riuscì a impadronirsi di una copia del «Notiziario imperiale» poco prima di dirigersi a tutta velocità verso gli hangar, dove la loro astronave torreggiava chiusa in un capannone coperto.

«Pensi di farcela?» gli chiese Barr.

Dieci astronavi della polizia si stavano lanciando al loro inseguimento. L’apparecchio in fuga aveva scoperchiato l’hangar e, senza aspettare il segnale di via libera, filava a velocità superiore rispetto a quella consentita dalla legge. Anche le astronavi del servizio segreto si unirono alla caccia.

«Sta’ a vedere» rispose Devers e ingranò il comando che avrebbe lanciato l’astronave nell’iperspazio a sole duemila miglia dalla superficie del pianeta. Il colpo, provocato dalla vicinanza della massa solida del pianeta, fece svenire Barr mentre Devers si contorceva per la fitta dolorosa, ma, alcuni anni luce più in là, lo spazio era libero.

Devers, provando un senso d’orgoglio per la sua astronave, esclamò: «Non c’è flotta imperiale capace di fermarmi».

Poi aggiunse amaramente: «Ma dove possiamo scappare? Non possiamo combatterli. Che cosa faremo ora? Nessuno può far nulla».

Barr si mosse lentamente gemendo dal dolore. Gli effetti del contraccolpo ricevuto non erano ancora svaniti. Aveva i muscoli indolenziti. «Non dobbiamo far nulla. È finita, leggi qui.»

Mostrò a Devers la copia del «Notiziario imperiale» che ancora stringeva in mano. A Devers bastò dare un’occhiata ai titoli di testa.

«Riose e Brodrig richiamati in patria e arrestati» mormorò Devers. Si volse allibito verso Barr. «E perché?»

«L’articolo non lo spiega, ma che importa? La guerra con la Fondazione è finita, e in questo momento Siwenna è in rivolta. Leggi.» La sua voce si fece debole. «Ci fermeremo in qualche provincia e ci informeremo su tutti i particolari. Se non ti dispiace, ora vorrei sdraiarmi.»

S’addormentò di colpo.

Con un balzo improvviso l’astronave mercantile si lanciò nella galassia diretta verso la Fondazione.

