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Le Sorelle tornarono circa due ore dopo che Seldon e Dors avevano terminato il pranzo. Sorridevano entrambe, e Gocciadipioggia Quarantatré, la più seria, mostrò una toga grigia a Dors.
«Molto bella» disse Dors con un ampio sorriso, annuendo abbastanza sincera. «Mi piace il ricamo che c’è qui.»
«Niente di eccezionale» cinguettò Gocciadipioggia Quarantacinque. «È una mia vecchia toga e non ti andrà tanto bene perché sei più alta di me. Per ora comunque puoi accontentarti; poi ti accompagneremo nella miglior togheria e là ne prenderai qualcuna della tua misura e di tuo gusto. Vedrai.»
Gocciadipioggia Quarantatré, con un sorrisetto nervoso e gli occhi fissi sul pavimento, porse una toga bianca a Dors. Dors la lasciò piegata e la passò a Seldon. «Dal colore direi che questa è tua, Hari.»
«Già, ma restituiscila. Non l’ha data a me.»
«Oh, Hari» mormorò Dors scuotendo leggermente la testa.
«No» disse lui con decisione. «Non l’ha data a me. Ridagliela. Aspetterò che sia lei a consegnarmela.»
Dors esitò, poi poco convinta provò a passare di nuovo la toga alla ragazza.
La Sorella mise le mani dietro la schiena e si scostò, pallidissima. Gocciadipioggia Quarantacinque lanciò una breve occhiata furtiva a Seldon, quindi si accostò a Gocciadipioggia Quarantatré e l’abbracciò.
«Via, Hari,» gli disse Dors «di sicuro le Sorelle non possono parlare con gli uomini che non sono loro parenti. Perché vuoi farla soffrire? Non può che comportarsi così.»
«Non ci credo» replicò Seldon aspro. «Ammesso che esista una regola del genere, varrà solo per i Fratelli. Dubito che lei abbia mai incontrato un tribale.»
Dors si rivolse sottovoce alla ragazza. «Hai mai incontrato un tribale prima d’ora, Sorella, o una tribale?»
La ragazza esitò a lungo, poi scosse il capo lentamente.
Seldon allargò le braccia. «Be’, ecco fatto. Se c’è una regola del silenzio, riguarda solo i Fratelli. Ci avrebbero mandato queste giovani, queste Sorelle se fosse proibito parlare con i tribali?»
«Forse possono parlare solo con me, Hari, e rivolgersi a te per interposta persona.»
«Sciocchezze. Mi rifiuto di crederlo. Non sono un semplice tribale, sono un ospite d’onore qui a Micogeno. Chetter Hummin ha chiesto che venissi trattato da ospite e Caposole Quattordici mi ha accompagnato qui di persona. Non permetterò che mi si tratti come se non esistessi. Contatterò Caposole Quattordici e protesterò.»
Gocciadipioggia Quarantacinque cominciò a singhiozzare; l’altra Sorella arrossì leggermente, pur conservando l’abituale impassibilità.
Dors fece per intervenire di nuovo, ma Seldon glielo impedì con un gesto rabbioso del braccio e fissò minaccioso Gocciadipioggia Quarantatré.
Infine la ragazza parlò e non si espresse cinguettando. Aveva la voce rauca, semmai; rauca e tremula, come se le costasse uno sforzo tremendo rivolgersi a un uomo, come se stesse compiendo un’azione contraria ai suoi istinti e ai suoi desideri.
«Non devi lamentarti di noi, tribale. Sarebbe ingiusto. Mi costringi a infrangere la tradizione del nostro popolo. Che cosa vuoi da me?»
Seldon fece un sorriso disarmante e tese la mano. «L’indumento che mi hai portato. La toga.»
In silenzio, lei allungò il braccio e gliela consegnò.
Seldon fece un breve inchino e disse in tono cordiale: «Grazie, Sorella». Poi si girò verso Dors, quasi volesse dirle: “Visto?”. Ma lei distolse lo sguardo, furente.
Quando spiegò la toga, Seldon constatò che non aveva nulla di caratteristico (evidentemente, ricami e ornamenti erano riservati alle donne), ma era dotata di una cintura infiocchettata che con ogni probabilità andava portata in un certo modo. Senza dubbio avrebbe capito come.
«Vado in bagno a metterla. Mi sbrigo in un minuto.»
Entrò nello stanzino, ma non riuscì a chiudere la porta dietro di sé, perché anche Dors stava cercando di entrare e spingeva. Solo quando furono dentro tutti e due la porta si chiuse.
«Cosa ti è venuto in mente?» sibilò Dors furiosa. «Sei stato un bruto, Hari. Perché trattare così quella povera ragazza?»
Seldon rispose spazientito: «Dovevo riuscire a farla parlare con me. Conto su di lei per ottenere le informazioni che mi occorrono, lo sai. Sono stato crudele, e mi dispiace, ma non c’era altro modo per spezzare le sue inibizioni». E con un cenno la invitò ad andarsene.
Quando uscì, vide che anche Dors aveva indossato la toga.
Nonostante l’effetto calvizie della guaina e la mediocrità intrinseca della toga, Dors era decisamente attraente. I punti ricamati sull’indumento suggerivano in qualche modo la figura, senza rivelarla minimamente. La cintura di Dors era più ampia di quella di Seldon e di una tonalità di grigio leggermente diversa rispetto alla toga. E soprattutto era chiusa sul davanti da due fermagli di turchese luccicanti. (Le donne riuscivano proprio ad abbellirsi anche nelle circostanze più avverse, pensò Seldon.)
Guardando Hari, Dors commentò: «Adesso sembri un perfetto micogenese. Così le Sorelle potranno condurci nei negozi».
«Sì, ma voglio che dopo Gocciadipioggia Quarantatré mi porti a visitare le microcolture.»
La ragazza spalancò gli occhi e si affrettò a fare un passo indietro.
«Mi piacerebbe davvero vederle» disse Seldon calmo.
La Sorella si girò verso Dors. «Tribale.»
«Per caso non sai nulla delle colture, Sorella?» la provocò Seldon.
A quelle parole la ragazza sollevò il mento altezzosa e, sempre rivolta a Dors, disse: «Ho lavorato nelle microcolture. Tutti i Fratelli e le Sorelle lo fanno, prima o poi nel corso della loro vita».
«Bene, allora accompagnami a visitarle» disse Seldon. «Ed evitiamo la discussione di prima. Io non sono un Fratello, quindi non hai l’obbligo di non parlarmi e starmi alla larga. Sono un tribale e un ospite d’onore. Porto questa guaina e questa toga per non attirare eccessivamente l’attenzione, ma sono uno studioso e finché resto qui devo apprendere, scoprire. Non posso starmene seduto in questa stanza a fissare la parete. Voglio vedere l’unica cosa che voi soltanto possedete in tutta la galassia: le famose microcolture. Penso che dovreste essere orgogliosi di mostrarle.»
«Certo che lo siamo» disse Gocciadipioggia Quarantatré, rivolgendosi finalmente a Seldon «e te le mostrerò, ma non penso che scoprirai i nostri segreti, se è questo che cerchi. Ti farò vedere le microcolture domattina. Ci vorrà un po’ di tempo per organizzare la visita.»
«Aspetterò domattina. Ma me lo prometti? Ho la tua parola d’onore?»
La ragazza rispose sprezzante: «Sono una Sorella e quel che dico, faccio. Manterrò la parola anche con un tribale».
Pronunciò le ultime parole con voce gelida, mentre gli occhi le si spalancavano e luccicavano. Seldon si chiese cosa le passasse per la mente e provò un senso d’inquietudine.