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«Vorresti dire che ho svolto ricerche su tutta Trantor per trovare qualcun altro con i tuoi poteri, Wanda, e che in questi ultimi mesi l’avevamo qui accanto a noi senza che ce ne accorgessimo?» Hari Seldon era incredulo. Stava sonnecchiando nel solarium quando Wanda e Palver lo avevano svegliato per comunicargli la loro incredibile notizia.
«Sì, nonno. Prova a rifletterci. Non ho mai avuto occasione di incontrare personalmente Stettin; quasi tutto il tempo che tu passi in sua compagnia lo trascorri fuori o in giro, lontano dai laboratori del progetto, mentre io trascorro quasi tutte le mie giornate chiusa in ufficio a lavorare con il radiante primario. Quando avremmo potuto incontrarci? Anzi, l’unica volta che le nostre strade si sono incrociate, i risultati sono stati significativi.»
«Questo quando sarebbe successo?» chiese Seldon frugando nella memoria.
«Alla tua ultima udienza, quella di fronte al giudice Lih» rispose subito Wanda. «Ricordi quel testimone oculare che ha giurato che tu e Stettin avevate aggredito quei tre teppisti? Ricordi come è crollato e ha raccontato la verità, mentre lui stesso non sembrava capirne il motivo? Ebbene, Stettin e io ne abbiamo scoperto la ragione. Stavamo spingendo entrambi Rial Nevas a dire la verità. Nella sua prima dichiarazione si era mostrato molto deciso e sicuro di sé; dubito che uno solo di noi due sarebbe riuscito a spingerlo. Ma insieme» lanciò una timida occhiata a Palver che se ne stava in piedi di lato «il nostro potere è terrificante!»
Hari Seldon digerì tutto quanto, poi fece per parlare. Ma Wanda continuò: «Anzi, ora passeremo il pomeriggio a mettere alla prova le nostre capacità mentaliche, separatamente e insieme. Da quel poco che abbiamo discusso finora, sembra che il potere di Stettin sia leggermente inferiore al mio. Forse un cinque sulla mia scala di misurazione, ma il suo cinque unito al mio sette darebbe un dodici. Pensaci, nonno, terrificante!».
«Non vede, professore?» intervenne Palver. «Wanda e io rappresentiamo quella svolta che stava cercando. Possiamo aiutarla a convincere i mondi della validità della psicostoria, a trovare altri come noi, a dare un nuovo impulso alla psicostoria.»
Hari Seldon sollevò lo sguardo verso i due giovani che aveva davanti. I loro volti scintillavano di giovinezza, vigore ed entusiasmo, e quella vista fece sentire un po’ meglio il suo vecchio cuore. Probabilmente non tutto era perduto. Aveva pensato che non sarebbe sopravvissuto a quell’ultima tragedia, alla morte di suo figlio, ma adesso vedeva che Raych continuava a vivere in Wanda. E in quel momento capì che in Wanda e in Stettin viveva il futuro della Fondazione.
«Sì, sì» disse Seldon annuendo con vigore. «Avanti, voi due, aiutatemi ad alzarmi. Devo tornare in ufficio per preparare la nostra prossima mossa.»