Fondazione. Il ciclo completo
p000_cover.xhtml
toc.xhtml
p001_il-libro.xhtml
p003_frontispiece.xhtml
p004_nota.xhtml
p005_half-title.xhtml
p006_volume-01.xhtml
p007_parte-01.xhtml
p008_capitolo-01.xhtml
p009_capitolo-02.xhtml
p010_capitolo-03.xhtml
p011_capitolo-04.xhtml
p012_capitolo-05.xhtml
p013_parte-02.xhtml
p014_capitolo-06.xhtml
p015_capitolo-07.xhtml
p016_capitolo-08.xhtml
p017_capitolo-09.xhtml
p018_capitolo-10.xhtml
p019_parte-03.xhtml
p020_capitolo-11.xhtml
p021_capitolo-12.xhtml
p022_capitolo-13.xhtml
p023_capitolo-14.xhtml
p024_capitolo-15.xhtml
p025_parte-04.xhtml
p026_capitolo-16.xhtml
p027_capitolo-17.xhtml
p028_capitolo-18.xhtml
p029_capitolo-19.xhtml
p030_capitolo-20.xhtml
p031_parte-05.xhtml
p032_capitolo-21.xhtml
p033_capitolo-22.xhtml
p034_capitolo-23.xhtml
p035_capitolo-24.xhtml
p036_parte-06.xhtml
p037_capitolo-25.xhtml
p038_capitolo-26.xhtml
p039_capitolo-27.xhtml
p040_capitolo-28.xhtml
p041_capitolo-29.xhtml
p042_capitolo-30.xhtml
p043_parte-07.xhtml
p044_capitolo-31.xhtml
p045_capitolo-32.xhtml
p046_capitolo-33.xhtml
p047_capitolo-34.xhtml
p048_parte-08.xhtml
p049_capitolo-35.xhtml
p050_capitolo-36.xhtml
p051_capitolo-37.xhtml
p052_capitolo-38.xhtml
p053_capitolo-39.xhtml
p054_capitolo-40.xhtml
p055_parte-09.xhtml
p056_capitolo-41.xhtml
p057_capitolo-42.xhtml
p058_capitolo-43.xhtml
p059_capitolo-44.xhtml
p060_parte-10.xhtml
p061_capitolo-45.xhtml
p062_capitolo-46.xhtml
p063_capitolo-47.xhtml
p064_capitolo-48.xhtml
p065_capitolo-49.xhtml
p066_parte-11.xhtml
p067_capitolo-50.xhtml
p068_capitolo-51.xhtml
p069_capitolo-52.xhtml
p070_capitolo-53.xhtml
p071_capitolo-54.xhtml
p072_capitolo-55.xhtml
p073_parte-12.xhtml
p074_capitolo-56.xhtml
p075_capitolo-57.xhtml
p076_capitolo-58.xhtml
p077_capitolo-59.xhtml
p078_capitolo-60.xhtml
p079_parte-13.xhtml
p080_capitolo-61.xhtml
p081_capitolo-62.xhtml
p082_capitolo-63.xhtml
p083_capitolo-64.xhtml
p084_capitolo-65.xhtml
p085_parte-14.xhtml
p086_capitolo-66.xhtml
p087_capitolo-67.xhtml
p088_capitolo-68.xhtml
p089_capitolo-69.xhtml
p090_capitolo-70.xhtml
p091_capitolo-71.xhtml
p092_parte-15.xhtml
p093_capitolo-72.xhtml
p094_capitolo-73.xhtml
p095_capitolo-74.xhtml
p096_capitolo-75.xhtml
p097_capitolo-76.xhtml
p098_parte-16.xhtml
p099_capitolo-77.xhtml
p100_capitolo-78.xhtml
p101_capitolo-79.xhtml
p102_capitolo-80.xhtml
p103_capitolo-81.xhtml
p104_parte-17.xhtml
p105_capitolo-82.xhtml
p106_capitolo-83.xhtml
p107_capitolo-84.xhtml
p108_capitolo-85.xhtml
p109_capitolo-86.xhtml
p110_parte-18.xhtml
p111_capitolo-87.xhtml
p112_capitolo-88.xhtml
p113_capitolo-89.xhtml
p114_capitolo-90.xhtml
p115_parte-19.xhtml
p116_capitolo-91.xhtml
p117_capitolo-92.xhtml
p118_capitolo-93.xhtml
p119_capitolo-94.xhtml
p120_volume-02.xhtml
p121_parte-20.xhtml
p122_capitolo-95.xhtml
p123_capitolo-96.xhtml
p124_capitolo-97.xhtml
p125_capitolo-98.xhtml
p126_capitolo-99.xhtml
p127_capitolo-100.xhtml
p128_capitolo-101.xhtml
p129_capitolo-102.xhtml
