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MICOGENO ... Le sue microcolture sono leggendarie, anche se oggi esistono ancora soltanto in similitudini d’uso comune quali “ricco come le microcolture di Micogeno” o “buono come il lievito micogenese”. Tali encomi, in effetti, tendono a ingigantirsi con il tempo, ma Hari Seldon visitò le microcolture durante la Fuga e nelle sue memorie si trovano alcuni accenni che sembrerebbero avvalorare l’opinione popolare...
ENCICLOPEDIA GALATTICA
«Davvero buono!» esclamò Hari Seldon. «Nettamente migliore del cibo portato da Nubegrigia.»
«Ricorda che la donna di Nubegrigia» gli fece notare Dors «ha dovuto prepararlo su due piedi in piena notte.» Si interruppe per un attimo, quindi riprese: «Oh, perché non la chiamano “moglie”? Detto da loro “donna” sembra una proprietà privata, come “la mia casa” o “la mia veste”. È umiliante».
«Già. Indisponente. Ma, detto da loro, anche “moglie” potrebbe sembrare una proprietà personale. È il loro modo di vivere e pare che alle Sorelle non dia fastidio. Noi due non cambieremo certo la situazione mettendoci a fare delle prediche. Comunque, hai visto come hanno preparato il cibo le Sorelle?»
«Sì, e preparato da loro sembrava tutto molto semplice. Difficile che riuscissi a ricordare ogni cosa, ma loro hanno insistito che non era necessario. Bastava solo che imparassi a riscaldare le vivande. Se ho ben capito, prima della cottura, al pane è stato aggiunto una specie di microderivato che ha gonfiato l’impasto e l’ha reso croccante e saporito. Appena un pizzico di pepe, no?»
«Non saprei, ma qualunque cosa fosse, ne avrei mangiato ancora. E la zuppa! Hai riconosciuto qualche verdura?»
«No.»
«E cos’era quella carne a fette?»
«Per me non era carne, anche se ricordava un nostro piatto cinniano a base di agnello.»
«Quello non era sicuramente agnello.»
«Ho detto che per me non era nemmeno carne, no? Be’, secondo me negli altri settori nessuno mangia così. Neppure l’imperatore. Scommetto che i micogenesi vendono i prodotti peggiori, o quasi, e il meglio lo tengono per sé. Ci conviene non rimanere troppo a lungo in questo posto, Hari. Se ci abitueremo a mangiare così, non riusciremo mai più a adattarci agli alimenti infimi che ci sono fuori da questo settore.» Dors rise.
Anche Seldon rise. Bevve un altro sorso di succo di frutta, una bevanda dal gusto molto più stuzzicante di tutti i succhi di frutta che aveva bevuto in precedenza, e disse: «Sai, quando Hummin mi ha portato all’università ci siamo fermati in un ristorante lungo il percorso e abbiamo mangiato del cibo imbottito di lieviti e aromi. Sapeva di... No, lasciamo perdere il sapore che aveva. Comunque, allora non avrei mai immaginato che i microalimenti potessero essere così buoni. Peccato che le Sorelle non siano più qui. Sarebbe stato giusto ringraziarle».
«Secondo me, sapevano benissimo quale sarebbe stata la nostra reazione. Ho detto che c’era un profumo delizioso mentre la roba si stava scaldando, e loro mi hanno garantito, molto compiaciute, che il sapore sarebbe stato ancora migliore del profumo.»
«Te lo ha detto la più vecchia, immagino.»
«Già. La giovane ha ridacchiato. Comunque, torneranno. Mi porteranno una toga, così potrò uscire con loro a vedere i negozi. E mi hanno detto chiaro e tondo che dovrò lavarmi la faccia se voglio presentarmi in pubblico. Mi mostreranno dove comprare toghe di ottima qualità e piatti pronti di ogni genere. Dovrò solo riscaldarli. Mi hanno spiegato che le Sorelle come si deve non lo fanno, ma cucinano tutti i pasti partendo da zero. Infatti, alcune delle vivande che hanno preparato per noi erano solo piatti riscaldati, e loro si sono scusate. Mi hanno fatto capire che in fondo i tribali non sono in grado di apprezzare appieno l’arte culinaria e quindi per noi possono andar bene anche i cibi già pronti. Ah, e a quanto pare, danno per scontato che sarò io a occuparmi degli acquisti e della cucina.»
«Come diciamo a casa nostra: “Quando sei su Trantor, fai come i trantoriani”. Mondo che vai, usanza che trovi.»
