Introduzione

Come amavano gli antichi romani? Cosa si dicevano un uomo e una donna guardandosi negli occhi? Si portavano rose rosse a un appuntamento? E… come si amavano due innamorati romani sotto le lenzuola? Quante volte ce lo siamo chiesti…

A vedere le pitture e gli affreschi a Pompei o nei musei, la prima espressione che viene in mente è: "Ma allora erano proprio come noi!". Poi se guardiamo un film o una serie tv sull'antica Roma, oppure sentiamo le parole di una guida, cambiamo opinione: "Accidenti quanto erano perversi! "…

Dov'è la verità?

Questo libro vuole scoprire proprio la verità sull'amore al tempo degli antichi romani. Vuole scoprire se effettivamente amavano liberamente come noi e quali erano le differenze. Vuole scoprire le regole del corteggiamento, i tabù a letto, le preferenze nell'ideale di bellezza fisica. Ma anche "come lo facevano"…

Ne emergerà, lo vedrete, un mondo sorprendente. Io stesso, pur scrivendo da anni libri sul mondo romano e realizzando reportage e programmi in tv sull'argomento, ne sono rimasto sorpreso.

Ho quindi voluto scrivere un libro che mi sarebbe piaciuto trovare in libreria, e che non sono mai riuscito a trovare, un libro che parlasse dell'amore nell'antica Roma a 360 gradi. Sono davvero pochi i libri sull'argomento rispetto a quelli, per esempio, sulle legioni romane, su Pompei o sui vari imperatori.

Molti dei libri sull'amore che troverete sono eccellenti. Questo libro non pretende di essere migliore. Ma ha una caratteristica che lo rende diverso: ha un approccio "investigativo", cioè non si concentra su un argomento o su un tema specifico, ma li analizza tutti.

Ha come filo conduttore la nostra curiosità, e cerca di rispondere alle domande che ognuno di noi si pone sull'amore e il sesso al tempo dei romani: dal tipo di baci agli anticoncezionali, dalla lingerie delle matrone alle strategie degli uomini e delle donne per sedurre l'altro sesso e tenerlo stretto a sé, dai tradimenti ai portafortuna, dalle acrobatiche posizioni a letto agli afrodisiaci per migliorare le "performances", dalle scritte lasciate sui muri alle regole del matrimonio e del divorzio…

Com'era possibile unire questi argomenti così diversi in un unico viaggio? Con uno stratagemma. Immaginate di ritornare indietro nel tempo e di trovarvi in una piazza di Roma. Davanti a voi ci sono delle persone che passeggiano in una tipica giornata della Roma del 115 d.C. Ebbene, ora immaginate di "bloccare" questa immagine come quando si ferma un film. Guardate bene queste persone: un nobile con sua moglie, una fanciulla e un ragazzo innamorati, un gladiatore che lancia uno sguardo a una giovane nobildonna, un altro ragazzo addossato a una colonna, un eunuco, un padre con il figlio, un ricco nobile con l'amante-ragazzo, una prostituta d'alto bordo, un'attrice, forse una prostituta ecc.

Possono, proprio loro, raccontarci cosa significa amare nell'antica Roma? Un gruppo di una dozzina di persone, prese così, a caso in una piazza? La risposta è sì. In effetti, rimettendo questa scena "in moto" basterà seguirli nella loro giornata e ci faranno scoprire il mondo dell'amore e del sesso nell'antica Roma. Anzi, ci mostreranno il "loro" modo di vivere l'amore e il sesso.

Ognuno di loro, insomma, sarà una pennellata a questo grande affresco che è l'amore. In effetti è l'amore il vero protagonista, non le persone che seguiremo.

Ma come si può oggi scoprire i segreti amorosi di un'epoca così lontana? Da dove ci vengono dati e informazioni? In effetti, nessun bacio o nessuna dichiarazione d'amore ha lasciato una traccia in un sito archeologico… Eppure le scritte, le statue, le scene erotiche sulle lucerne, gli affreschi, ci sono giunti spesso intatti, come a Pompei.

Il viaggio che farete, quindi, è il frutto di un lungo lavoro su pubblicazioni, scoperte, ricerche, saggi e studi sul tema dell'amore ai tempi dell'antica Roma. E non solo: è anche e soprattutto il risultato di una rigorosa indagine presso biblioteche, istituti, università, colloqui con esperti nei vari settori, ai quali si aggiunge l'esperienza di anni di riprese e programmi tv girati direttamente sui siti archeologici e nei musei sparsi in Europa nel bacino del Mediterraneo.

Molti contributi infine provengono dai romani stessi, che hanno "risposto" alle nostre domande e ci hanno "spiegato" le loro abitudini e il loro tempo, attraverso le loro stesse opere: Ovidio, Marziale, Giovenale, Catullo ecc.

È un lavoro così completo grazie anche al contributo di Emilio Quinto, collega giornalista, e infaticabile investigatore in biblioteche e università, curiosamente omonimo del famoso comandante dei pretoriani che più di 1800 anni fa pose fine al folle dominio dell'imperatore Commodo (il "cattivo" del film Il Gladiatore…).

Molte volte entrerete nel mondo romano attraverso racconti "romanzati": per immergervi ancora di più nella mentalità degli antichi romani, ho cercato di usare la penna come una macchina da presa, per dare la sensazione al lettore e alla lettrice di essere davvero tra la gente dell'antica Roma, nelle strade, nei banchetti o nelle alcove.

I gladiatori che vedrete combattere nel Colosseo sono gli stessi del primo libro (Una giornata nell'antica Roma), ma visti da un'altra angolazione, per spiegare una scena d'amore: l'idea è che una stessa scena possa portare a due racconti, contemporanei ma completamente diversi, ed essere il punto di contatto tra due mondi opposti come la morte e l'amore. Così, mentre nel primo libro eravate sugli spalti e assistevate al combattimento, qui seguirete una ricca donna che abbandona le gradinate gremite, si infila nei sotterranei bui per un incontro d'amore con il gladiatore che uscirà vincitore dallo scontro.

Lo stile di questo libro, insomma, è misto. Unisce tre generi: il libro archeologico (per i contenuti), il libro divulgativo (per il genere) e il romanzo, per i "tuffi" nel mondo di allora.

Idealmente quindi, dopo il primo libro, Una giornata nell'antica Roma e il secondo, Impero, viaggio nell'Impero di Roma seguendo una moneta, questo rappresenta il terzo capitolo della serie, che esplora quello che, a tutti gli effetti, è L'Impero dei sensi dei romani (avrebbe dovuto essere questo, in seconda scelta, il titolo del libro)…

Quest'opera, infine, è stata scritta con particolare attenzione alle lettrici, anche nello stile, perché loro più di tutti conoscono bene le regole dell'amore, ne sono molto sensibili, e oggi, come duemila anni fa, sono proprio loro a far girare la straordinaria giostra dell'amore.

Buona lettura,

vale

 

Alberto Angela Roma, 20 ottobre 2012