p130_capitolo-103.xhtml
p131_capitolo-104.xhtml
p132_capitolo-105.xhtml
p133_capitolo-106.xhtml
p134_capitolo-107.xhtml
p135_capitolo-108.xhtml
p136_capitolo-109.xhtml
p137_capitolo-110.xhtml
p138_capitolo-111.xhtml
p139_capitolo-112.xhtml
p140_capitolo-113.xhtml
p141_capitolo-114.xhtml
p142_capitolo-115.xhtml
p143_capitolo-116.xhtml
p144_capitolo-117.xhtml
p145_capitolo-118.xhtml
p146_capitolo-119.xhtml
p147_parte-21.xhtml
p148_capitolo-120.xhtml
p149_capitolo-121.xhtml
p150_capitolo-122.xhtml
p151_capitolo-123.xhtml
p152_capitolo-124.xhtml
p153_capitolo-125.xhtml
p154_capitolo-126.xhtml
p155_capitolo-127.xhtml
p156_capitolo-128.xhtml
p157_capitolo-129.xhtml
p158_capitolo-130.xhtml
p159_capitolo-131.xhtml
p160_capitolo-132.xhtml
p161_capitolo-133.xhtml
p162_capitolo-134.xhtml
p163_capitolo-135.xhtml
p164_capitolo-136.xhtml
p165_capitolo-137.xhtml
p166_capitolo-138.xhtml
p167_capitolo-139.xhtml
p168_capitolo-140.xhtml
p169_capitolo-141.xhtml
p170_capitolo-142.xhtml
p171_capitolo-143.xhtml
p172_capitolo-144.xhtml
p173_parte-22.xhtml
p174_capitolo-145.xhtml
p175_capitolo-146.xhtml
p176_capitolo-147.xhtml
p177_capitolo-148.xhtml
p178_capitolo-149.xhtml
p179_capitolo-150.xhtml
p180_capitolo-151.xhtml
p181_capitolo-152.xhtml
p182_capitolo-153.xhtml
p183_capitolo-154.xhtml
p184_capitolo-155.xhtml
p185_capitolo-156.xhtml
p186_capitolo-157.xhtml
p187_capitolo-158.xhtml
p188_capitolo-159.xhtml
p189_capitolo-160.xhtml
p190_capitolo-161.xhtml
p191_capitolo-162.xhtml
p192_capitolo-163.xhtml
p193_capitolo-164.xhtml
p194_capitolo-165.xhtml
p195_capitolo-166.xhtml
p196_capitolo-167.xhtml
p197_capitolo-168.xhtml
p198_capitolo-169.xhtml
p199_capitolo-170.xhtml
p200_capitolo-171.xhtml
p201_parte-23.xhtml
p202_capitolo-172.xhtml
p203_capitolo-173.xhtml
p204_capitolo-174.xhtml
p205_capitolo-175.xhtml
p206_capitolo-176.xhtml
p207_capitolo-177.xhtml
p208_capitolo-178.xhtml
p209_capitolo-179.xhtml
p210_capitolo-180.xhtml
p211_capitolo-181.xhtml
p212_capitolo-182.xhtml
p213_capitolo-183.xhtml
p214_capitolo-184.xhtml
p215_capitolo-185.xhtml
p216_capitolo-186.xhtml
p217_capitolo-187.xhtml
p218_capitolo-188.xhtml
p219_capitolo-189.xhtml
p220_capitolo-190.xhtml
p221_capitolo-191.xhtml
p222_capitolo-192.xhtml
p223_capitolo-193.xhtml
p224_capitolo-194.xhtml
p225_capitolo-195.xhtml
p226_capitolo-196.xhtml
p227_capitolo-197.xhtml
p228_capitolo-198.xhtml
p229_capitolo-199.xhtml
p230_capitolo-200.xhtml
p231_capitolo-201.xhtml
p232_capitolo-202.xhtml
p233_capitolo-203.xhtml
p234_capitolo-204.xhtml
p235_capitolo-205.xhtml
p236_parte-24.xhtml
p237_capitolo-206.xhtml
p238_capitolo-207.xhtml
p239_volume-03.xhtml
p240_parte-25.xhtml
p241_capitolo-208.xhtml
p242_capitolo-209.xhtml
p243_capitolo-210.xhtml
p244_capitolo-211.xhtml
p245_capitolo-212.xhtml
p246_capitolo-213.xhtml
p247_capitolo-214.xhtml
p248_capitolo-215.xhtml
p249_parte-26.xhtml
p250_capitolo-216.xhtml
p251_capitolo-217.xhtml
p252_capitolo-218.xhtml