«Già, immaginavo che l’avresti detto.»
«Sono un essere umano.»
«La solita scusa» commentò Dors con un sorrisetto.
Seldon si rilassò sulla sedia, sentendosi piacevolmente sazio. «Sei su Trantor da due anni, Dors, quindi può darsi che tu capisca certe cose che a me sfuggono. A tuo giudizio, lo strano sistema sociale dei micogenesi fa parte della loro concezione preternaturale?»
«Preternaturale?»
«Sì. Ti risulta che sia così?»
«Cosa intendi per “preternaturalismo”?»
«Be’, la credenza in entità non soggette alle leggi naturali, non limitate dalla legge di conservazione dell’energia, per esempio, o dall’esistenza di una costante di azione.»
«Capisco. Mi stai chiedendo se Micogeno è una comunità religiosa.»
«Religiosa?» Questa volta fu lui a essere perplesso.
«Sì. Un termine arcaico, ma noi storici lo utilizziamo: i nostri studi sono pieni di termini arcaici. “Religioso” non equivale esattamente a “preternaturale”, anche se allude a elementi soprannaturali. In ogni caso, non sono in grado di rispondere alla tua domanda, perché non ho mai compiuto uno studio specifico su Micogeno. Stando a quel poco che ho visto di questo settore e basandomi sulle mie conoscenze di storia delle religioni, non mi stupirei se la società micogenese fosse a base fideistica.»
«In tal caso, ti stupiresti se anche le loro leggende fossero di carattere religioso?»
«No.»
«E quindi non fossero basate su elementi storici?»
«Questo non è detto. L’essenza delle leggende potrebbe essere comunque storia autentica, tenendo conto delle distorsioni e delle contaminazioni fideistiche.»
«Ah» fece Seldon chiudendosi nei propri pensieri.
Fu Dors a rompere il silenzio che seguì. «Non è poi così insolito. Su molti mondi c’è una notevole componente religiosa. Si è rafforzata negli ultimi secoli, via via che nell’impero si è verificato un aumento di agitazione e fermenti. Sul mio mondo, Cinna, almeno un quarto della popolazione è triteista.»
Seldon si rese conto nuovamente e con rammarico della propria ignoranza in storia. «Nel passato ci sono state epoche in cui la religione era più importante rispetto a oggi?»
«Certo. Inoltre, nascono continuamente nuovi tipi di religione. La religione micogenese, quale che sia, potrebbe essere relativamente recente ed essere diffusa soltanto in questo settore. Per fornirti dei dati precisi, dovrei compiere uno studio approfondito.»
«D’accordo, ma veniamo al dunque, Dors. Secondo te, le donne sono più inclini alla religione degli uomini?»
Dors aggrottò le sopracciglia. «Non so se sia possibile fare un’affermazione così generale.» Rifletté per alcuni istanti. «Penso che in una data popolazione gli elementi con minori interessi nel mondo materiale siano più inclini a trovare conforto in quello che tu chiami “preternaturalismo”: i poveri, i diseredati, gli oppressi. Se esistono dei punti di contatto fra soprannaturale e religione, può darsi che tali elementi siano anche più religiosi. Ovvio che ci sono molte eccezioni in entrambi sensi: molti oppressi possono non essere religiosi e molte persone ricche, potenti e soddisfatte possono esserlo..»
«Ma a Micogeno, dove a quanto pare sono trattate come esseri inferiori, le donne dovrebbero essere più religiose degli uomini, più attaccate alle leggende che la società ha conservato, giusto?»
«Non ci scommetterei la vita, Hari, ma sarei disposta a rischiare il reddito di una settimana.»
«Bene» disse Seldon pensieroso.
Dors gli sorrise. «Ecco un pezzo di psicostoria, Hari. Regola numero 47.854: gli oppressi sono più religiosi delle persone soddisfatte.»
Seldon scosse il capo. «Non scherzare con la psicostoria. Lo sai che non sto cercando piccole regole, bensì ampie generalizzazioni e sistemi di applicazione. Non voglio cento regole specifiche sulla religiosità comparata. Voglio qualcosa che, alla luce di un sistema logico-matematico, mi permetta di dire: “Questo gruppo umano tenderà a essere più religioso di quello, a patto che i seguenti principi siano soddisfatti e che, quindi, in presenza di dati stimoli l’umanità reagisca in un dato modo”.»
«Orribile. Stai dipingendo gli esseri umani come semplici congegni meccanici. Premi questo pulsante e avrai il tale movimento.»
