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Raych entrò alitandosi sulle mani. «Sono sempre stato favorevole a un tempo variabile. Non voglio certo che in una cupola vi siano sempre le stesse condizioni climatiche. Oggi, però, hanno abbassato un po’ troppo la temperatura e, come se non bastasse, hanno fatto tirare un tale vento... Credo sia ora che qualcuno si lamenti con il controllo meteo.»
«Non so se sia colpa del controllo meteo» disse Seldon. «La manutenzione di qualsiasi impianto diventa sempre più difficile.»
«Lo so. Deterioramento.» Raych si passò il dorso della mano sui folti baffi neri. Lo faceva spesso, come se non si fosse mai ripreso da quei pochi mesi passati senza baffi a Wye. Era anche un po’ ingrassato e in generale aveva l’aria del benestante soddisfatto. Anche il suo accento di dahlita si era attenuato leggermente.
Si tolse la tuta leggera e chiese: «Come sta il giovane neo-sessantenne?».
«Irritato. Aspetta, aspetta il tuo turno, figliolo. Celebrerai il tuo quarantesimo anno solo tra due mesi. Vedremo quanto ti sembrerà divertente.»
«Mai come compierne sessanta.»
«Smettila di scherzare» disse Manella mentre sfregava le mani di Raych, cercando di riscaldarle.
Seldon allargò le braccia. «Raych, stiamo facendo la cosa sbagliata. Tua moglie sostiene che tutto questo parlare dei miei sessant’anni abbia depresso la piccola Wanda, che non fa che pensare alla mia morte.»
«Davvero?» fece Raych. «Questo spiega tutto. Sono entrato da lei per vedere come stava e mi ha detto subito, prima che avessi il tempo di pronunciare una parola, che aveva avuto un incubo. Riguardava forse il tuo decesso?»
«A quanto pare, sì» rispose Seldon.
«Be’, le passerà. Non è possibile evitare gli incubi.»
«Non la prenderei tanto alla leggera» disse Manella. «Continua a pensarci e non voglio che lo faccia.»
«Come vuoi, Manella» disse affabilmente Raych. «Sei la mia adorata mogliettina e tutto ciò che dici, a proposito di Wanda, mi va bene.» E si strofinò ancora i baffi.
La sua adorata mogliettina! Non era stato così facile permetterle di assumere quel ruolo. Raych rammentò l’atteggiamento di sua madre di fronte a quella possibilità. E poi parlavano di incubi! Era lui quello che aveva degli incubi periodici in cui doveva fronteggiare ancora una volta una furibonda Dors Venabili.