p253_capitolo-219.xhtml
p254_capitolo-220.xhtml
p255_capitolo-221.xhtml
p256_capitolo-222.xhtml
p257_parte-27.xhtml
p258_capitolo-223.xhtml
p259_capitolo-224.xhtml
p260_capitolo-225.xhtml
p261_capitolo-226.xhtml
p262_capitolo-227.xhtml
p263_capitolo-228.xhtml
p264_capitolo-229.xhtml
p265_capitolo-230.xhtml
p266_capitolo-231.xhtml
p267_parte-28.xhtml
p268_capitolo-232.xhtml
p269_capitolo-233.xhtml
p270_capitolo-234.xhtml
p271_capitolo-235.xhtml
p272_capitolo-236.xhtml
p273_capitolo-237.xhtml
p274_parte-29.xhtml
p275_capitolo-238.xhtml
p276_capitolo-239.xhtml
p277_capitolo-240.xhtml
p278_capitolo-241.xhtml
p279_capitolo-242.xhtml
p280_capitolo-243.xhtml
p281_capitolo-244.xhtml
p282_capitolo-245.xhtml
p283_capitolo-246.xhtml
p284_capitolo-247.xhtml
p285_capitolo-248.xhtml
p286_capitolo-249.xhtml
p287_capitolo-250.xhtml
p288_capitolo-251.xhtml
p289_capitolo-252.xhtml
p290_capitolo-253.xhtml
p291_capitolo-254.xhtml
p292_capitolo-255.xhtml
p293_volume-04.xhtml
p294_parte-30.xhtml
p295_capitolo-256.xhtml
p296_parte-31.xhtml
p297_capitolo-257.xhtml
p298_capitolo-258.xhtml
p299_capitolo-259.xhtml
p300_capitolo-260.xhtml
p301_capitolo-261.xhtml
p302_capitolo-262.xhtml
p303_capitolo-263.xhtml
p304_capitolo-264.xhtml
p305_capitolo-265.xhtml
p306_capitolo-266.xhtml
p307_parte-32.xhtml
p308_capitolo-267.xhtml
p309_capitolo-268.xhtml
p310_capitolo-269.xhtml
p311_capitolo-270.xhtml
p312_capitolo-271.xhtml
p313_capitolo-272.xhtml
p314_capitolo-273.xhtml
p315_capitolo-274.xhtml
p316_capitolo-275.xhtml
p317_capitolo-276.xhtml
p318_capitolo-277.xhtml
p319_capitolo-278.xhtml
p320_capitolo-279.xhtml
p321_capitolo-280.xhtml
p322_capitolo-281.xhtml
p323_capitolo-282.xhtml
p324_volume-05.xhtml
p325_parte-33.xhtml
p326_capitolo-283.xhtml
p327_parte-34.xhtml
p328_capitolo-284.xhtml
p329_capitolo-285.xhtml
p330_capitolo-286.xhtml
p331_capitolo-287.xhtml
p332_capitolo-288.xhtml
p333_capitolo-289.xhtml
p334_capitolo-290.xhtml
p335_capitolo-291.xhtml
p336_capitolo-292.xhtml
p337_capitolo-293.xhtml
p338_capitolo-294.xhtml
p339_parte-35.xhtml
p340_capitolo-295.xhtml
p341_capitolo-296.xhtml
p342_capitolo-297.xhtml
p343_capitolo-298.xhtml
p344_capitolo-299.xhtml
p345_capitolo-300.xhtml
p346_capitolo-301.xhtml
p347_capitolo-302.xhtml
p348_capitolo-303.xhtml
p349_capitolo-304.xhtml
p350_capitolo-305.xhtml
p351_capitolo-306.xhtml
p352_capitolo-307.xhtml
p353_capitolo-308.xhtml
p354_capitolo-309.xhtml
p355_capitolo-310.xhtml
p356_volume-06.xhtml
p357_parte-36.xhtml
p358_capitolo-311.xhtml
p359_parte-37.xhtml
p360_capitolo-312.xhtml
p361_capitolo-313.xhtml
p362_capitolo-314.xhtml
p363_capitolo-315.xhtml
p364_parte-38.xhtml
p365_capitolo-316.xhtml
p366_capitolo-317.xhtml
p367_capitolo-318.xhtml
p368_capitolo-319.xhtml
p369_parte-39.xhtml
p370_capitolo-320.xhtml
p371_capitolo-321.xhtml
p372_capitolo-322.xhtml
p373_capitolo-323.xhtml
p374_capitolo-324.xhtml
p375_parte-40.xhtml
p376_capitolo-325.xhtml
p377_capitolo-326.xhtml
