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Gli occhi di Wanda erano pieni di lacrime, ma l’emozione che le provocava non era il dolore, bensì la furia.
«Nonno, non riesco a capire. Non ce la faccio proprio. Negli ultimi giorni siamo stati da quattro diverse società. Ognuna si è comportata con noi in modo più brusco e scostante di quella precedente. La quarta ci ha praticamente sbattuti fuori. E da allora non siamo più riusciti a farci ricevere da nessuno. Non vogliono più lasciarci entrare.»
«Non è poi un mistero così grande, Wanda» disse Seldon gentilmente. «Quando siamo stati da Bindris, lui non conosceva il motivo della nostra visita e si è mostrato amichevole finché non gli ho chiesto una donazione di qualche milione di crediti. Allora è diventato molto meno amichevole. Immagino che si sia sparsa la voce sulle nostre intenzioni, così ogni volta il trattamento è stato sempre meno amichevole, al punto che ora non vogliono nemmeno riceverci. Perché dovrebbero? Non hanno intenzione di darci i fondi, quindi perché sprecare tempo con noi?»
L’irritazione di Wanda si ritorse contro sé stessa. «E io cos’ho fatto? Me ne sono rimasta seduta al tuo fianco. Senza combinare nulla.»
«Non direi proprio. Bindris è rimasto colpito da te. Io credo che volesse davvero darmi quei crediti, soprattutto a causa tua. Lo stavi spingendo e hai ottenuto un risultato.»
«Un risultato insufficiente. E poi, l’unica cosa che gli interessava era il fatto che ero carina.»
«Non carina» mormorò Seldon. «Bella. Molto bella.»
«E adesso cosa facciamo, nonno? Dopo tutti questi anni, la psicostoria crollerà.»
«Immagino che in un certo senso sia una conseguenza inevitabile. Da quasi quarant’anni predico il crollo dell’impero, e ora che ciò si sta verificando la psicostoria crollerà insieme all’impero.»
«Ma la psicostoria salverà l’impero, almeno in parte.»
«Io so che ne è capace, ma non posso costringere il mondo a credermi.»
«Vuoi lasciarla crollare così, senza reagire?»
Seldon scosse il capo.
«Cercherò di impedire che ciò accada, ma ti confesso che non so davvero in quale modo.»
«Mi eserciterò. Deve esistere un sistema per rendere più forte la mia spinta, un modo che mi renda più facile costringere la gente a fare quello che voglio.»
«Se solo fosse possibile!»
«Adesso cosa farai, nonno?»
«Be’, non molto. Un paio di giorni fa, mentre mi stavo recando dal bibliotecario capo, ho incontrato tre uomini che discutevano della psicostoria e per qualche ragione ho trovato molto simpatico uno di loro. L’ho invitato a venirmi a trovare e lui ha accettato. L’appuntamento è per questo pomeriggio nel mio ufficio.»
«Lo farai lavorare per te?»
«Mi piacerebbe, se avessi i crediti per pagarlo. Può avere delle pretese superiori alle mie possibilità, ma parlargli non mi costerà nulla. Dopotutto, cos’altro posso perdere?»