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Il primo ricordo di Raych, dopo che si fu ripreso dalla confusione causata dalla Disperanza, era di qualcuno che lo stava radendo.
Riusciva a sentire il vibrorasoio che veniva spostato lungo le sue guance. Disse debolmente: «Non tagli vicino al labbro superiore, barbiere. Voglio riavere i miei baffi».
Il barbiere, che aveva già ricevuto precise istruzioni da Seldon, per rassicurarlo alzò uno specchio.
Dors Venabili, seduta a fianco del letto, disse: «Lascialo lavorare in pace, Raych. Non devi agitarti».
Raych la fissò per un istante e rimase zitto. Quando il barbiere lasciò la stanza, lei chiese: «Come ti senti, Raych?».
«Malissimo» bofonchiò. «Sono così depresso, non riesco a sopportarlo.»
«Sono i postumi della Disperanza che ti è stata somministrata. Passeranno.»
«Non riesco a crederci. Quanto tempo è trascorso?»
«Non pensarci. Ci vorrà del tempo. Ti avevano imbottito di quella droga.»
Lui continuava a guardarsi intorno senza sosta. «È venuta a visitarmi Manella?»
«Quella donna?» (Raych si sarebbe abituato a sentire sua madre parlare di Manella con quelle due parole e con quel tono.) «No, non sei ancora abbastanza in forze per ricevere visite.»
Decifrando l’espressione sul volto del figlio, Dors aggiunse rapidamente: «Per me hanno fatto un’eccezione solo perché sono tua madre, Raych. Ma per quale motivo vorresti che quella donna ti facesse visita? Non sei certo nelle tue condizioni migliori».
«Una ragione in più per vederla» mormorò Raych. «Voglio che mi veda quando sono nelle condizioni peggiori.» Poi si girò scoraggiato su un fianco. «Adesso voglio dormire.»
Dors scosse il capo e, più tardi quello stesso giorno, disse a Seldon: «Non so come faremo con Raych, Hari. Non vuole ragionare».
«Non sta molto bene, Dors. Dagli un po’ di tempo.»
«Continua a parlare di quella donna. Qualunque sia il suo nome.»
«Manella Dubanqua. Non è un nome difficile da ricordare.»
«Credo che voglia mettere su casa con lei. Vivere con lei. Sposarla.»
Seldon fece spallucce. «Raych ha già trent’anni... È abbastanza maturo per prendere da solo le sue decisioni.»
«Tuttavia, in quanto genitori, potremo dire la nostra... spero.»
Hari sospirò. «Sono certo che hai già detto la tua, Dors. E una volta che gli avrai reso nota la tua disapprovazione, sono sicuro che farà lo stesso ciò che vuole.»
«È tutto quello che hai da dire? Non hai intenzione di fare niente mentre Raych pianifica già il matrimonio con una donna di quel genere?»
«Cosa vuoi che faccia, Dors? Manella ha salvato la vita a Raych. Vuoi forse che lo dimentichi? Ha anche salvato la mia a me, per quello che può valere.»
Le ultime parole di Seldon sembrarono attizzare la collera di Dors. «E tu hai salvato la sua. Hai pagato il tuo debito.»
«Non le ho esattamente...»
«Certo che l’hai salvata. Quei furfanti che ora sono al comando dell’impero l’avrebbero massacrata, se tu non fossi intervenuto per salvarla offrendo loro le tue dimissioni e la tua collaborazione.»
«Anche supponendo che io abbia estinto il mio debito, cosa che non ritengo sia avvenuta, Raych non l’ha fatto. Inoltre, mia cara Dors, farei molta attenzione a usare certi termini poco felici per descrivere il nostro governo. Questi non saranno i tempi felici di Cleon e ci saranno sempre degli informatori pronti a ripetere tutto ciò che sentono dire.»
«Non ti preoccupare. Comunque, quella donna non mi piace. Ritengo che, almeno questo, sia ammissibile.»
«Certo, è ammissibile, ma inutile.»
Hari abbassò lo sguardo, perso nei propri pensieri. Gli occhi di Dors, solitamente insondabili, lampeggiavano pieni d’ira. Hari sollevò lo sguardo.
«Quello che mi piacerebbe sapere, Dors, è perché? Perché odi a tal punto Manella? Ci ha salvato la vita. Se non fosse stato per la sua rapida azione, sia Raych sia io saremmo morti.»
«È vero, Hari» ribatté Dors stizzita. «Lo so meglio di chiunque altro. Se lei non si fosse trovata lì, io non sarei stata in grado in alcun modo di impedire la vostra uccisione. Secondo te dovrei esserle grata. Ma ogni volta che guardo quella donna ricordo il mio fallimento. So che i miei sentimenti non sono razionali... È qualcosa che non riesco a spiegarmi. Per questo non chiedermi di accettarla. Non posso.»