p378_capitolo-327.xhtml
p379_parte-41.xhtml
p380_capitolo-328.xhtml
p381_capitolo-329.xhtml
p382_capitolo-330.xhtml
p383_capitolo-331.xhtml
p384_parte-42.xhtml
p385_capitolo-332.xhtml
p386_capitolo-333.xhtml
p387_parte-43.xhtml
p388_capitolo-334.xhtml
p389_capitolo-335.xhtml
p390_capitolo-336.xhtml
p391_parte-44.xhtml
p392_capitolo-337.xhtml
p393_capitolo-338.xhtml
p394_capitolo-339.xhtml
p395_capitolo-340.xhtml
p396_capitolo-341.xhtml
p397_parte-45.xhtml
p398_capitolo-342.xhtml
p399_capitolo-343.xhtml
p400_parte-46.xhtml
p401_capitolo-344.xhtml
p402_capitolo-345.xhtml
p403_capitolo-346.xhtml
p404_capitolo-347.xhtml
p405_capitolo-348.xhtml
p406_capitolo-349.xhtml
p407_parte-47.xhtml
p408_capitolo-350.xhtml
p409_capitolo-351.xhtml
p410_capitolo-352.xhtml
p411_capitolo-353.xhtml
p412_parte-48.xhtml
p413_capitolo-354.xhtml
p414_capitolo-355.xhtml
p415_capitolo-356.xhtml
p416_capitolo-357.xhtml
p417_capitolo-358.xhtml
p418_capitolo-359.xhtml
p419_capitolo-360.xhtml
p420_parte-49.xhtml
p421_capitolo-361.xhtml
p422_capitolo-362.xhtml
p423_capitolo-363.xhtml
p424_capitolo-364.xhtml
p425_capitolo-365.xhtml
p426_parte-50.xhtml
p427_capitolo-366.xhtml
p428_capitolo-367.xhtml
p429_capitolo-368.xhtml
p430_parte-51.xhtml
p431_capitolo-369.xhtml
p432_capitolo-370.xhtml
p433_capitolo-371.xhtml
p434_capitolo-372.xhtml
p435_capitolo-373.xhtml
p436_capitolo-374.xhtml
p437_parte-52.xhtml
p438_capitolo-375.xhtml
p439_capitolo-376.xhtml
p440_capitolo-377.xhtml
p441_capitolo-378.xhtml
p442_capitolo-379.xhtml
p443_capitolo-380.xhtml
p444_parte-53.xhtml
p445_capitolo-381.xhtml
p446_capitolo-382.xhtml
p447_capitolo-383.xhtml
p448_capitolo-384.xhtml
p449_capitolo-385.xhtml
p450_parte-54.xhtml
p451_capitolo-386.xhtml
p452_capitolo-387.xhtml
p453_capitolo-388.xhtml
p454_capitolo-389.xhtml
p455_capitolo-390.xhtml
p456_capitolo-391.xhtml
p457_parte-55.xhtml
p458_capitolo-392.xhtml
p459_capitolo-393.xhtml
p460_capitolo-394.xhtml
p461_capitolo-395.xhtml
p462_capitolo-396.xhtml
p463_capitolo-397.xhtml
p464_capitolo-398.xhtml
p465_parte-56.xhtml
p466_capitolo-399.xhtml
p467_capitolo-400.xhtml
p468_capitolo-401.xhtml
p469_capitolo-402.xhtml
p470_capitolo-403.xhtml
p471_parte-57.xhtml
p472_capitolo-404.xhtml
p473_volume-07.xhtml
p474_parte-58.xhtml
p475_capitolo-405.xhtml
p476_parte-59.xhtml
p477_capitolo-406.xhtml
p478_capitolo-407.xhtml
p479_parte-60.xhtml
p480_capitolo-408.xhtml
p481_capitolo-409.xhtml
p482_capitolo-410.xhtml
p483_capitolo-411.xhtml
p484_capitolo-412.xhtml
p485_parte-61.xhtml
p486_capitolo-413.xhtml
p487_capitolo-414.xhtml
p488_parte-62.xhtml
p489_capitolo-415.xhtml
p490_capitolo-416.xhtml
p491_capitolo-417.xhtml
p492_parte-63.xhtml
p493_capitolo-418.xhtml
p494_capitolo-419.xhtml
p495_capitolo-420.xhtml
p496_parte-64.xhtml
p497_capitolo-421.xhtml
p498_capitolo-422.xhtml
p499_capitolo-423.xhtml
p500_parte-65.xhtml
p501_capitolo-424.xhtml
p502_capitolo-425.xhtml
p503_capitolo-426.xhtml
p999_copyright.xhtml