«No, perché ci saranno molti pulsanti premuti contemporaneamente con intensità diversa, e le reazioni saranno talmente differenti tra loro che la predizione del futuro sarà solo di carattere statistico, quindi gli individui conserveranno il libero arbitrio.»
«Come fai a saperlo?»
«Non lo so. Sento che è così. Penso che dovrebbe essere così. Se riuscirò a trovare gli assiomi, le leggi fondamentali dell’Umanistica, chiamiamola così, e i mezzi matematici necessari, allora avrò la mia psicostoria. Ho dimostrato che, in teoria, è possibile.»
«Ma inattuabile, giusto?»
«Continuo a ripeterlo.»
Un sorrisetto incurvò le labbra di Dors. «È questo che stai facendo, Hari? Cerchi una soluzione del problema?»
«Non lo so. Ti giuro che non lo so. Ma Chetter Hummin è così ansioso di trovare una soluzione. E, per qualche motivo, io sono ansioso di accontentarlo. È un uomo molto persuasivo.»
«Già, lo so.»
Seldon ignorò quell’osservazione, anche se per un attimo corrugò la fronte. «Hummin sostiene che l’impero è in decadenza, che crollerà e che la psicostoria è l’unica speranza di salvezza, o l’unico mezzo per attutire il crollo e migliorare la situazione successiva. Che senza la psicostoria l’umanità verrà distrutta o, come minimo, attraverserà un lungo periodo di sofferenze. A quanto pare, Hummin ha affidato a me la responsabilità di impedire che tutto ciò avvenga. Ora, certamente l’impero vivrà più a lungo del sottoscritto, ma per sentirmi in pace con me stesso devo togliermi questo fardello dalle spalle. Devo convincermi, e convincere Hummin, che la psicostoria non è una soluzione applicabile, che, nonostante la teoria, non può essere sviluppata. Quindi devo seguire tutti gli indizi possibili e dimostrare che non portano a nulla.»
«Indizi? Come andare indietro nella storia fino a un’epoca in cui la società umana era più piccola di adesso?»
«Molto più piccola e molto meno complessa.»
«E dimostrare che una soluzione è comunque impossibile?»
«Sì.»
«Ma chi ti descriverà quel periodo primitivo? Ammesso che i micogenesi abbiano un quadro coerente della galassia primordiale, Caposole non lo rivelerà certo a un tribale. Nessun micogenese parlerà. Questa è una società chiusa, l’abbiamo detto e ripetuto, e i suoi membri diffidano dei tribali, la loro diffidenza rasenta la paranoia. Non ci diranno nulla.»
«Dovrò escogitare il modo di convincere qualche micogenese a parlare. Le Sorelle, per esempio.»
«Non ti staranno nemmeno a sentire, visto che sei un maschio, proprio come Caposole non sta a sentire me quando io apro bocca. Ma anche se dovessero parlare, sapranno solo alcuni slogan.»
«Devo pur cominciare da qualche parte.»
«Lasciami pensare. Hummin dice che devo proteggerti, il che significa, per me, che devo aiutarti quando posso. Vediamo, cosa so di religione? Non è il mio campo. Io mi sono sempre occupata di forze economiche piuttosto che di forze filosofiche, tuttavia non si può scindere la storia in piccoli settori isolati. Le religioni, per esempio, tendono ad accumulare ricchezza quando hanno successo, e questo fenomeno tende a distorcere lo sviluppo economico di una società. Tra parentesi, questa è una delle numerose regole della storia umana che dovrai ricavare dalle tue leggi fondamentali dell’Umanistica, o come altro l’hai chiamata. Ma...»
Dors si interruppe e assunse un’espressione meditabonda. Seldon la osservò con circospezione e vide i suoi occhi appannarsi: sembrava che stesse scrutando dentro di sé in profondità.
«Non è una regola fissa,» disse infine Dors «ma mi pare che spesso le religioni si fondino su un libro particolare e importante, o più libri. Testi che contengono il rituale, una certa visione della storia, poesie sacre e chissà che altro. Di solito questi libri sono accessibili a tutti e uno strumento per fare proselitismo. A volte sono segreti.»
«Pensi che Micogeno possieda dei libri del genere?»
«Se devo essere sincera, non ne ho mai sentito parlare» rispose Dors assorta. «Forse ne avrei sentito parlare se esistessero e non fossero segreti. Ciò significa che o non esistono, o sono tenuti segreti. In ogni caso, ho l’impressione che tu non li vedrai.»
«Almeno è un punto di partenza» disse Seldon torvo.