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Il magistrato osservò arcigno Seldon mentre lui raccontava la sua storia.
Poi il magistrato disse: «Cosa le fa pensare che quell’uomo avesse intenzione di aggredirla? L’ha colpita? L’ha minacciata? Le ha forse fatto temere in qualche modo per la sua incolumità fisica?».
«Mia nipote si è accorta che si stava avvicinando ed era certa che intendesse aggredirmi.»
«Ma questo, signore, non può certo bastare. Non c’è altro che sia in grado di dirmi prima che io emetta la sentenza?»
«Be’, insomma, aspetti un momento» disse Seldon indignato. «Non passi alla sentenza così in fretta. Pochi mesi fa sono stato aggredito da otto uomini che sono riuscito a respingere solo con l’aiuto di mio figlio. Quindi, come vede, avevo motivo di pensare che potevo essere aggredito di nuovo.»
Il magistrato sfogliò i suoi incartamenti. «Aggredito da otto uomini. Ha denunciato il fatto?»
«Non c’erano agenti della sicurezza nei dintorni. Nemmeno uno.»
«Questo è irrilevante. Lo ha denunciato?»
«No, signore.»
«E perché?»
«Prima di tutto, perché temevo di invischiarmi in lunghe procedure legali. Visto che avevamo respinto quegli otto teppisti ed eravamo sani e salvi, mi è sembrato inutile andare in cerca di altri guai.»
«Come siete riusciti a respingere otto uomini, solo lei e suo figlio?»
Seldon esitò. «Mio figlio si trova ormai su Santanni, quindi è al di fuori della giurisdizione trantoriana. Posso dirle che aveva due coltelli dahliti ed era esperto nel loro uso. Ha ucciso un uomo e ne ha feriti gravemente altri due. Gli altri sono fuggiti, portandosi via il morto e i feriti.»
«Ma non avete denunciato la morte di un uomo e il ferimento di altri due?»
«No, signore. Per la stessa ragione di prima. E abbiamo lottato per difenderci. Comunque, se può rintracciare il morto e i feriti, avrà le prove che siamo stati aggrediti.»
«Rintracciare un morto e due feriti anonimi e senza volto?» fece il magistrato. «È al corrente che su Trantor vengono trovate morte più di duemila persone ogni giorno, e solo per ferite da coltello? A meno che questi casi non ci vengano segnalati subito, non possiamo fare nulla. La sua storia di una precedente aggressione non ha alcun valore. Ciò che dobbiamo fare è valutare gli eventi di oggi, che sono stati denunciati e che hanno avuto un agente della sicurezza come testimone.
«Quindi, esaminiamo la situazione. Perché pensa che quell’uomo stesse per aggredirla? Solo perché le stava passando vicino? Perché lei sembrava vecchio e indifeso? Perché aveva l’aria di portare addosso una grande quantità di crediti? Cosa pensa?»
«Io penso, magistrato, che il motivo fosse il mio nome.»
Il magistrato lanciò un’occhiata ai suoi documenti. «Lei è Hari Seldon, professore all’Università di Streeling. Per quale motivo la sua identità dovrebbe indurre qualcuno ad aggredirla?»
«A causa delle mie opinioni.»
«Le sue opinioni. Bene.» Il magistrato sfogliò automaticamente alcune carte. Di colpo si fermò e alzò gli occhi, fissando Seldon. «Un momento, lei è Hari Seldon.» Un lampo di riconoscimento gli illuminò il viso. «Il fanatico della psicostoria, vero?»
«Sì, magistrato.»
«Mi dispiace. Non ne so nulla, tranne il nome e il fatto che lei se ne va in giro predicendo la fine dell’impero o qualcosa del genere.»
«Non è esattamente così, magistrato. Ma le mie opinioni sono diventate impopolari perché si stanno rivelando vere. Io credo che sia per questa ragione che ci sono persone che vogliono aggredirmi, o, com’è più probabile, che sono pagate per farlo.»
Il magistrato fissò Seldon, poi chiamò al tavolo l’agente che aveva eseguito l’arresto. «Ha controllato l’identità dell’uomo che è rimasto ferito? Ha precedenti?»
L’agente si schiarì la voce. «Sì, signore. È stato in carcere parecchie volte. Per aggressione e rapina.»
«Oh, è un recidivo, allora? E il professore ha precedenti?»
«No, signore.»
«Così qui abbiamo un uomo vecchio e incensurato che riesce a respingere un noto criminale, e lei arresta il vecchio incensurato. È così?»
L’agente rimase in silenzio.
«Può andare, professore» disse il magistrato.
«La ringrazio, signore. Posso riavere il mio bastone?»
Il magistrato schioccò le dita e l’agente consegnò a Seldon il bastone.
«Ma ricordi una cosa, professore» disse il magistrato. «Se userà di nuovo quel bastone, sarà meglio che sia assolutamente certo di poter dimostrare che si è trattato di legittima difesa. Altrimenti...»
«Sì, signore.» E Hari Seldon lasciò la stanza del magistrato appoggiandosi pesantemente al suo bastone, ma a testa alta.