Ma il giorno dopo anche Dors dovette cedere quando il dottore le disse: «Suo figlio vuole vedere una donna di nome Manella».
«Non è in condizione di ricevere visitatori.»
«Al contrario, ne è perfettamente in grado. Si sta riprendendo in fretta. Inoltre, insiste con molta convinzione. Non credo sarebbe saggio contraddirlo.»
Così fecero entrare Manella e Raych la salutò con notevole calore mostrando i primi fievoli segni di felicità da quando era stato portato all’ospedale.
Fece un inconfondibile gesto di commiato a Dors senza farsi troppo notare. Stringendo le labbra, Dors uscì.
E arrivò il giorno in cui Raych disse: «Mi sposerà, mamma».
«Razza di stupido, credi forse che ciò mi sorprenda? Certo che ti vuole sposare. Per lei rappresenti la sicurezza e la rispettabilità, ora che è caduta in disgrazia e i servizi di sicurezza l’hanno espulsa.»
«Mamma, se stai cercando di perdermi, sei sulla buona strada. Non devi dire queste cose.»
«Mi sto solo preoccupando del tuo benessere.»
«Al mio benessere posso pensarci da solo, grazie. Non rappresento sicuramente un gran mezzo per acquistare rispettabilità, se ci rifletti un istante. Non sono certo bello. Sono basso. Papà non è più primo ministro e il mio linguaggio è di ceto inferiore. Che cosa potrebbe cercare di ottenere da me? Potrebbe trovare qualcuno molto migliore, ma lei vuole me. E lascia che te lo dica: anch’io voglio lei.»
«Ma tu sai quello che lei è.»
«Certo che lo so. È una donna che mi ama. È la donna che io amo. Ecco cos’è.»
«E prima che ti innamorassi di lei, cos’era? Lo sai cosa ha dovuto fare quando era un agente segreto a Wye?... Tu stesso eri uno dei suoi “incarichi”. Quanti altri ce ne sono stati? Sarai in grado di vivere col suo passato? Con ciò che ha fatto in nome del suo dovere? Ora ti puoi permettere di essere un idealista. Ma la prima volta che litigherete, forse la seconda, o la diciannovesima volta, ti infurierai e dirai: “Sei una put...”.»
Raych urlò infuriato: «Non dirlo! Quando litigheremo la definirò sconsiderata, irrazionale, assillante, pesante, avventata, un milione di aggettivi che saranno adatti alla situazione. E anche lei mi assalirà a parole. Ma saranno tutte parole ragionevoli, che possono essere ritirate una volta che l’ira si spegne.»
«Adesso credi che sia possibile, ma aspetta che succeda.»
Raych era diventato pallido. «Mamma, ormai vivi con papà da quasi vent’anni. Lui è un uomo dal quale è molto difficile dissentire, ma ci sono stati dei momenti in cui avete litigato. Vi ho sentiti. In tutti questi anni ti ha mai insultata con una sola parola che avrebbe potuto compromettere il tuo ruolo di essere umano? Sai benissimo cosa voglio dire. Per quello che mi riguarda, ho forse fatto diversamente? Puoi pensare che lo farei adesso, anche se fossi veramente furioso?»
Dors era combattuta. Il suo volto non esprimeva le emozioni come quello di Raych, o come avrebbe potuto esprimerle il viso di Seldon, ma era chiaro che al momento non riusciva a parlare.
«In realtà» continuò Raych utilizzando il suo vantaggio (e sentendosi malissimo nel farlo) «ciò che ti crea dei problemi è che sei gelosa del fatto che Manella ha salvato la vita a papà. Non vuoi che nessuno all’infuori di te lo faccia. Be’, in quel caso non ne avevi la possibilità. Avresti preferito che Manella fosse rimasta con le mani in mano e che papà fosse morto? E io con lui?»
Dors si era un po’ ripresa e poteva di nuovo parlare. Disse con voce strozzata: «Aveva insistito per uscire a incontrare i giardinieri da solo. Non mi aveva permesso di andare con lui».
«Ma questo non puoi imputarlo a lei.»
«È per questo che la vuoi sposare? Per gratitudine?»
«No. Per amore.»
E così avvenne, ma dopo la cerimonia Manella disse a Raych: «Probabilmente tua madre era presente al matrimonio perché hai insistito, ma sembrava uno di quei nuvoloni da temporale che a volte lasciano entrare sotto la cupola».
Raych rise. «Non aveva per niente l’aspetto di un nuvolone. Te lo sei immaginato.»
«Oh, no. Come facciamo per convincerla a darci un’opportunità?»
«Dobbiamo solo pazientare. Vedrai che le passerà.»
Ma a Dors Venabili non passò.
Due anni dopo il matrimonio nacque Wanda. L’atteggiamento di Dors nei confronti della bimba era proprio quello che Raych e Manella avevano sperato, ma per la madre di Raych la mamma di Wanda rimaneva sempre “quella donna”.